Grande Guerra: sì unanime Aula a pdl che riabilita fucilati Cercivento
+++1 luglio giornata commemorativa. Zanin, momento storico+++
(ACON) Trieste, 18 mag - Fucilati per aver disobbedito a un
ordine insensato e suicida, i quattro alpini di Cercivento hanno
ricevuto oggi dal Consiglio regionale quelle parole di giustizia
che erano state loro negate per più di cent'anni. Tutte le forze
politiche rappresentate in Aula hanno infatti firmato e approvato
la legge che restituisce l'onore a Silvio Gaetano Ortis, Giovanni
Battista Coradazzi, Basilio Matiz e Angelo Primo Massaro.
Una riabilitazione fortemente voluta dal presidente Piero Mauro
Zanin, relatore della proposta di legge 138 che in soli cinque
articoli pone fine, almeno simbolicamente, a una sofferenza lunga
un secolo, una ferita ancora aperta in Carnia dove da tempo la
gente chiedeva un atto riparatorio per i fatti del 1916.
Grazie alla nuova legge ogni 1 luglio - anniversario della
tragedia di 105 anni fa - verrà celebrata la Giornata regionale
della restituzione dell'onore ai fucilati e sarà istituito un
Albo dei caduti per l'esempio. La norma incoraggia anche futuri
studi da parte di una specifica Consulta sulle fucilazioni e
decimazioni, incaricata di acquisire nuovi elementi conoscitivi e
documentali.
"Fu fatto un tragico errore e oggi siamo orgogliosi di essere la
prima regione in Italia che cerca di porvi rimedio, seguendo
l'esempio di Francia, Gran Bretagna e altri Paesi", ha ricordato
Zanin nell'illustrare la sua proposta di legge, presentata
assieme a tutti i capigruppo, ai tre consiglieri della montagna e
al presidente della V Commissione, Diego Bernardis. "E' un atto
innovativo ma anche maturo - ha aggiunto - perché arriva alla
fine di una lunga riflessione. Quella fucilazione fu
profondamente ingiusta e la gente del posto lo ha capito subito:
ora il Consiglio accoglie quel sentire comune, ed è un momento
politico alto".
Il presidente dell'Aula ha poi voluto ricordare gli altri 750
soldati uccisi dai plotoni di esecuzione, "morti dimenticati", e
ha promesso di far conoscere la legge del Fvg a tutt'Italia
passando per la Conferenza delle assemblee legislative, anche per
smuovere il Parlamento che finora sullo scomodo tema dei fucilati
non è andato al di là di una risoluzione.
Franco Iacop e Sergio Bolzonello hanno sottolineato il ruolo
svolto dal Pd e dalla precedente maggioranza nella scorsa
legislatura, "quando vennero organizzate numerose iniziative come
il documentario sui fusilaz, mettendo in luce la sofferenza delle
popolazioni civili per la prima volta pesantemente coinvolte in
un conflitto". "Questo è il compimento di un percorso", ha detto
Iacop, mentre Bolzonello ha ricordato l'impegno dell'ex
sottosegretario Franco Corleone, citato più volte nella
discussione assieme a Franco Marini, l'ex presidente del Senato
che salì a Cercivento per ricordare la tragedia del 1916.
Toccanti le parole di Luca Boschetti, consigliere leghista e già
sindaco di Cercivento: "Nei giorni scorsi ho portato la proposta
di legge al pronipote di uno dei fucilati e ho visto che gli
brillavano gli occhi. Questa - ha proseguito, ricordando
l'impegno di Bolzonello - è la legge di tutto il Consiglio
regionale e premia la tenacia di Cercivento e del suo gruppo Ana,
che per primo onorò il cippo a ricordo dei 4 alpini". Boschetti
ha anche ricordato che "i familiari di quei ragazzi non poterono
mai riavere i corpi, e non si sa dove siano stati sepolti".
Mauro Di Bert, capogruppo di Progetto Fvg/Ar, è convinto che la
legge sia "di grande attualità, nonostante si riferisca ad
avvenimenti di cent'anni fa" e ha sottolineato "l'occasione persa
a livello nazionale". Concetto caro anche a Tiziano Centis,
capogruppo dei Cittadini, mentre Mauro Capozzella (M5S) ha
ricordato la risoluzione approvata dalla Camera su iniziativa del
suo partito. Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), nel ricordare che
"la Costituzione ripudia la guerra" ha fatto anche un'incursione
nell'attualità, auspicando una rapida tregua tra Israele e i
palestinesi.
Se la legge ha messo d'accordo tutti, il dibattito ha fatto
comunque emergere - come ha notato Massimo Moretuzzo - le diverse
sensibilità dei gruppi politici sul tema della Grande Guerra. "Io
faccio fatica a parlare di una guerra vinta - ha spiegato il
capogruppo del Patto per l'autonomia - quando molti friulani
furono chiamati a combattere su fronti opposti".
Sulla stessa linea Igor Gabrovec (Ssk), che ha parlato di "una
guerra mitizzata dal ventennio fascista" esprimendosi in sloveno,
"una delle lingue praticate dai soldati di ambedue le parti".
Risposte indirette a Claudio Giacomelli, capogruppo di Fratelli
d'Italia, che aveva invitato a diffidare "dalla retorica
dell'inutile strage: se noi oggi siamo qui è perché ci sono
persone che hanno combattuto affinché Trieste fosse italiana, e
non si può nemmeno lasciare il dubbio che si siano sacrificati
inutilmente".
Proprio per questo Giacomelli ha presentato e si è visto
accogliere dalla Giunta un ordine del giorno sulla necessità di
approfondire nelle scuole le figure dei martiri della Prima
guerra.
Via libera dell'Esecutivo anche agli odg del Pd - che invoca
iniziative rivolte agli studenti sulla vicenda dei fucilati - e
della Lega, che con Alberto Budai ha proposto "di completare la
rivisitazione sui fatti di quel tempo attraverso la
toponomastica, valorizzando i nomi di chi venne ingiustamente
fucilato al posto di certi altissimi ufficiali che non si
distinsero certo per umanità". Una proposta apertamente condivisa
dal collega di gruppo Lorenzo Tosolini. Per la Lega si è espresso
a favore del testo di legge anche Ivo Moras.
Sempre a proposito di rilettura della storia, Francesco Russo
(Pd) ha ricordato "l'assurdità di quanto successe" citando le
parole di Papa Giovanni Paolo II: "La guerra è sempre l'ora delle
tenebre". Mentre il collega di partito Cristiano Shaurli ha
sottolineato "che non stiamo ricordando dei caduti, ma chi
disubbidì a un ordine assurdo".
ACON/FA-fc