Confini: Gabrovec (Ssk), Governi si coordinino su regole spostamenti
(ACON) Trieste, 24 mag - "Potremmo definire pandemia di confine
la sfilza di disagi, complicazioni e assurdità che nel corso
dell'annus horribilis che ci stiamo - speriamo - lasciando alle
spalle hanno visto tristi protagonisti le genti di confine,
quelle che per vari motivi si trovano a varcare i valichi
interstatali con ritmo quotidiano o comunque molto frequente".
Lo scrive, in una nota, il consigliere regionale della Slovenska
Skupnost, Igor Gabrovec: "L'ingresso della Slovenia in area
Schengen con il conseguente superamento dei controlli ai confini
ci avevano abituati a vivere questi luoghi in modo molto più
rilassato, sviluppando relazioni personali e professionali che
non consideravano più le divisioni politico/amministrative. Con
l'esplodere della pandemia da Covid gli Stati europei hanno
iniziato fin da subito e ciascuno a modo suo ad assumere ogni
tipo di provvedimento per il contenimento della diffusione del
virus, facendo così mancare l'indispensabile visione d'insieme e
soprattutto la coerenza logica ed operativa delle azioni".
"Vittime di quello che potremmo comunemente definire un danno
collaterale - prosegue il consigliere - le popolazioni che vivono
a ridosso del confine, che si vedevano così calare con ritmo
incessante e variazioni quasi settimanali obblighi e regole
diverse a seconda dell'autorità - italiana, slovena, regionale -
che andava ad emanarle. Provvedimenti a senso unico, quasi mai
concordati tra le diverse autorità. Eravamo così arrivati a vari
estremi e per fortuna solo temporanei, come la chiusura dei
valichi minori con conseguenti grossi disagi soprattutto alle
migliaia di lavoratori e studenti che attraversano
quotidianamente il confine italo-sloveno, i tamponi obbligatori
con cadenza settimanale, i diversi periodi di quarantena per chi
oltrepassava, eccetera".
"Per arrivare all'ultima, in ordine cronologico, delle assurdità:
da pochi giorni a fronte del libero ingresso dall'Italia dei
cittadini del Fvg in Slovenia ci si trova invece a dover
presentare un tampone negativo ad ogni rientro in Italia,
addirittura a prescindere dal possesso o meno del certificato di
avvenuta vaccinazione - fa notare Gabrovec - o superamento
recente dell'infezione da Covid".
"I Governi dimostrano di conoscere poco le condizioni e le
esigenze di chi vive ai confini. È forte la sensazione di
assistere a provvedimenti alquanto affrettati e decisi senza
sentire e men che meno coinvolgere Regioni e sindaci a ridosso
del confine. Da qui - conclude il consigliere - un forte appello
ai Governi affinché provino a coordinare il regime degli
spostamenti transfrontalieri, altrimenti affronteremo soltanto un
caos a singhiozzo e disagi per tutti, con forti ripercussioni
anche a medio-lungo termine sui rapporti ed equilibri sociali ed
economici di tanti cittadini, famiglie ed imprese in una stagione
che, tra l'altro, vede di giorno in giorno migliorare i successi
nel contenimento dell'epidemia".
ACON/COM/fa