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Vaccini: sì unanime Aula a mozione su accesso equo e universale

19.05.2021
15:10
(ACON) Trieste, 19 mag - Una presa di posizione perentoria e trasversalmente condivisa per garantire il pieno accesso alle vaccinazioni anti Covid-19 alle popolazioni di tutti i Paesi del mondo, senza alcuna eccezione e in maniera più che mai limpida.

Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato all'unanimità la mozione 252 "Per un accesso equo e universale ai vaccini contro il Covid-19", presentata dai consiglieri Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli (Patto per l'Autonomia). Alle loro firme si sono aggiunte nel corso del dibattito anche quelle dei Gruppi consiliari di M5S, Cittadini e Partito democratico, nonché di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg).

Il provvedimento, illustrato all'Aula dallo stesso Moretuzzo che ha accettato un emendamento lievemente modificativo suggerito da Ivo Moras (Lega), prendeva spunto dalla dichiarazione della Conferenza delle Assemblee legislative regionali (Calre) dell'Unione europea per una revisione della gestione dei diritti di proprietà intellettuale per i brevetti dei vaccini anti Covid-19.

Giunta e presidente del Consiglio regionale, dunque, si impegnano "a far valere in ogni sede statale ed europea il supporto a tutte le iniziative volte a garantire la trasparenza dei rapporti tra istituzioni pubbliche e aziende farmaceutiche, una deroga temporanea alla disciplina su brevetti e altri diritti di proprietà intellettuale sui vaccini anti Covid-19 e il conseguente accesso equo e universale a essi".

Sono stati anche evidenziati i principi contenuti nell'accordo Trips (Trade Related Aspects of Intellectual Property) che, nell'ambito dell'Organizzazione mondiale del Commercio (Omc), definisce la disciplina internazionale della proprietà intellettuale e dei brevetti, ma anche il programma internazionale Covax, finalizzato a garantire l'accesso equo su scala globale a diagnosi, trattamenti e vaccini. Senza tralasciare il precedente legato alla risoluzione approvata alla Camera dei Deputati per impegnare il Governo italiano ad agire, affinché nell'ambito di Omc e Ue si deroghi alla disciplina dei brevetti in relazione ai vaccini.

Nel corso del dibattito è stato anche evidenziato come l'azione delle grandi aziende farmaceutiche sia stata resa possibile da consistenti contributi pubblici, a fronte però di numerosi inadempimenti con grave mancanza di trasparenza riguardo i contenuti degli accordi stipulati.

La consigliera Mariagrazia Santoro (Pd) ha rimarcato che "finché tutto il mondo non avrà accesso al vaccino, non saremo al sicuro. Tra interessi economici, proprietà intellettuale e investimenti pubblici deve sempre prevalere l'interesse comune". Il pentastellato Andrea Ussai (M5S) ha evidenziato "lo sbilanciamento tra Paesi poveri senza accesso ai vaccini e le grandi case farmaceutiche, forti di stanziamenti governativi. È necessario investire per garantire loro un'autonomia di produzione".

Honsell ha aggiunto che "basterebbe dare un'equa retribuzione alle materie prime saccheggiate nel continente africano", mentre Tiziano Centis (Cittadini) ha parlato di "un piccolo atto per un importante segnale di coscienza. La salute dei cittadini deve essere sempre messa al primo posto, rispettata e protetta".

Moras ha espresso la sua condivisione riguardo gli ideali espressi dai colleghi d'Aula e Claudio Giacomelli (FdI) ha concluso gli interventi definendo "vergognoso che, davanti a simili stanziamenti, parti dei contratti siano state spesso coperte con omissis e pennarello nero. Devono essere prodotte tutte le dosi necessarie".

Prima del voto, Moretuzzo ha auspicato proprio in tal senso l'avvio di una Commissione d'inchiesta, facendo seguito alle parole del vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, che si era aggiunto "ai ringraziamenti nei confronti dei promotori. Ricordo ancora, durante le prime settimane di pandemia, quando aspettavamo una fornitura di ventilatori - ha ricordato - che, dopo numerose assicurazioni, saltò proprio a ridosso della consegna quando un altro Paese intervenne, assicurandosela".

"La solidarietà europea non c'è stata e dovrebbe invece riguardare non solo i confini, ma anche la dotazione di strumenti protettivi per operatori sanitari e popolazione. La pandemia ci insegna - ha ribadito Riccardi - che il valore più alto non è protetto e che si rivela quindi necessaria una forte riflessione. Servono gli strumenti e l'autorità per poter intervenire: i profitti non possono essere mai posti davanti alla salute". ACON/DB-fc



Massimo Moretuzzo (Patto)
Mariagrazia Santoro (Pd)
Ivo Moras (Lega) con Mara Piccin (FI)
Furio Honsell (Open Fvg) con il vicegovernatore Riccardo Riccardi