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Esodo: Zanin-Pais, ecomuseo Egea a Fertilia ponte Fvg-Sardegna

12.06.2021
17:30
(ACON) Trieste, 12 giu - Una sessantina o poco più di profughi giuliani arrivò, nel 1947, a Fertilia, in Sardegna, a sei chilometri da Alghero, quando Fertilia non era ancora un centro abitato, con edifici non completati così i nuovi arrivati vissero per un po' come degli sbandati. Solo a marzo del '48, alla comunità si unirono 400 pescatori giuliani accompagnati da don Francesco Dapiran, parroco scacciato da Orsera d'Istria.

Oggi a Fertilia vivono circa 2.000 persone, la maggior parte delle quali sono giuliani, istriani e dalmati. Un ecomuseo, creato dall'associazione Egea (dal nome della bambina diventata famosa per una foto che nel '46 le fece lo zio mentre, con una valigia più grande di lei, da esule lasciava Pola alla volta di Cagliari) nata all'interno della cooperativa sociale Solomare, vuole ricordare la loro storia.

Nel piccolo centro sardo, all'inaugurazione della struttura c'era anche il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, che ha voluto portare il saluto della comunità regionale. "Con questo inizio - ha commentato Zanin - si rinsaldano i legami tra la Venezia Giulia, la Sardegna e Fertilia, una comunità alla quale dobbiamo una restituzione in termini di ricordo, di perdono e di farli sentire ancora e sempre parte del Friuli Venezia Giulia".

Al taglio del nastro dell'ecomuseo Egea, anche il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Michele Pais: "Si tratta di una grande operazione per la memoria per un'isola che in quei drammatici momenti storici, accolse fraternamente gli esuli italiani, istriani e dalmati per un patrimonio che dobbiamo preservare e tramandare alle future generazioni".

"Su di loro fu fatta una violenza civile perché furono sacrificati per ragioni più grandi - ha sottolineato ancora Zanin - e oggi siamo qui per dare il via a un primo passo straordinario di collegamento tra la nostra e la vostra terra, per costruire una casa comune, restituire non prima di avere la responsabilità di riconoscere ciò che è stato tolto, necessario per andare al di là della retorica".

"Sardegna e Venezia Giulia hanno molto in comune e lo hanno nella loro gente, nello spirito di accoglienza e nel loro temperamento", ha detto Mauro Manca, rappresentante dell'associazione Egea che lo scorso ottobre aveva incontrato il presidente Zanin presso la sede consiliare, a Trieste, per illustrargli l'imminente nascita dell'ecomuseo di Fertilia, occasione che lo portò a dire: "Qui ci sentiamo come a casa".

E di Fertilia come "prima grande città europea che si costituì dopo la firma del trattato di Parigi", ha parlato ancora il presidente Pais, ricordando come lui stesso per alcuni anni visse nel piccolo centro sardo, facendo da chierichetto a don Francesco Dapiran. "Qui si espresse il miglior esempio di integrazione e fratellanza che si poteva esprimere. Furono pagine di storia caratterizzate da un dramma per molto tempo colpevolmente nascosto; ciò che facciamo oggi rappresenta quella coltivazione di una memoria che non possiamo dimenticare e che abbiamo l'obbligo di tramandare". ACON/RCM



Il presidente del Consiglio regionale Fvg, Piero Mauro Zanin, con il rappresentante dell'associazione Egea, Mauro Manca, a Fertilia
Gli esterni dell'ecomuseo Egea, a Fertilia