Viabilità: Centis (Citt), su Ferrata rinnovato l'impegno della Regione
(ACON) Trieste, 19 mag - "La strada Ferrata e i suoi annosi
problemi di sicurezza sono tornati al centro del Consiglio
regionale e lo hanno fatto ancora una volta grazie al Gruppo dei
Cittadini, che con una mozione accolta dall'Aula ha chiesto e
ottenuto l'impegno della Giunta Fedriga a continuare a valutare
ulteriori interventi di messa in sicurezza della strada per
indurre le centinaia di veicoli che quotidianamente la percorrono
a diminuire la velocità".
Lo riporta in una nota il primo firmatario della mozione e
capogruppo dei Cittadini, Tiziano Centis.
"Una situazione difficile e pericolosa, quella della Ferrata, che
si trascina da tempo. La strada extraurbana ad alto scorrimento
che taglia la Bassa Friulana in diagonale da Udine Ovest,
attraversa il Friuli occidentale fino a giungere a Portogruaro
(assumendo la denominazione di ex SP95 nel tratto di Udine e ex
SP40 nel tratto pordenonese), è sempre più spesso al centro delle
cronache nere: negli anni - ricorda Centis - si sono susseguiti
incidenti con esiti tragici e mortali, tanto da farle guadagnare
il soprannome di strada maledetta".
"Le caratteristiche della Ferrata - ha spiegato il consigliere -
possono trarre in inganno: è una arteria che taglia in diagonale
la Bassa Friulana su di un tracciato pianeggiante e
sostanzialmente rettilineo, senza incontrare nessun centro
abitato, quindi apparentemente sicura. Una strada scorrevole,
facile, rapida per gli spostamenti, che porta direttamente verso
le località turistiche come Lignano, Bibione, Caorle, da chi
proviene dal Friuli centrale o addirittura dall'Austria o
Germania, evitando così pedaggi autostradali. Diversi studi di
sicurezza stradale hanno dimostrato che tratti rettilinei
eccessivamente lunghi, invece di migliorare la sicurezza grazie
alla loro semplicità, generano un aumento di incidenti poiché
inducono gli autisti ad aumentare la velocità e a ridurre
l'attenzione. L'elevata velocità unita con incroci a raso sono
un'abbinata notoriamente mortale".
"La Ferrata rispecchia purtroppo queste caratteristiche, ovvero
lunghi rettifili come quelli che vanno dall'inizio dell'arteria
alla rotatoria di Talmassons e Bertiolo (7 chilometri), dalla
rotatoria di Varmo, Codroipo e Rivignano a quella di Morsano (5
chilometri) e dalla rotatoria di Morsano a quella di Teglio
Veneto (7 chilometri). A questi vanno aggiunti 5 incroci a raso e
una rotatoria sul versante Pordenonese, 7 incroci a raso e 4
rotatorie sul versante Udinese. Nonostante la presenza di due
autovelox posizionati in località Ponte sul Tagliamento in comune
di Varmo e fra Pozzecco e Virco in comune di Bertiolo, la
pericolosità e la sua attitudine ad essere percorsa ad elevata
velocità sono rimaste troppo elevate".
"In passato - ha concluso Centis - si è tentato di ridurre la
pericolosità della strada attraverso interventi strutturali come
le rotatorie e con il posizionamento dei rilevatori di velocità.
Strumenti che sicuramente si sono rivelati utili ma non
risolutivi: la Ferrata rimane una delle strade più pericolose del
Friuli Venezia Giulia e continuare a intervenire per risolvere il
problema è l'impegno che oggi si è assunta nuovamente la Regione".
ACON/COM/rcm