Semplificazione: ok Aula a ddl 133, arriva il rappresentante unico
(ACON) Trieste, 19 mag - Semplificare le procedure per
avvicinarsi alle esigenze di cittadini e imprese. E' questo
l'obiettivo del ddl 133 approvato a maggioranza dal Consiglio
regionale presieduto da Piero Mauro Zanin. Il Pd ha scelto
un'astensione "benevola e vigile" dopo che si è visto accogliere
alcuni emendamenti mentre Furio Honsell (Open) ha votato contro e
gli altri gruppi di Opposizione si sono astenuti.
Mauro Di Bert, capogruppo di Progetto Fvg/Ar e relatore di
maggioranza, vede nel testo di legge "l'avvio di quel processo di
riforma del quadro giuridico e amministrativo del Fvg, fortemente
voluto da questa maggioranza". Tra i nuovi strumenti introdotti,
Di Bert sottolinea "la costituzione del Comitato per la
semplificazione" che si troverà "a operare in un contesto
normativo e procedurale complesso e di difficile
razionalizzazione, stante la stratificazione normativa avvenuta
nel corso delle legislature".
Un altro relatore di maggioranza, il leghista Elia Miani, ha
messo in rilievo la definizione più precisa del ruolo del
Rappresentante unico regionale, grazie al quale "si eviterà che
imprese e istituzioni coinvolte nei procedimenti di rilascio di
autorizzazioni debbano interloquire con più referenti, facendo sì
che la posizione regionale venga espressa da un unico
interlocutore".
Di "un testo tecnico ma importante" ha parlato invece il relatore
Alessandro Basso (FdI), convinto che "in futuro, come assicurato
dall'assessore, ci sarà una collaborazione più puntuale non solo
con i portatori di interesse, ma anche con i rappresentanti delle
categorie degli ordini professionali che nella quasi totalità dei
casi sono coloro che si interfacciano con le strutture per tutti
gli adempimenti necessari".
Assai più tiepida la relazione di minoranza di Diego Moretti: "Il
primo esperimento legislativo di semplificazione è davvero
deludente, la comunità regionale si aspetta ben altro - ha detto
il capogruppo del Pd - . Le modifiche presentate sono di minima
portata e ordinarietà e tanto valeva inserirle nel precedente
disegno di legge Multisettoriale. Ritoccando qua e là la norma
regionale, il rischio è quello di aumentare la confusione e la
complessità normativa".
Di "operazione minimale" ha parlato anche Furio Honsell (Open),
preannunciando il suo voto contrario: "La vera semplificazione
sarebbe fare un testo unico. E il rappresentante unico era già
previsto dalla legge 7 del 2000". Enzo Marsilio (Pd) è convinto
che la norma sul rappresentante unico rischi di diventare "un
passo indietro, perché in Conferenza dei servizi dovrebbe dare
risposte su temi molto diversi. La vera semplificazione è la
Conferenza, dove tutti gli attori in gioco si confrontano e
trovano una mediazione".
Considerazioni riprese dal collega dem Sergio Bolzonello: "Chi
rappresenta tutte le direzioni sarà davvero in grado di
interloquire su ogni questione?". Non la pensa così Giuseppe
Nicoli, capogruppo di Forza Italia: "Non credo che il
rappresentante unico debba essere un tuttologo, ma starà a lui
mettere assieme le tessere del mosaico sentendo gli altri
interessati".
"La semplificazione è una montagna da scalare - ha osservato
l'assessore Sebastiano Callari - e noi intanto ci siamo messi in
moto. Non abbiamo abrogato la legge 7 perché avrebbe significato
rinunciare a dire la nostra come Regione, utilizzando la nostra
potestà legislativa". "Certo, il rappresentante unico esisteva
già - ha proseguito Callari, rispondendo ai rilievi puntuali dei
consiglieri - ma non erano chiare le sue funzioni. E non sarà
obbligato a sapere tutto: dovrà votare ma potrà convocare e
consultare i tecnici dei diversi settori". L'assessore ha
promesso poi il massimo coinvolgimento dei consiglieri
"nell'ascolto dei professionisti, per arrivare in futuro a testi
il più condivisi possibile. Leggi di questo genere non hanno
nulla di ideologico e devono essere espressione del Consiglio
regionale".
Il clima di dialogo ha favorito il via libera ad alcuni
emendamenti presentati dalle Opposizioni, tra i quali il testo
proposto da Moretti che prevede in modo esplicito all'articolo 1
il coinvolgimento di ordini professionali e consulenti di impresa
rappresentativi.
Su richiesta di Mariagrazia Santoro (Pd) è stato emendato anche
il testo dell'articolo 5, prevedendo che alla Conferenza dei
servizi possano prendere parte, su richiesta del responsabile
unico regionale, anche i funzionari delle strutture regionali
coinvolte.
Via libera, infine, anche alla richiesta di ripristinare un
articolo della legge 7 del 2000 che prevede la possibilità di
individuare comitati e organi collegiali (Moretti) e di
cancellarne un altro, su suggerimento di Cristian Sergo a nome
del gruppo M5S, relativo alle possibilità di autocertificazione,
"in quanto superato da una norma nazionale più favorevole al
cittadino".
ACON/FA