Grande Guerra: Moretuzzo (Patto), sanata un'ingiustizia evidente
(ACON) Trieste, 18 mag - "Questa legge contribuisce a sanare
un'ingiustizia profonda ed evidente, che ha ferito la nostra
terra forse più di altre". È quanto afferma in una nota il
capogruppo del Patto per l'Autonomia, Massimo Moretuzzo, che ha
sottoscritto assieme agli altri capigruppo consiliari la proposta
di legge regionale - approvata oggi dall'Aula all'unanimità - per
riabilitare la memoria di Silvio Gaetano Ortis, Giovanni Battista
Coradazzi, Basilio Matiz e Angelo Primo Massaro, fucilati "per
l'esempio" negli anni terribili della Grande Guerra, vittime del
militarismo ottuso.
"Bene ha fatto il Consiglio regionale ad attivarsi per restituire
l'onore ai fusilâts di Cercivento, facendosi carico del
sentimento popolare che ne ha tenuto vivo il ricordo, dimostrando
il coraggio e la tenacia che su questa vicenda il Parlamento
italiano non ha avuto", evidenzia Moretuzzo, ringraziando quanti,
negli anni, si sono impegnati per una soluzione di giustizia.
Nella scorsa e nella presente legislatura numerosi sono stati i
progetti di legge presentati da vari parlamentari, anche della
regione, ma gli iter di questi progetti si sono sempre arenati
prima del traguardo finale. "Il non voler trovare una soluzione
condivisa a livello italiano per la riabilitazione storica e
morale dei fucilati e di tutte le altre vittime condannate a
morte su sentenza dei tribunali militari durante la prima guerra
mondiale, abbandonate all'oblio, è un fatto gravissimo - afferma
il capogruppo del Patto per l'Autonomia -. L'approvazione di una
legge di costruzione di una memoria senza ombre, basata sulla
verità storica, è indispensabile e si inserisce nel necessario
percorso di rilettura dell'"inutile strage" che ha investito
anche la nostra terra oltre un secolo fa, rispetto alla quale lo
Stato italiano continua evidentemente a non voler fare i conti".
E proprio sull'analisi del contesto storico che ha determinato
l'episodio della fucilazione di Cercivento, e più in generale la
pratica delle fucilazioni e delle decimazioni nel Regio Esercito
durante la prima guerra mondiale, Moretuzzo si è soffermato
durante il suo intervento in aula evidenziando "l'assurdità di
una guerra che vittoriosa, come sostengono alcuni, non lo è stata
di certo". "La nostra terra è stata divisa da confini che nulla
avevano a che fare con la nostra storia e le nostre identità. Dal
Friuli si partiva militari su entrambi i fronti, sotto bandiere e
con uniformi diverse. Come si può parlare di vittoria di fronte
agli oltre 48 mila bambini (solo della provincia di Udine)
deportati fuori dai confini della regione, molti dei quali mai
più reclamati perché orfani? O di fronte alle violenze nei
confronti delle donne per "far valere la qualità della nostra
razza", come spronava a fare il generale Piacentini, comandante
della seconda armata il 9 agosto del 1916 nel corso della
battaglia di Gorizia? Avrebbero parlato di vittoria gli "ultimi"
di padre David Maria Turoldo, la maggior parte delle donne e
degli uomini che abitavano questa terra in quel periodo e che
faceva fatica a sopravvivere con un'economia di sussistenza?".
Con l'approvazione odierna della legge, sottoscritta anche dal
consigliere del Patto per l'Autonomia Giampaolo Bidoli, "il
Consiglio regionale si fa carico della necessità, storica e
sociale, di riabilitare la memoria dei fusilâts e riconoscere la
volontà di un popolo che vede in questa memoria un elemento della
propria appartenenza ad una terra che troppe volte è stata
violata dalla barbarie della guerra e dal cinismo di chi quelle
guerre ha voluto e gestito. I manuali scolastici in adozione
nelle scuole di ogni ordine e grado non ne parlano, mentre
sarebbe fondamentale dare alle nostre studentesse e ai nostri
studenti gli strumenti utili per conoscere ed orientarsi in una
terra che ha vissuto con maggiore intensità e drammaticità di
altre gli eventi del "secolo breve", una terra di frontiera,
plurale e complessa, come la sua storia, che auspichiamo possa
essere insegnata presto anche a scuola", conclude Moretuzzo.
ACON/COM/fa