Strage Capaci: Zanin, drappo bianco per continuare a combattere mafie
(ACON) Trieste, 20 mag - "Ci sono fatti che restano nella
memoria anche se non ti toccano direttamente, anche se accadono a
mille chilometri di distanza: uno di questi è la strage di
Capaci". Così Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio
regionale del Friuli Venezia Giulia, introduce la sua riflessione
sull'anniversario del drammatico omicidio di mafia che il 23
maggio 1992 costò la vita al giudice Giovanni Falcone, a sua
moglie e agli uomini della scorta.
"Sono passati 29 anni - ricorda Zanin - ma quell'attentato resta
una delle pagine più nere della storia italiana. Un momento buio
reso ancora più cupo due mesi dopo da un tragico secondo atto a
cui nessuno avrebbe voluto assistere: l'uccisione di Paolo
Borsellino e della sua scorta a Palermo. Sembrava che lo Stato
fosse in ginocchio, impotente di fronte alle organizzazioni della
criminalità organizzata".
"E invece per fortuna una reazione ci fu, merito della volontà
politica di combattere le mafie, di altri magistrati coraggiosi e
del lavoro delle Forze dell'ordine. Ma sappiamo tutti - continua
il presidente dell'Aula di piazza Oberdan - che quella battaglia
non è finita, non l'abbiamo ancora vinta".
Nel giorno dell'anniversario di Capaci, anche i palazzi del
Consiglio regionale Fvg esporranno un drappo bianco. E' un modo
simbolico per ricordare, scelto al posto delle tradizionali
manifestazioni pubbliche che l'emergenza Covid ancora non
consente.
"Lo esporremo con orgoglio - assicura Zanin - pensando non solo
alla vicenda di Falcone ma anche alle sfide di oggi che
coinvolgono tutti, compresa la nostra regione. La recente
relazione annuale dell'Osservatorio antimafia, uno degli
organismi di garanzia del Consiglio - ricorda infatti il
presidente - ha certificato la presenza della criminalità
organizzata in Friuli Venezia Giulia, definendo fissa e stabile
l'attività delle cosche in svariati settori economici".
"Bisogna perciò comprendere non solo che la guerra alle mafie
deve continuare, ma anche che riguarda tutti, a cominciare dai
cittadini, chiamati a segnalare ogni situazione sospetta
all'Osservatorio. In particolare in un momento come questo,
quando la crisi legata alla pandemia - conclude Zanin - porta con
sé problemi di liquidità per liberi professionisti e imprese,
aumentando il rischio di infiltrazioni attraverso prestiti di
denaro sporco".
ACON/FA