Fvg-Ue: Zanin in V Comm, le ricette dell'Europa per le buone leggi
(ACON) Trieste, 10 giu - "Una buona legge dovrebbe rendere la
vita più semplice alle famiglie e alle imprese, evitando rimandi
ad altre norme che ne rendano difficile l'interpretazione e
recuperando la chiarezza e semplicità abituali nelle prime
legislature del Dopoguerra". E per arrivare a questo obiettivo la
Commissione europea ha emanato una "comunicazione" illustrata
oggi in aula da Piero Mauro Zanin ai consiglieri della V
Commissione, presieduta dal leghista Diego Bernardis.
È stato il presidente del Consiglio regionale a ricordare i
princìpi che dovrebbero sempre ispirare i legislatori, su cui ora
arriva dall'Europa un ulteriore stimolo.
Sono cinque gli spunti della "comunicazione" riassunti da Zanin.
Il primo è che "la legge ha sempre la necessità di un feedback,
di una valutazione su costi e benefici per la comunità chiamata
ad applicarla. Gli organismi europei - ha spiegato il presidente
- pensano a consulenze e piattaforme con un approccio
scientifico, ma si stanno attrezzando soprattutto con strumenti
di democrazia diretta per andare a sentire l'opinione del singolo
cittadino attraverso uno specifico portale web".
Un approccio che Zanin guarda con diffidenza in quanto fautore di
una "democrazia rappresentativa mediata dai livelli
istituzionali" e nella convinzione che difficilmente il classico
uomo della strada si collegherà al portale della Commissione per
segnalare i problemi che una direttiva europea provoca a lui o
alla sua comunità.
La seconda ricetta suggerita dall'Europa è il cosiddetto "mettere
e togliere": se una legge impone un nuovo onere o un peso per
imprese, cittadini, comunità, deve contemporaneamente toglierne
un altro. La terza chiave suggerita è il digitale, un approccio
da seguire in ogni contesto possibile, facendo tesoro di quanto
abbiamo appreso durante la lunga pandemia. Il quarto spunto è la
qualità dell'analisi che conduce alla norma, mentre la parte
finale del processo è il controllo di idoneità, la verifica delle
ricadute.
"Di questa comunicazione - ha aggiunto Zanin - dovremmo tenere
conto nella risoluzione sulla sessione europea che andremo ad
approvare in Consiglio, in particolare per quanto riguarda la
misurazione delle ricadute delle norme. Rendere migliore la
qualità legislativa al termine dei cinque anni di mandato è
davvero una bella sfida".
I contenuti della relazione del presidente sono stati apprezzati
trasversalmente dai consiglieri. Franco Iacop (Pd) ha ricordato
che "il tema della semplificazione legislativa è stato ampiamente
discusso anche durante lo scorso mandato, quando la Regione aderì
a strumenti innovativi. Il problema - ha aggiunto l'ex presidente
dell'Aula - è che a livello europeo le Assemblee con potere
legislativo sono poche e questo fa sì che la Comunità guardi di
più al dialogo diretto con il cittadino". Iacop ha invitato a
utilizzare appieno il Comitato per la legislazione, il controllo
e la valutazione e ha osservato - in riferimento alla vita
quotidiana del Consiglio - che "leggi Omnibus ed emendamenti che
arrivano all'ultimo momento sono la negazione dei princìpi di cui
abbiamo parlato".
Una considerazione condivisa da Furio Honsell (Open), che più in
generale ritiene vada inserita nella Risoluzione europea "la
necessità di aprire nuove strade ai portatori di interesse, per
mostrare che il sistema politico è aperto e non chiuso in se
stesso". Quanto al digitale, Honsell ha insistito sul tema a lui
caro del software aperto: "Si potrebbe pensare anche a un cloud
regionale".
"Omnibus ed emendamenti vengono sempre fatti da chi è in
maggioranza perché siamo spesso in ritardo, in rincorsa - è
l'opinione di Mauro Di Bert, capogruppo di Progetto Fvg/Ar - .
Sono comunque d'accordo sulla valorizzazione del Clcv, chiamato a
capire se la legge raccoglie i risultati sperati, e sulla
valorizzazione del lavoro nelle commissioni, aspetto richiamato
da Honsell".
"Noi del M5S abbiamo nelle corde da anni il tema della democrazia
diretta attraverso le piattaforme", ha ricordato Andrea Ussai,
che auspica rigorose "valutazioni prima e dopo l'emanazione della
norma". Il pentastellato ha infine sottolineato il problema delle
leggi monche: "Spesso la norma è valida e condivisa, ma poi
mancano i regolamenti attuativi" e tutto resta sulla carta. Senza
quei benefici per famiglie e imprese che dovrebbero costituire il
vero obiettivo.
ACON/FA-fc