Armeni: sì unanime Aula a mozione per riconoscimento genocidio
(ACON) Trieste, 19 mag - "Il riconoscimento del genocidio degli
armeni, popolo fiero che ha sopportato e sopporta tanti soprusi,
merita il nostro sostegno. L'auspicio è che questo momento possa
costituire solo un tassello per arrivare, non solo in quella
regione ma in tutte le regioni del mondo, a una situazione di
pace e di collaborazione tra i popoli".
Questo il commento dal consigliere Alberto Budai (Lega)
immediatamente dopo l'approvazione all'unanimità da parte del
Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia della mozione 208
volta al riconoscimento del genocidio del popolo armeno che lo
vedeva in qualità di primo firmatario.
Un'istanza sottoscritta da tutti i componenti del Gruppo
consiliare del Carroccio, al quale si sono aggiunti in aula, dopo
la precedente sigla di Emanuele Zanon (Regione Futura), anche i
colleghi di Progetto Fvg/Ar, FdI, Cittadini e M5S.
Un'approvazione trasversale, dunque, giunta al voto con il parere
favorevole della Giunta, manifestato dall'assessore Pierpaolo
Roberti che ha definito l'unanimità come "atto dovuto".
Il provvedimento, illustrato dallo stesso Budai, esprimendo
"solidarietà al popolo armeno nella sua lotta per il
riconoscimento della verità storica e per la difesa dei suoi
diritti inviolabili", impegna il governatore della Regione e la
sua Giunta "a intraprendere ogni azione necessaria per il
riconoscimento del genocidio degli armeni sulla base delle
risoluzioni già assunte da Onu e Parlamento europeo, dal
Congresso e dal Senato degli Stati Uniti d'America, nonché dal
Parlamento della Repubblica italiana".
"Parliamo di un'area in cui la ferocia umana continua a
imperversare. Un genocidio - ha introdotto il tema Budai,
elencando per sommi capi la storia di questa tragedia -
riconosciuto da 30 Paesi, tra i quali l'Italia e da poco anche
gli Stati Uniti. L'Armenia ricorda molto il nostro piccolo Friuli
e la sua una Comunità autonoma: il suo popolo subisce da oltre
100 anni e non vede riconosciuto il crimine subito con
l'uccisione di 1,5 milioni persone durante la Prima guerra
mondiale da parte dell'impero ottomano".
Il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin, ha ricordato di aver
ricevuto "le comunicazioni da parte di alcuni soggetti
interessati che hanno fornito interpretazioni diverse e
contrastanti. Sembra che le mozioni passino inosservate, ma varie
ambasciate hanno esposto i loro punti di vista su questo tema
delicato. Rimane - ha concluso - la necessità di un'assunzione di
responsabilità almeno morale su fatti che hanno inciso sul
concetto di umanità".
Tutte allineate le posizioni espresse nel corso del dibattito
generale, aperto da Furio Honsell (Open Sinistra FVg) che,
ricordando le esperienze personali da sindaco, ha chiesto "una
doverosa espressione in memoria di tutta la sofferenza che questi
eventi hanno provocato, auspicando che non si ripetano mai più".
Il leghista Lorenzo Tosolini, dal canto suo, ha evidenziato come
"l'attenzione del presidente statunitense Joe Biden abbia fornito
un segnale politico importante per una convivenza migliore tra
tutte le popolazioni".
Accorate anche le parole di Massimo Moretuzzo (Patto per
l'Autonomia) e Francesco Russo (Pd). Il primo ha parlato di "un
silenzio storico quasi senza pari. L'Ue deve parlare con una voce
forte e autorevole che porti un tentativo di pacificazione dei
conflitti e di tutela delle minoranze". L'esponente dem ha
evidenziato "l'atto di coraggio del Cr Fvg rispetto un tabù che
il mondo ha fatto finta di non vedere fino agli anni Settanta. I
giovani imparino dal primo dei grandi genocidi che hanno percorso
il Novecento".
La pentastellata Ilaria Dal Zovo, riprendendo altre iniziative
del M5S a livello nazionale, ha infine invitato "ad affrontare
con coraggio questi mostri del passato, senza tuttavia
dimenticare quanto abbiamo giornalmente davanti a noi".
ACON/DB-fc