Salute: sindacati e Riccardi in III Comm, 4 criticità da risolvere
(ACON) Trieste, 13 mag - Poca integrazione tra Ospedali e
sanità territoriale. Sistema informatico da ripensare. Troppi
facenti funzione tra i primari e molti medici in fuga verso
migliori opportunità. Protocollo d'intesa con l'Università da
sottoscrivere al più presto. Sono questi i principali problemi
portati all'attenzione della politica dai sindacati Anaao, Anpo,
Fesmed, Fp Cgil e Cimo nel corso dell'audizione di oggi in Terza
Commissione.
I sindacalisti hanno sottolineato lo scopo costruttivo delle loro
osservazioni e, in effetti, il dibattito - moderato in aula dal
presidente leghista Ivo Moras - ha assunto fin da subito toni
pacati, a dispetto delle accese discussioni che nelle ultime
settimane si erano sviluppate sulla gestione della pandemia in
regione.
Così la seduta di due ore ha trovato diversi sbocchi: è maturata
la richiesta di audire in Commissione i rappresentanti dei medici
territoriali (avanzata da Furio Honsell di Open Fvg), di
approfondire i compiti dell'Arcs (Simona Liguori dei Cittadini) e
di affrontare il problema delle liste d'attesa (Mariagrazia
Santoro del Pd). Mentre il vicegovernatore con delega alla
Salute, Riccardo Riccardi, ha aderito all'invito del sindacalista
Valterio Fregonese prendendosi l'impegno ad affrontare due-tre
intoppi di sistema entro la fine della legislatura, con
particolare attenzione alla scelta del modello di gestione
dell'emergenza.
"Non abbiamo una visione manichea per cui, in questo anno
abbondante di pandemia, tutto è andato bene o tutto è andato male
- ha sottolineato Fregonese, parlando a nome di Anaao-Assomed -.
Il punto di forza è l'impegno di tutti gli operatori, mentre le
debolezze sono tre: il sistema informatico di collegamento tra
Aziende che non funziona, compiti e funzioni di Arcs da definire
meglio, la scarsa integrazione tra sistema ospedaliero e
territoriale".
Il collega Antonio Miotti (Anpo-Ascoti-Fials medici) ha aggiunto
il tema dei troppi responsabili di reparto incaricati e non
stabilizzati, mentre Stefano Floris (Fesmed) ha sottolineato il
problema della mancanza di attrattività dei nostri poli medici:
"Dobbiamo creare centri di eccellenza perché nel 2019 tanti
professionisti hanno scelto il privato e non possiamo permetterci
che in Fvg i concorsi per i medici vadano deserti".
Calogero Anzallo della Fp Cgil ha insistito sull'esigenza di
potenziare i servizi sul territorio per fornire "assistenza
omogenea in tutte le zone", chiedendo alla Regione un confronto
più assiduo con l'Intersindacale. Giulio Andolfato (Cimo-Cida),
intervenendo da remoto dall'ospedale di Udine, ha messo in
risalto le difficoltà di primari e dirigenti "che gestiscono
soltanto una parte del personale e devono fare lunghe trafile
anche solo per comprare una scrivania".
Al termine delle audizioni, Andrea Ussai (M5S) ha sottolineato
"la preoccupazione per lo stallo di alcuni temi, come il
protocollo tra Ospedali e Università, gli atti aziendali e il
piano di emergenza-urgenza", mentre Walter Zalukar (Misto) ha
puntato il dito sull'Arcs, "un'agenzia di coordinamento che non
coordina: cosa ce ne facciamo?", auspicando la valorizzazione dei
piccoli ospedali "che non vanno chiusi ma riorganizzati".
"Mi ha colpito l'immagine dell'oca che corre senza la testa,
evocata per chiedere più coordinamento", ha detto Honsell. "E'
emersa - ha osservato invece Simona Liguori dei Cittadini - la
fatica quotidiana dei dirigenti medici, e di questa dovremo
tenere conto nel dopo-Covid". La dem Santoro ha invece auspicato
"un piano straordinario, con orari e risorse inedite, per
affrontare il problema delle liste d'attesa troppo lunghe".
Riccardi, nell'apprezzare il "clima positivo" del dibattito, ha
risposto a molte sollecitazioni, precisando alla Cgil i limiti
d'azione della Regione: "Non possiamo risolvere qui il problema
dei contratti di lavoro, né gestire da soli i fondi europei del
Recovery: sono temi che si affrontano nel dialogo tra Regioni e
Governo". Il vicegovernatore è d'accordo sulla necessità di
aumentare specializzazione e attrattività degli ospedali, ma ha
fatto notare che questa impostazione si scontra con l'idea
("legittima ma antitetica") di ripristinare i Pronto soccorso
periferici.
Quanto ad Arcs, "è uno strumento operativo utile, che
razionalizza i processi, ma definire la programmazione non è tra
i suoi compiti". Riccardi, che condivide la preoccupazione
espressa dai sindacati per il vasto ricorso ai dirigenti facenti
funzione, ha detto infine che si augura "di essere arrivato al
miglio finale per il protocollo con le Università".
ACON/FA-fc