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Grande Guerra: sì V Comm a pdl 138, per Zanin ridà dignità ai fucilati

13.05.2021
16:34
(ACON) Trieste, 13 mag - La Regione Friuli Venezia Giulia restituisce l'onore ai soldati nati o caduti nel suo attuale territorio, appartenenti alle Forze armate italiane che, nel corso del primo conflitto mondiale, vennero fucilati con sentenze emesse dai tribunali militari di guerra, ancorché straordinari.

Lo fa attraverso la proposta di legge 138 approvata all'unanimità dalla V Commissione consiliare e che vede, straordinariamente, quale primo firmatario il presidente dell'Assemblea legislativa, Piero Mauro Zanin.

L'incipit del primo comma dell'articolo 1 è molto chiaro, come chiaro è il desiderio di agire per il recupero della memoria di tali caduti attraverso un'ampia iniziativa di ricerca storica volta alla ricostruzione delle drammatiche vicende della Grande Guerra, con specifico riferimento ai tragici episodi dei militari del Friuli Venezia Giulia condannati alla pena capitale o caduti per esecuzioni sommarie e decimazione.

La pdl, sottoscritta da tutti i capigruppo assieme a numerosi consiglieri, istituisce anche la "Giornata regionale della restituzione dell'onore", da celebrare annualmente il primo luglio, anniversario della fucilazione a Cercivento, l'1 luglio 1916, di quattro alpini (Silvio Gaetano Ortis, Giovanni Battista Coradazzi, Basilio Matiz e Angelo Primo Massaro), conosciuta in Friuli come "I fusilâz di Çurçuvint", ovvero di una parte di quegli alpini dell'Ottavo Reggimento della 109^ Compagnia del Battaglione Monte Arvenis che si erano rifiutati di eseguire l'ordine di conquistare, di giorno e senza protezioni, la cima orientale della Creta di Collinetta, nei pressi del passo di Monte Croce Carnico. Sapevano che sarebbe stato un inutile suicidio e proposero di affrontare la cima di notte, calzando i più silenziosi "scarpets" al posto dei rumorosi scarponi, ma non furono ascoltati. Per loro, ci fu un processo-farsa e il plotone di esecuzione davanti al muro di cinta del cimitero di Cercivento.

Vi sarà un albo dei caduti per l'esempio, istituito presso la presidenza del Consiglio regionale, che provvederà anche ad assegnare una medaglia ricordo agli eredi, ove esistenti, o al Comune di nascita del caduto.

Non da ultimo - come sottolineato dallo stesso Zanin, illustrando i contenuti della pdl alla V Commissione - è stata prevista una Consulta storica, la "Consulta sulle fucilazioni e decimazioni per l'esempio", che avrà il compito di valutare i fatti attraverso la richiesta della documentazione in possesso delle Forze armate e dell'Arma dei carabinieri. Sarà costituita da tre esperti in materie di storia o diritto riferite alla Prima Guerra mondiale, nominati dall'ufficio di presidenza del Consiglio regionale su designazione, rispettivamente, dell'assessore regionale alla Cultura, dell'università di Trieste e dell'università di Udine. La Consulta durerà il periodo della legislatura e promuoverà la pubblicazione dei propri lavori, assicurandone la massima divulgazione.

"Questa è una proposta di legge che segue approfondimenti che si svolgono da decenni - ha spiegato Zanin - e che non ha la pretesa di scrivere l'ultima parola su quei tragici fatti, ma vuole recuperare dignità e responsabilità delle decisioni prese".

Il presidente, che sarà relatore unico per l'Aula martedì prossimo, 18 maggio, vista l'approvazione unanime del provvedimento da parte della Commissione, ha quindi posto l'accento su come si trattò di una guerra verso la quale non si fa una critica alla tecnica bellica, innovativa per i tempi, ma all'aver impedito ai soldati il diritto alla difesa.

