Grande Guerra: sì V Comm a pdl 138, per Zanin ridà dignità ai fucilati
(ACON) Trieste, 13 mag - La Regione Friuli Venezia Giulia
restituisce l'onore ai soldati nati o caduti nel suo attuale
territorio, appartenenti alle Forze armate italiane che, nel
corso del primo conflitto mondiale, vennero fucilati con sentenze
emesse dai tribunali militari di guerra, ancorché straordinari.
Lo fa attraverso la proposta di legge 138 approvata all'unanimità
dalla V Commissione consiliare e che vede, straordinariamente,
quale primo firmatario il presidente dell'Assemblea legislativa,
Piero Mauro Zanin.
L'incipit del primo comma dell'articolo 1 è molto chiaro, come
chiaro è il desiderio di agire per il recupero della memoria di
tali caduti attraverso un'ampia iniziativa di ricerca storica
volta alla ricostruzione delle drammatiche vicende della Grande
Guerra, con specifico riferimento ai tragici episodi dei militari
del Friuli Venezia Giulia condannati alla pena capitale o caduti
per esecuzioni sommarie e decimazione.
La pdl, sottoscritta da tutti i capigruppo assieme a numerosi
consiglieri, istituisce anche la "Giornata regionale della
restituzione dell'onore", da celebrare annualmente il primo
luglio, anniversario della fucilazione a Cercivento, l'1 luglio
1916, di quattro alpini (Silvio Gaetano Ortis, Giovanni Battista
Coradazzi, Basilio Matiz e Angelo Primo Massaro), conosciuta in
Friuli come "I fusilâz di Çurçuvint", ovvero di una parte di
quegli alpini dell'Ottavo Reggimento della 109^ Compagnia del
Battaglione Monte Arvenis che si erano rifiutati di eseguire
l'ordine di conquistare, di giorno e senza protezioni, la cima
orientale della Creta di Collinetta, nei pressi del passo di
Monte Croce Carnico. Sapevano che sarebbe stato un inutile
suicidio e proposero di affrontare la cima di notte, calzando i
più silenziosi "scarpets" al posto dei rumorosi scarponi, ma non
furono ascoltati. Per loro, ci fu un processo-farsa e il plotone
di esecuzione davanti al muro di cinta del cimitero di
Cercivento.
Vi sarà un albo dei caduti per l'esempio, istituito presso la
presidenza del Consiglio regionale, che provvederà anche ad
assegnare una medaglia ricordo agli eredi, ove esistenti, o al
Comune di nascita del caduto.
Non da ultimo - come sottolineato dallo stesso Zanin, illustrando
i contenuti della pdl alla V Commissione - è stata prevista una
Consulta storica, la "Consulta sulle fucilazioni e decimazioni
per l'esempio", che avrà il compito di valutare i fatti
attraverso la richiesta della documentazione in possesso delle
Forze armate e dell'Arma dei carabinieri. Sarà costituita da tre
esperti in materie di storia o diritto riferite alla Prima Guerra
mondiale, nominati dall'ufficio di presidenza del Consiglio
regionale su designazione, rispettivamente, dell'assessore
regionale alla Cultura, dell'università di Trieste e
dell'università di Udine. La Consulta durerà il periodo della
legislatura e promuoverà la pubblicazione dei propri lavori,
assicurandone la massima divulgazione.
"Questa è una proposta di legge che segue approfondimenti che si
svolgono da decenni - ha spiegato Zanin - e che non ha la pretesa
di scrivere l'ultima parola su quei tragici fatti, ma vuole
recuperare dignità e responsabilità delle decisioni prese".
Il presidente, che sarà relatore unico per l'Aula martedì
prossimo, 18 maggio, vista l'approvazione unanime del
provvedimento da parte della Commissione, ha quindi posto
l'accento su come si trattò di una guerra verso la quale non si
fa una critica alla tecnica bellica, innovativa per i tempi, ma
all'aver impedito ai soldati il diritto alla difesa.
