Lavoro: ok VI Comm a ddl 129 per attrarre e trattenere talenti in Fvg
(ACON) Trieste, 5 mag - Un primo via libera in attesa di
apportare in sede d'Aula, come richiesto da alcuni rappresentanti
dell'Opposizione, le modifiche auspicate per rendere più efficace
un provvedimento volto ad attrarre o a trattenere in Friuli
Venezia Giulia giovani dotati di competenze particolarmente
richieste dal tessuto produttivo ma che, troppo spesso, finiscono
per trovare altrove migliori opportunità professionali o
retribuzioni più alte.
La VI Commissione consiliare, presieduta da Giuseppe Sibau
(Progetto Fvg/Ar), ha dunque espresso parere favorevole a
maggioranza al disegno di legge 129 che determina le disposizioni
in materia di sostegno alla permanenza, al rientro e
all'attrazione sul territorio regionale di giovani
professionalità altamente specializzate.
Il ddl 129 Talenti Fvg, presentato dalla Giunta regionale il 15
marzo 2021 e composto da 10 articoli, è stato valutato anche alla
luce degli interventi illustrativi in videoconferenza
dell'assessore regionale a Lavoro, Formazione, Istruzione,
Ricerca, Università e Famiglia, Alessia Rosolen. Relatori di
maggioranza saranno lo stesso presidente Sibau e Stefano Turchet
(Lega); quelli di minoranza saranno Mauro Capozzella (M5S),
Chiara Da Giau (Pd) e Furio Honsell (Open Sinistra Fvg).
L'esame del documento, giunto al cospetto della VI Commissione
dopo essere stato posticipato dalla data originaria del 15
aprile, ha richiesto un dibattito al quale hanno preso parte,
oltre ai futuri relatori, anche i consiglieri Massimo Moretuzzo
(Patto per l'Autonomia) e Stefano Turchet (Lega).
Già in fase introduttiva Honsell aveva parlato di "legge positiva
nel titolo, ma poi nel contesto generale molto debole. Non è
facendo una selezione sui talenti che si rende più attrattivo il
territorio". Il pentastellato Capozzella, dal canto suo, ha
evidenziato "alcune debolezze strutturali che vanno da un
contributo economico modesto fino al ruolo improprio dei Centri
per l'impiego", oltre al mancato allargamento agli istituti
tecnici superiori e alle lauree triennali.
L'interesse di Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia) si è
concentrato soprattutto sulla richiesta di approfondimenti e
dettagli, come quelli relativi ai "criteri che dividono le classi
di laurea più rilevanti e le eventuali modifiche già previste nel
tempo". Il leghista Turchet, invece, ha riportato la discussione
"sull'obiettivo originario di una legge fatta per i lavoratori e
pare quindi necessario concentrarsi sulla platea di laureati e
diplomati qui considerati. Se la Regione ha il compito di
attrarre, inoltre, quello di trattenere spetta agli imprenditori".
L'esponente dem Da Giau ha ricordato le due proposte già
presentate dal suo Gruppo consiliare, ma poi stralciate dall'Aula
durante l'esame della legge di Stabilità (uno a prima firma sua,
l'altro di Cristiano Shaurli). Soprattutto riguardo gli
interventi a sostegno di progetti di ricerca industriale,
sviluppo sperimentale e innovazione di processi per favorire la
permanenza o il rientro di giovani ricercatori ha auspicato di
poter riproporre il tema con alcune opportune modifiche sotto
forma di emendamento.
"Speravamo in norme dal respiro più ampio e anche in
un'interdisciplinarietà capace di unire le competenze
dell'assessore al Lavoro a quelle del collega ad Attività
produttive e Turismo. I giovani - ha sottolineato Da Giau -
devono trovare opportunità in regione, ma possono loro stessi
costituire un'opportunità a vantaggio delle imprese per
migliorarsi e innovare".
L'assessore Rosolen, nel difendere ruolo e importanza dei Centri
per l'impiego, li ha definiti "un servizio per i cittadini e
anche la lunga mano dell'Amministrazione pubblica nell'attuazione
delle politiche, attive o passive, a vantaggio di tutti i
lavoratori. Questo ddl comprende azioni per valorizzare l'alta
professionalità degli Under 35 che il nostro sistema formativo
non è in grado di garantire in numero sufficiente".
Tra le proposte avanzate, riguardo i benefici economici a favore
dei giovani, Da Giau ha chiesto di inserire, oltre all'una
tantum, una quota di 500 euro per chi sposta la residenza in Fvg,
un contributo per i servizi per la prima infanzia e vantaggi
anche per il lavoratore autonomo che sposta in regionale la sede
di lavoro. Ha auspicato inoltre una collaborazione con le
associazioni dei corregionali all'estero per una sorta di grande
rete in grado di coinvolgere i giovani specializzati e uno studio
per migliorare l'attrattività di Comuni che garantiscono qualità
di vita e di lavoro a vantaggio di lavoratori digitali, freelance
e smart workers disponibili a trasferirsi.
ACON/DB-fc