Francia, Gran Bretagna, ma anche Nuova Zelanda e Canada sono già intervenuti per riscrivere la pagina di questi uomini da "fucilati per l'esempio" a "caduti per la patria". "In questo più ampio scenario - ha aggiunto il presidente - si colloca il ripensamento ancora incompiuto dell'Italia, avviato vent'anni fa proprio da qui, sostenuto in modo crescente dalle amministrazioni locali e dalla popolazione di Cercivento e della Carnia". Diverse le recenti iniziative parlamentari sia degli onorevoli del Fvg sia di altre Regioni, ma nulla è ancora concluso. "E allora - ha rimarcato Zanin - se l'onore va ridato, ciò deve avvenire intanto da parte della massima Assemblea legislativa regionale perché è una questione che tocca la coscienza più profonda di tutti noi, lo dobbiamo a quei caduti, alla loro redenzione e alle loro famiglie".

A seguire, da parte di Franco Iacop (Pd) una riflessione sul coinvolgere le scuole nella diffusione di questa analisi e riflessione sui fatti del passato, mentre per Furio Honsell (Open Fvg) dovrebbero apporre tutti la propria firma alla pdl 138 ed è molto positivo che si prevedano tanto i soldati nati quanto quelli "solo" caduti in questa regione.

Se Igor Gabrovec (Ssk) ha affermato la casualità del trovarsi a combattere da una parte piuttosto che dall'altra del confine, perché sono le guerre ad essere sbagliate e vanno superate le mistificazioni dei fatti ridando dignità a tutti, di idea opposta Claudio Giacomelli (FdI), per il quale vi fu una scelta di appartenenza che portò a combattere per un Paese piuttosto che per un altro, perciò bene l'aver previsto una Consulta storica che distingua i fatti perché accomunarli non darebbe giustizia ai caduti, il caso di Cercivento è particolarissimo e quegli alpini vanno riabilitati.

Massimo Moretuzzo (Patto) ha parlato di valore simbolico notevole della pdl e confida che serva da stimolo al Parlamento, fermo a poco più di un riconoscimento di una targa, invece Tiziano Centis (Cittadini) confida che da Cercivento inizi un percorso per ridare dignità ai nostri ragazzi giustiziati senza colpe.

Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar) trova, da un lato, incredibile che a livello parlamentare non si colga l'opportunità di una riconciliazione storica e, dall'altro, che questo provvedimento può dimostrare che la giustizia prima o dopo trionfa, anche siano passati 100 anni. E di responsabilità di ricordare ha detto anche Francesco Russo (Pd), evidenziando l'essere terra di confine del Fvg, un confine variabile, dove ai fatti storici va dato il giusto riconoscimento, tenendo in considerazione il fatto che oggi leggiamo in modo diverso gli eroismi bellici perché abbiamo la consapevolezza che la nostra Costituzione nasce anche dal ripudio della guerra quale offesa della libertà degli altri popoli.

Mauro Capozzella (M5) ha fatto presente l'iniziativa del 26 marzo scorso con cui il pentastellato Roberto Rossini ha portato in Commissione Difesa della Camera, quale primo firmatario, una risoluzione per riabilitare i 750 fucilati della Grande Guerra e ha detto di come sia doveroso fare luce sul tema della fucilazione e della giustizia sommaria. E Antonio Calligaris (Lega) ha ribadito che si tratta di un atto civile verso tutti i soldati caduti durante la I Guerra mondiale, dove hanno vissuto l'inenarrabile; la decimazione, nella Grande Guerra, è stata l'alibi per far ricadere gli sbagli dei vertici sugli ultimi, i soldati: la pdl 130 servirà per far capire a tutti che, invece, le responsabilità vanno accettate e non rigettate.

"La popolazione capì, a Cercivento come altrove dove avvennero queste fucilazioni sommarie e ingiuste - ha chiosato il presidente Zanin -, che veniva commessa un'ingiustizia e per questo quei fatti sono ricordati ancora oggi esattamente come allora, perché sono entrati e fanno parte del senso comune della gente. Non vanno ricordati perché lo dice uno storico, ma è la comunità che continua a identificare il loro gesto come eroico". ACON/RCM



Il presidente del Cr Fvg, PIero Mauro Zanin, e il presidente della V Commissione, Diego Bernardis (Lega)
La V Commissione consiliare
Il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin
Il presidente Zanin in V Commissione consiliare