Caso Zennaro: Zanin, conferma carcere in Sudan è atto vergognoso
Politica estera italiana ha obbligo di riportarlo a casa.
Cr Fvg faccia sentire sua voce trasversale come altre volte.
(ACON) Trieste, 8 giu - "Il rinvio dell'udienza fissata per il
10 giugno e la conseguente permanenza in condizioni disumane nel
carcere di Khartoum, nel Sudan, è un atto vergognoso e una
pericolosa mazzata per l'imprenditore veneto Marco Zennaro ma è
anche un passo indietro, speriamo solo momentaneo, della nostra
diplomazia estera che ora più che mai deve battere un colpo e
riportare a caso un figlio d'Italia rimasto vittima di
circostanze possibili solo in Paesi dove libertà e giustizia sono
più speranze che realtà".
È il duro commento del presidente del Consiglio regionale del
Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, che già lo scorso 4
giugno aveva lanciato un appello affinché diventasse una priorità
assoluta del Governo italiano la liberazione di Zennaro.
"Rinnovo la mia solidarietà e quella dell'Assemblea legislativa
Fvg alla famiglia - afferma Zanin - nonché l'apprezzamento nei
confronti di quanti in Veneto si sono mobilitati a ogni livello,
dalle istituzioni del territorio a quelle religiose, dagli
sportivi al comitato #SosteniamoMarco nato su Facebook e a tutti
i cittadini impegnati a combattere una palese ingiustizia che -
evidenzia - mette a rischio la vita di un uomo sbarcato in Sudan
per esportare tecnologia italiana e non per sostenere attività
terroristiche".
"In altre occasioni - conclude il presidente dell'Aula Fvg - il
Consiglio regionale ha fatto trasversalmente la sua parte nel
difendere diritti violati di cittadini anche non italiani; a
maggior ragione, quindi, mi auguro che tutte le forze politiche
si attivino anche stavolta per fare sentire la nostra voce e
mettere la giusta pressione a chi, a livello nazionale e
internazionale, ha l'obbligo di non abbandonare Marco Zennaro in
Sudan".
ACON/FC