Ambiente: Patto, a Fvg competa utilità elettrico da fonti rinnovabili
(ACON) Trieste, 13 giu - I consiglieri regionali del Patto per
l'Autonomia, Giampaolo Bidoli e Massimo Moretuzzo, fanno sapere
che in occasione dell'appuntamento al lago di Cavazzo "per
denunciare il saccheggio dei corsi d'acqua a scopo idroelettrico,
sovvenzionato da incentivi statali" hanno annunciato il deposito
di una mozione con la quale chiederanno alla Giunta Fedriga "di
dare mandato alla Commissione paritetica affinché, con una norma
di attuazione, venga attribuita alla Regione la competenza sulla
pubblica utilità in merito agli impianti di produzione di energia
elettrica da fonti rinnovabili".
"Sia la Regione a stabilire quali possiedono il requisito di
pubblica utilità che, di fatto, porta con sé i finanziamenti
pubblici", ha detto il capogruppo Moretuzzo. La mozione impegna
inoltre l'Esecutivo regionale "a definire le aree non idonee alla
costruzione di impianti di produzione di energia da fonti
rinnovabili. Il Friuli Venezia Giulia segua l'esempio virtuoso
della Provincia autonoma di Bolzano, che, con una legge
provinciale, regola il riconoscimento della pubblica utilità in
maniera differenziata sulla base della potenza e delle
caratteristiche degli impianti, negandola alle piccole
derivazioni sotto i 220 kilowatt, dando prova di declinare la
disciplina di questa materia sulla base delle diverse necessità e
delle peculiarità".
"Il referendum del 2011 sull'acqua come bebe comune è stato una
straordinaria prova di partecipazione democratica, di
responsabilità ambientale e di solidarietà, la chiara espressione
della volontà della società civile di tenere la gestione
dell'acqua fuori dalle logiche del mercato. Il risultato
referendario, però, è stato prima disconosciuto, poi disatteso e
infine contrastato attraverso il rilancio e lo stimolo dei
processi di privatizzazione", ha osservato Moretuzzo,
sottolineando che "anche nella nostra regione ci sono
multiutility quotate in borsa che gestiscono il servizio idrico
integrato, come accade a Trieste con Hera dove si registra
l'allontanamento del potere decisionale, anche per effetto delle
decisioni del Comune che negli anni ha venduto circa 18 milioni
di azioni, portando la sua partecipazione nella multiutility da
quasi il 5% al 3,7%".
"Sempre sul lago di Cavazzo, ormai quasi tre anni fa - ha
ricordato Bidoli - il Patto per l'Autonomia promosse una
manifestazione, molto partecipata, per dire basta alla
speculazione sull'acqua nel corso della quale avevamo proposto la
costituzione della Società idroelettrica regionale, un appello al
quale è stato dato ascolto e che ha condotto alla legge
attraverso la quale la Regione si è impegnata a costituire la
Società elettrica regionale per gestire le grandi derivazioni,
che auspichiamo diventi al più presto realtà".
Nella loro nota, Moretuzzo e Bidoli fanno sapere che "dai
numerosi interventi di sabato, è uscita unanine la difesa del
bene acqua quale diritto non una merce e la necessità di una
gestione sostenibile di acqua ed energia, fondamentale per il
futuro del Fvg".
ACON/COM/rcm