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Fotovoltaico: Shaurli in IV Comm, pdl per disciplinare parchi a terra

15.06.2021
15:31
(ACON) Trieste, 15 giu - La Regione si assuma il compito di individuare le aree e i siti non idonei all'installazione di parchi e impianti fotovoltaici per la produzione di energia con moduli ubicati a terra, accelerando al tempo stesso l'iter di autorizzazione alla costruzione e all'esercizio dei medesimi impianti in un quadro di riferimento certo e chiaro.

Questo l'obiettivo principale della proposta di legge 134, incentrata sulle disposizioni in materia di governo del territorio e realizzazione di parchi e impianti fotovoltaici a terra, illustrata nel corso dei lavori della IV Commissione consiliare, presieduta da Mara Piccin (FI), dal primo firmatario Cristiano Shaurli (Pd).

La pdl 134, presentata con le sigle di tutti i colleghi del Gruppo consiliare dem, è stata assegnata alla IV Commissione con parere della II (la convocazione era infatti estesa anche ai suoi componenti) e del Consiglio delle autonomie locali. L'istanza attribuirebbe alla Regione la concertazione su scala locale per raggiungere un corretto bilanciamento tra esigenze di accrescimento dei livelli di produzione di energia da fonti rinnovabili e interessi di tutela della biodiversità e dei suoli agricoli.

"Mai come in questo momento, caratterizzato dal dibattito legato alla transizione ecologica del Paese e a come raggiungere gli obiettivi previsti dal Green Deal europeo, è necessario - evidenzia il documento - coniugare la tutela della biodiversità e del suolo con gli obiettivi energetici da fonti rinnovabili (Fer)".

Shaurli ha delineato un inquadramento giuridico generale, evidenziando che "come accade anche in altre Regioni, questa norma consentirebbe di indicare aree e siti ritenuti non idonei, offrendo un segnale preciso a chi, tra amministratori locali e agricoltori, potrebbe anche avere delle difficoltà nel rifiutare le consistenti offerte di qualche multinazionale".

"Il Fvg - ha rimarcato ancora l'esponente Pd- non può certo permettersi centinaia di ettari di parco fotovoltaico a terra su terreni naturali e agricoli, mentre agli incentivi regionali spetterebbe il compito di stimolare le imprese a orientarsi invece verso discariche, cave, aree industriali o dismesse. La Regione deve avere l'autorevolezza e l'orgoglio, dimostrando capacità di programmazione e basandosi su norme specifiche". In caso contrario, "si assisterebbe al rischio concreto di perdita di biodiversità, a un mutamento epocale del territorio e del paesaggio, nonché alla scomparsa di migliaia di ettari di terreno agricolo e naturale".

La consigliera Mariagrazia Santoro (Pd) ha auspicato "un'accelerazione della calendarizzazione di questa norma, altrimenti questo tema importante rischia di sorpassarci", mentre il collega di partito Sergio Bolzonello ha invocato precisazioni da parte dell'assessore regionale a Difesa dell'ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, Fabio Scoccimarro (presente in modalità telematica), in merito alla competenza delle Regioni rispetto la normativa nazionale.

Particolare interesse, attraverso le parole di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), è stato rivolto anche ai temi dell'approvvigionamento e dello smaltimento, mentre Cristian Sergo (M5S) ha suggerito di "pensare a una moratoria per il rilascio delle autorizzazioni fino all'individuazione delle aree non idonee".

Stefano Turchet (Lega) si è invece detto "contrario alla concessione di contributi a fondo perduto perché, dopo qualche anno, il fotovoltaico offre comunque dei profitti". A tale proposito, Shaurli ha precisato che "in questo particolare contesto, il contributo costituisce un modo per indirizzare gli interessati verso zone ex industriali da bonificare, piuttosto che verso aree agricole subito e più facilmente disponibili. Si tratta solo di uno strumento per sostenere la copertura delle maggiori spese iniziali in rapporto a una scelta più etica, ma anche più onerosa". ACON/DB-fc



Cristiano Shaurli (Pd), primo firmatario della pdl 134
Mara Piccin (FI), presidente della IV Commissione
La IV Commissione consiliare permanente riunita in aula