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Ambiente: Patto, a Fvg competa utilità elettrico da fonti rinnovabili

13.06.2021
14:59
(ACON) Trieste, 13 giu - I consiglieri regionali del Patto per l'Autonomia, Giampaolo Bidoli e Massimo Moretuzzo, fanno sapere che in occasione dell'appuntamento al lago di Cavazzo "per denunciare il saccheggio dei corsi d'acqua a scopo idroelettrico, sovvenzionato da incentivi statali" hanno annunciato il deposito di una mozione con la quale chiederanno alla Giunta Fedriga "di dare mandato alla Commissione paritetica affinché, con una norma di attuazione, venga attribuita alla Regione la competenza sulla pubblica utilità in merito agli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili".

"Sia la Regione a stabilire quali possiedono il requisito di pubblica utilità che, di fatto, porta con sé i finanziamenti pubblici", ha detto il capogruppo Moretuzzo. La mozione impegna inoltre l'Esecutivo regionale "a definire le aree non idonee alla costruzione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Il Friuli Venezia Giulia segua l'esempio virtuoso della Provincia autonoma di Bolzano, che, con una legge provinciale, regola il riconoscimento della pubblica utilità in maniera differenziata sulla base della potenza e delle caratteristiche degli impianti, negandola alle piccole derivazioni sotto i 220 kilowatt, dando prova di declinare la disciplina di questa materia sulla base delle diverse necessità e delle peculiarità".

"Il referendum del 2011 sull'acqua come bebe comune è stato una straordinaria prova di partecipazione democratica, di responsabilità ambientale e di solidarietà, la chiara espressione della volontà della società civile di tenere la gestione dell'acqua fuori dalle logiche del mercato. Il risultato referendario, però, è stato prima disconosciuto, poi disatteso e infine contrastato attraverso il rilancio e lo stimolo dei processi di privatizzazione", ha osservato Moretuzzo, sottolineando che "anche nella nostra regione ci sono multiutility quotate in borsa che gestiscono il servizio idrico integrato, come accade a Trieste con Hera dove si registra l'allontanamento del potere decisionale, anche per effetto delle decisioni del Comune che negli anni ha venduto circa 18 milioni di azioni, portando la sua partecipazione nella multiutility da quasi il 5% al 3,7%".

"Sempre sul lago di Cavazzo, ormai quasi tre anni fa - ha ricordato Bidoli - il Patto per l'Autonomia promosse una manifestazione, molto partecipata, per dire basta alla speculazione sull'acqua nel corso della quale avevamo proposto la costituzione della Società idroelettrica regionale, un appello al quale è stato dato ascolto e che ha condotto alla legge attraverso la quale la Regione si è impegnata a costituire la Società elettrica regionale per gestire le grandi derivazioni, che auspichiamo diventi al più presto realtà".

Nella loro nota, Moretuzzo e Bidoli fanno sapere che "dai numerosi interventi di sabato, è uscita unanine la difesa del bene acqua quale diritto non una merce e la necessità di una gestione sostenibile di acqua ed energia, fondamentale per il futuro del Fvg". ACON/COM/rcm



Giampaolo Bdoli e Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia), con al centro Franceschino Barazzutti, al lago di Cavazzo