Montagna: Sergo-Dal Zovo (M5S), strada per Marinelli è una retromarcia
(ACON) Trieste, 6 mag - "Abbiamo seguito fin dall'inizio l'iter
per la realizzazione del progetto per una strada che porti al
rifugio Marinelli, accogliendo le istanze dei cittadini che si
battono per la nostra montagna che va valorizzata e non
certamente inquinata o deturpata".
Lo affermano in una nota i consiglieri regionali del Movimento 5
Stelle, Cristian Sergo e Ilaria Dal Zovo, aggiungendo che "le
prime perplessità sono emerse quando si è deciso di procedere con
i lavori, sfruttando le risorse messe a disposizione dal Governo
Conte per ripristinare i danni causati dalla tempesta Vaia".
"Leggendo anche le relazioni presentate in Regione, la parola
Vaia compare pochissime volte e già da qui si capisce -
aggiungono gli esponenti pentastellati - che non siamo di fronte
a interventi di ripristino o sistemazione di danni atmosferici,
ma di ben altro. Rimangono forti dubbi su necessità e finalità
del progetto, soprattutto su quelli che saranno gli impatti
paesaggistici, definito dalla stessa Società Alpina Friulana,
proprietaria del rifugio Marinelli, inutili e dannosi. Già da qui
si dovrebbe capire il paradosso di tutta questa vicenda".
"La stessa Saf, insieme a Legambiente, si sta battendo da tempo
anche contro l'inquinamento prodotto dalla nuova strada, andando
a insistere anche su quella mulattiera - continuano Dal Zovo e
Sergo - che verrebbe ripristinata nella sezione originaria, ma
soprattutto allargata con un nuovo piano di calpestio pari a 2,5
metri di larghezza. Se ci sono mappe che riportano il contrario,
la Regione Fvg dovrebbe renderle pubbliche".
"Il tutto con un tratto finale nel quale non sarà garantito
libero accesso se non ai gestori del rifugio e ai mezzi di
soccorso. Per controllare che sia effettivamente così - prosegue
la nota del M5S - viene previsto un sistema di videosorveglianza
che non abbiamo nemmeno su strade con elevata incidentalità. È
curioso come ci siano conduttori di malghe che rivendicano dal
2003 la sistemazione della viabilità che permetterebbe loro di
garantire il benessere dei loro animali, mentre si intervenga qui
d'imperio, nonostante i pareri contrari di cittadini,
associazioni e movimenti politici".
"Purtroppo, e abbiamo avuto più volte modo di sostenerlo anche in
aula, in Regione spesso e volentieri vengono trascurati diritti
costituzionalmente garantiti, tra i quali la salute e il
paesaggio. Questo intervento all'interno di aree ricadenti nella
Rete Natura 2000, in particolare nel sito sito di interesse
comunitario Gruppo del Monte Coglians, nella zona protetta
speciale delle Alpi Carniche, desta molte preoccupazioni -
concludono Dal Zovo e Sergo - anche per i possibili futuri
interventi con le risorse del Piano nazionale ripresa e
resilienza (Pnrr) che arriveranno in regione. Più che di
ripartenza, stiamo parlando di una retromarcia".
ACON/COM/db