Calcio: Honsell (Open Fvg), stadio Friuli intesa pubblico/privato
(ACON) Trieste, 10 giu - "Lo stadio Friuli, a Udine, è il
simbolo monumentale di come possa essere efficace l'intesa
pubblico/privato quando entrambi hanno come obbiettivo il
prestigio di un territorio. E nessun pronunciamento di
chicchessia può togliere questo successo".
Lo afferma in una nota Furio Honsell, consigliere regionale di
Open Sinistra Fvg.
"L'attuale amministrazione comunale di Udine dovrebbe quindi
adoperarsi, per quanto le compete, affinché l'Udinese possa
completare l'opera di riqualificazione delle zone ancora a grezzo
sotto le gradinate - fa presente Honsell -, così come previsto
dalla legge Delrio e approvato nella conferenza di servizi.
Rattrista molto invece vedere che, dopo aver rallentato tale
processo senza motivazione fino quasi a fermarlo, a fronte di un
pronunciamento dell'Anac che di fatto sprona il Comune proprio a
perfezionare tale iter burocratico, si rischia che il club
bianconero, esasperato, si trasferirsca altrove".
"Se ciò avvenisse sarebbe un durissimo colpo al prestigio della
città, che si dimostrerebbe incapace di ospitare una squadra di
serie A, cosa che tutte le altre città di pari dimensioni non
osano nemmeno sognare. Sarebbe un pesante fallimento politico,
sportivo, turistico ed economico. La questione del nome dello
stadio è una non-questione perché il nome non solo non è mutato,
ma solo grazie alla ristrutturazione avvenuta nel 2015 adesso è
scolpito nella pietra invece che solo sulla carta".
Honsell fa sapere di voler "presentare in Consiglio regionale una
mozione che auspichi una ritrovata serenità sportiva a Udine,
nella soddisfazione di quanto è stato fatto e quanto ancora si
può fare per portare alto nel mondo il nome del Friuli nel
calcio".
"Faccio notare infine all'assessore regionale allo Sport, Tiziana
Gibelli, che sceglie l'attacco personale, che la politica fatta
di esposti e denunce come quella purtroppo praticata a Udine con
i pessimi risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti, è
cosa ben diversa dalla franca e politicamente corretta richiesta
di una Commissione speciale o di inchiesta da me fatta in III
Commissione consilare. Tale richiesta - sottolinea ancora
l'esponente di Centrosinistra - è atto politico trasparente
legittimo e completamente all'interno delle doverose attività di
Consiglio. La mia è la modalità della politica che vuole sapere e
che vuole ragionare, ed è molto diversa da quella praticata dalla
politica degli esposti confusi che mira invece solamente a
sabotare".
ACON/COM/rcm