Polo termale Grado: Bini in II Comm, per soluzione serve buona volontà
(ACON) Trieste, 26 mag - Il polo termale di Grado costituisce
un patrimonio per l'intera comunità del Friuli Venezia Giulia e,
pertanto, le attività per la sua realizzazione e il suo
completamento non possono più essere condizionate da diatribe e
fraintendimenti. Su questo punto si sono trovate d'accordo le
parti coinvolte nei lavori della II Commissione consiliare
presieduta dal leghista Alberto Budai.
"Attraverso incontri e proposte - ha reso noto l'assessore Fvg al
Turismo, Sergio Emidio Bini, nel corso dell'audizione in
videoconferenza dedicata allo stato di avanzamento dei lavori per
la realizzazione del polo termale di Grado - si è cercato di
sbloccare la situazione: l'opera ha un valore economico e
strategico immenso, perciò bisogna perseguire tutte le strade
possibili, affinché la storia non diventi eterna. Ecco perché è
stato deciso di spacchettare i lavori e di intervenire con un
secondo lotto da 5 milioni da realizzarsi entro dicembre 2022 con
i collaudi previsti entro giugno 2023. Poi, avanzerebbero circa
15 milioni per il lotto conclusivo".
L'audizione era stata richiesta dal Partito democratico con il
capogruppo Diego Moretti in qualità di primo firmatario, ma su
iniziativa partita dal collega dem Sergio Bolzonello che, in sede
introduttiva, ha ricordato come la sua istanza fosse
originariamente "datata 28 ottobre 2020. L'obiettivo era quello
di fare il punto della situazione in prospettiva dell'estate
successiva, alla luce dei dissidi che emergevano attraverso
svariate e ripetute voci che palesavano problemi di ogni genere.
Serve un confronto diretto per definire la situazione reale,
perché le terme di Grado sono legate a una storia ormai
pluriennale e in molti, compreso il sottoscritto, si sono esposti
per portare quasi 30 milioni di euro in risorse pubbliche".
L'assessore Bini, dal canto suo, ha esordito indicando i passaggi
fondamentali "di una vicenda realmente antica che prende il via
nel 2007 con un finanziamento da 14 milioni di euro della Regione
Fvg al Comune di Grado. Nel 2014 viene approvata una norma che
conferma la finalità del contributo e individua nell'Agenzia
Turismo Fvg (l'odierna PromoTurismoFvg) quale soggetto
beneficiario per complessivi 29 milioni e mezzo di euro. Nel 2015
viene sviluppato un primo accordo tra Regione, Comune e
PromoTurismoFvg per definire i rispettivi adempimenti e obblighi".
Da allora i passaggi diventano ancora più articolati, passando
attraverso il progetto per la realizzazione di un parcheggio e
nuovi accordi con diverse modalità operative, mentre nel 2020
partono i primi lavori di demolizione previsti dal progetto.
"Esistono due elementi di criticità che vanno assolutamente
risolti - ha spiegato Bini - e sono convinto che, tra persone di
buona volontà, ciò avverrà. Il primo riguarda il parcheggio
asservito al nuovo polo termale, il secondo tocca invece i
diritti di superficie che scadono 31 dicembre 2025".
Il sindaco di Grado, Dario Raugna, durante il suo intervento on
line ha sottolineato che "non posso riconoscermi in tutto e per
tutto in questa ricostruzione. Il 15 febbraio 2021 ho incontrato
il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, e abbiamo
convenuto che la questione del parcheggio fosse ormai superata.
Il mio Comune ha ottemperato a tutti gli obblighi in quanto al
recepimento degli standard urbanistici e non ha mai avuto un
atteggiamento ostativo nei confronti di PromoTurismoFvg, compresa
l'approvazione di una variante per consentirle di partire con
l'opera".
"Il Comune di Grado - ha concluso Raugna - continuerà a onorare
l'impegno sul parcheggio con l'accensione di un mutuo e, anche se
riteniamo che la futura società di gestione dovrebbe essere la
Grado impianti turistici (Git), se la Regione volesse trovare un
soggetto terzo non terremo comunque una posizione per
ostacolarla".
Quanto ai consiglieri, Moretti ha ipotizzato come "dietro questa
lunga querelle si nasconda probabilmente una questione politica.
Altrimenti, viste le due interpretazioni diverse, la soluzione
dello spacchettamento avrebbe già potuto essere presa 8-10 mesi
fa, permettendo di avviare i lavori per un'opera che è patrimonio
non solo delle due Amministrazioni coinvolte, ma di tutta la
comunità regionale. Noto un minimo passo avanti per superare
l'impasse giuridica, ma intanto abbiamo perso un anno".
Il pentastellato Cristian Sergo (M5S) ha invece chiesto
chiarimenti riguardo il programma legato al secondo lotto da 15
milioni di euro, ottenendo in risposta che saranno necessari 4
anni dal momento del raggiungimento dell'accordo.
Bolzonello, infine, ha commentato che "la questione parcheggio
non ha nulla a che vedere con il blocco dell'operazione e avrebbe
potuto essere risolta già da molti mesi. Le prospettive legate al
2023 offrono comunque una buona risposta iniziale, ma preoccupa
piuttosto il terzo lotto. La Git dovrà comunque essere il
soggetto intorno al quale disegnare le strategie future e non
possiamo mettere in discussione il suo status di patrimonio della
Regione".
ACON/DB-fc