Ambiente: Sergo (M5S), fuorviante la campagna contro i pozzi artesiani
(ACON) Trieste, 26 mag - "Salvaguardare i pozzi artesiani,
evitando manovre che con l'ambiente non hanno nulla a che fare,
andando a colpire i veri sprechi di acqua".
Così, in una nota, il capogruppo del Movimento 5 Stelle in
Consiglio regionale, Cristian Sergo, dopo il webinar di ieri sul
tema organizzato da Legambiente. "Un incontro fuorviante, che
continua ad additare i pozzi artesiani come unico spreco, ma che
continua a dimostrare le troppe contraddizioni di chi tratta
questo tema".
Intervenendo nel dibattito, Sergo ha chiesto "come sia possibile
che una falda artesiana superficiale, come quella di San Vito al
Tagliamento, nel Piano Tutela Acque sia considerata a rischio dal
punto di vista quantitativo, tanto che dovrebbe addirittura
essere già esaurita da un paio d'anni, mentre si continuano ad
autorizzare prelievi d'acqua potabile agli impianti industriali.
Basterebbe che qualcuno ci dicesse una volta per tutte se è
sbagliato il Piano, su cui si basano le convinzioni di dovere
strozzare i pozzi, o è sbagliato continuare l'autorizzazione al
prelievo per usi industriali".
"Anche ieri sera - continua il capogruppo M5S - è emersa la vera
volontà di chi solleva questi temi, ovvero quella di
acquedottizzare le aree ora fornite dai pozzi artesiani. Chi lo
fa giustifica l'opera parlando di falde ormai compromesse
dall'inquinamento, le stesse falde da cui prelevano i principali
acquedotti della regione. Al tempo stesso, a parole, nessuno
mette in discussione l'approvvigionamento dai singoli pozzi. Ma
allora a che servirebbe un acquedotto? Quando abbiamo proposto di
realizzare acquedotti nelle zone industriali ci siamo sentiti
rispondere che il costo sarebbe troppo elevato. Gli acquedotti e
la lotta agli sprechi vanno bene solo se a pagarli sono i
cittadini con le proprie bollette?".
"Già nel 2014 e nel 2017 i cittadini, attraverso le petizioni che
hanno raccolto 20 mila firme per la difesa dei pozzi artesiani
contro l'obbligo di allacciamento all'acquedotto, chiedevano un
congruo periodo per verificare l'andamento di ricarica delle
falde, e vere politiche di prevenzione dall'inquinamento del
suolo e del sottosuolo al fine di preservare la qualità
dell'acqua di falda. Sarebbe bastato seguire queste indicazioni -
conclude Sergo - invece di perdere tempo per otto anni con una
sperimentazione di strozzatura su un solo pozzo, nemmeno
completata".
ACON/COM/fa