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Fvg-Ue: in VI Comm temi immigrazione ma anche infanzia e formazione

09.06.2021
18:22
(ACON) Trieste, 9 giu - "Le indicazioni sul tema dell'immigrazione, contenute all'interno della Comunicazione della Commissione europea in merito al Programma di lavoro per il 2021, sono troppo scarse a livello quantitativo e generiche in termini di contenuti per consentire, da parte mia, qualcosa in più dell'illustrazione del quadro complessivo che stiamo affrontando. Non ho trovato, infatti, punti di stretta competenza su misure che possono essere adottate anche dall'Amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia".

Lo ha evidenziato l'assessore regionale alle Politiche dell'Immigrazione, Pierpaolo Roberti, nel corso della sua audizione in sede di VI Commissione consiliare, presieduta da Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar) e riunita per l'esame delle parti di competenza dei documenti relativi alla Sessione europea 2021, al quale ha preso parte anche l'assessore Alessia Rosolen.

Il tema dell'immigrazione viene infatti condensato in un paio di paragrafi della sezione "Promozione del nostro stile di vita europeo" che invitano a proseguire i lavori verso "il nuovo patto sulla migrazione e l'asilo e a sviluppare una serie di misure in materia di migrazione legale, che comprenderanno - ha ricordato Roberti - anche il pacchetto talenti e competenze e una revisione della direttiva sui soggiornanti di lungo periodo con un riesame della direttiva sul permesso unico".

Tra gli altri elementi del patto figurano un piano d'azione dell'Ue contro il traffico di migranti e una strategia di rimpatrio volontario e reintegrazione, senza dimenticare il rafforzamento dell'Unione della sicurezza, mediante misure per combattere la criminalità organizzata, adottando un nuovo approccio in materia di misure antiterrorismo e radicalizzazione.

"Le competenze dirette della Regione su questi aspetti - ha specificato l'assessore - sono pressoché inesistenti, anche se alcune misure, in particolare quelle su antiterrorismo e radicalizzazione, sono state da noi già inserite nei programmi 2019-20. Anche da questo documento si evince dunque che, a livello europeo, non c'è alcun tipo di allineamento".

"Per contro, abbiamo chiesto al ministero di consentire la partecipazione dell'Italia - ha concluso Roberti - ai controlli che la Slovenia sta attuando sulla fascia confinaria con la Croazia affiancata dalle forze di polizia di altri Paesi. Infine, abbiamo chiesto al premier Draghi e al ministro Lamorgese di intervenire per risolvere il tema dei minori stranieri non accompagnati, che risultano onerosamente a carico dei sindaci dei Comuni in cui vengono rinvenuti con spese per loro quasi insostenibili e che noi, comunque, supportiamo".

Un tema, quello dell'immigrazione, sul quale è intervenuto Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), rimarcando "una situazione grave sulla rotta balcanica e un problema, quello dei respingimenti, che potrebbe provocare un atroce effetto domino dall'Italia alla Slovenia e oltre".

Il leghista Antonio Lippolis ha invece chiesto se nei documenti europei esista "un collegamento tra immigrazione e pandemia per andare verso un obbligo vaccinale".

Sul fronte dem, Cristiano Shaurli e la collega Chiara Da Giau hanno auspicato una discussione concreta a livello propositivo "sul futuro regolamento che sostituirà il Trattato di Dublino, magari convocando qualche soggetto competente (compresi i nostri europarlamentari) in grado di illustrare cosa possiamo fare come Regione e come Paese".

Sul programma legislativo annuale della Commissione è stata audita anche l'assessore Rosolen che, dal canto suo, si è espressa sulle tematiche "legate ai diritti sociali in relazione alla crescita complessiva dell'intero sistema nei vari punti che si intersecano con le politiche regionali. Non solo stiamo seguendo da tempo le direttive e le azioni indicate dall'Ue, ma anche nella nuova programmazione gli spunti e gli obiettivi pervenuti sono quelli che muovono tutti i quadri".

Rosolen ha quindi dettagliato in merito a "situazioni trasversali alle azioni che riguardano il pacchetto dell'economia equa, da un lato rispetto gli obiettivi legati all'infanzia e, dall'altro, verso tutto quanto concerne la violenza di genere, senza dimenticare la lotta all'antisemitismo, nonché le attività di ricerca e sviluppo in campo biomedico".

"Qualsiasi tipo di intervento - ha sottolineato l'assessore - lavora su piani diversi e la complementarietà delle azioni è assolutamente coerente. Per quanto concerne il parametro relativo ai posti nei servizi educativi della prima infanzia, l'obiettivo europeo è stato centrato e superato già nel 2019, dando una risposta complessiva alle esigenze. Bene anche per il sistema della garanzia di conciliazione e di accesso alla situazione lavorativa delle donne".

In tale frangente sono stati toccati anche il tema del digitale, della connettività, dello sportello contro il cyberbullismo, dell'orientamento e della proposta formativa, del rafforzamento delle strutture laboratoriali e, anche in riferimento al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e al Fondo sociale europeo, degli istituti tecnici superiori insieme ad alcune tipologie di lauree per garantire l'accesso alle necessità occupazionali del territorio. ACON/DB-fc



L'assessore regionale Pierpaolo Roberti e Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar), presidente della VI Commissione
Chiara Da Gaiu (Pd)
Antonio Lippolis (Lega)
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg)