Omnibus: Da Giau (Pd), sì a sepolture con riti diversi segno civiltà
(ACON) Trieste, 30 apr - "Permettere in concreto la sepoltura
secondo quanto previsto dal proprio culto religioso è un fatto
che riguarda unicamente la sensibilità, l'umanità e il rispetto
dei defunti a prescindere da ideologie di qualsiasi tipo. Per
questo è importante che la Regione indichi una soluzione che
tolga gli spazi di discrezionalità che impediscono il godimento
di questo diritto, prevedendo che ci sia almeno un cimitero per
ogni area vasta che possa accogliere queste sepolture".
Lo chiede la consigliera regionale Chiara Da Giau (Pd) che
attraverso un emendamento al disegno di legge 130 Omnibus, poi
ritirato, ha proposto "alcune integrazioni alla legge regionale
12 del 2011 in materia funeraria e di polizia mortuaria, per
garantire le sepolture di culto non cattolico per chi ne faccia
richiesta".
"Nonostante per norma nazionale sia possibile prevedere e
realizzare reparti speciali per le sepolture non cattoliche nei
cimiteri comunali, la mancanza di un'indicazione precisa nella
legge regionale e la spinosità della materia - evidenzia la
consigliera -, determinano una discrezionalità non motivata nelle
scelte delle amministrazioni comunali. Ci sono purtroppo tristi
fatti di cronaca, anche recenti a Pordenone, dove al dolore di
una famiglia per la perdita di un proprio caro, si è aggiunta la
negazione della possibilità di seppellire il feretro secondo il
proprio credo e di trovarsi di fronte all'unica scelta di mandare
la salma nel proprio Paese".
"Il problema resosi ancor più vivo per gli stranieri durante il
lockdown, quando anche riportare le salme in patria era
impossibile - ricorda la Da Giau - in realtà riguarda anche
cittadini italiani di religione islamica. La scorsa settimana, il
caso del deputato Andrea Romano che ha denunciato l'impossibilità
di seppellire il proprio figlio da oltre due mesi ha sollevato
molte reazioni di scandalo e solidarietà. La causa era in quel
caso diversa, ma davanti alla morte e al rispetto dei defunti non
si possono avere sensibilità diverse".
"La nostra richiesta è di rendere esplicito quello che è già
previsto da un decreto del presidente della Repubblica e in
questo senso - conclude la dem - riteniamo positiva l'apertura
dell'assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, al quale
abbiamo rivolto l'appello. Abbiamo accolto la sua richiesta di
ritirare l'emendamento a seguito dell'impegno da lui garantito di
approfondire il tema e trovare insieme quanto prima una soluzione
a questo problema che riteniamo essere di civiltà".
ACON/COM/rcm