Francia, Gran Bretagna, ma anche Nuova Zelanda e Canada sono già
intervenuti per riscrivere la pagina di questi uomini da
"fucilati per l'esempio" a "caduti per la patria". "In questo più
ampio scenario - ha aggiunto il presidente - si colloca il
ripensamento ancora incompiuto dell'Italia, avviato vent'anni fa
proprio da qui, sostenuto in modo crescente dalle amministrazioni
locali e dalla popolazione di Cercivento e della Carnia". Diverse
le recenti iniziative parlamentari sia degli onorevoli del Fvg
sia di altre Regioni, ma nulla è ancora concluso. "E allora - ha
rimarcato Zanin - se l'onore va ridato, ciò deve avvenire intanto
da parte della massima Assemblea legislativa regionale perché è
una questione che tocca la coscienza più profonda di tutti noi,
lo dobbiamo a quei caduti, alla loro redenzione e alle loro
famiglie".
A seguire, da parte di Franco Iacop (Pd) una riflessione sul
coinvolgere le scuole nella diffusione di questa analisi e
riflessione sui fatti del passato, mentre per Furio Honsell (Open
Fvg) dovrebbero apporre tutti la propria firma alla pdl 138 ed è
molto positivo che si prevedano tanto i soldati nati quanto
quelli "solo" caduti in questa regione.
Se Igor Gabrovec (Ssk) ha affermato la casualità del trovarsi a
combattere da una parte piuttosto che dall'altra del confine,
perché sono le guerre ad essere sbagliate e vanno superate le
mistificazioni dei fatti ridando dignità a tutti, di idea opposta
Claudio Giacomelli (FdI), per il quale vi fu una scelta di
appartenenza che portò a combattere per un Paese piuttosto che
per un altro, perciò bene l'aver previsto una Consulta storica
che distingua i fatti perché accomunarli non darebbe giustizia ai
caduti, il caso di Cercivento è particolarissimo e quegli alpini
vanno riabilitati.
Massimo Moretuzzo (Patto) ha parlato di valore simbolico notevole
della pdl e confida che serva da stimolo al Parlamento, fermo a
poco più di un riconoscimento di una targa, invece Tiziano Centis
(Cittadini) confida che da Cercivento inizi un percorso per
ridare dignità ai nostri ragazzi giustiziati senza colpe.
Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar) trova, da un lato, incredibile
che a livello parlamentare non si colga l'opportunità di una
riconciliazione storica e, dall'altro, che questo provvedimento
può dimostrare che la giustizia prima o dopo trionfa, anche siano
passati 100 anni. E di responsabilità di ricordare ha detto anche
Francesco Russo (Pd), evidenziando l'essere terra di confine del
Fvg, un confine variabile, dove ai fatti storici va dato il
giusto riconoscimento, tenendo in considerazione il fatto che
oggi leggiamo in modo diverso gli eroismi bellici perché abbiamo
la consapevolezza che la nostra Costituzione nasce anche dal
ripudio della guerra quale offesa della libertà degli altri
popoli.
Mauro Capozzella (M5) ha fatto presente l'iniziativa del 26 marzo
scorso con cui il pentastellato Roberto Rossini ha portato in
Commissione Difesa della Camera, quale primo firmatario, una
risoluzione per riabilitare i 750 fucilati della Grande Guerra e
ha detto di come sia doveroso fare luce sul tema della
fucilazione e della giustizia sommaria. E Antonio Calligaris
(Lega) ha ribadito che si tratta di un atto civile verso tutti i
soldati caduti durante la I Guerra mondiale, dove hanno vissuto
l'inenarrabile; la decimazione, nella Grande Guerra, è stata
l'alibi per far ricadere gli sbagli dei vertici sugli ultimi, i
soldati: la pdl 130 servirà per far capire a tutti che, invece,
le responsabilità vanno accettate e non rigettate.
"La popolazione capì, a Cercivento come altrove dove avvennero
queste fucilazioni sommarie e ingiuste - ha chiosato il
presidente Zanin -, che veniva commessa un'ingiustizia e per
questo quei fatti sono ricordati ancora oggi esattamente come
allora, perché sono entrati e fanno parte del senso comune della
gente. Non vanno ricordati perché lo dice uno storico, ma è la
comunità che continua a identificare il loro gesto come eroico".
ACON/RCM