Ambiente: Bidoli-Moretuzzo (Patto), tutelare Arzino senza centraline
(ACON) Trieste, 15 giu - "L'Arzino è una delle tante meraviglie
della nostra regione e non possiamo permettere che azioni
speculative possano mettere in discussione la sua bellezza,
rischiando di contaminarne la naturalità per assecondare il
profitto o, semplicemente, perché non si riesce a coglierne tutto
il suo valore e potenziale".
Lo affermano in una nota i consiglieri regionali del Patto per
l'Autonomia, Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli, prendendo la
parola a margine della seduta della IV Commissione permanente che
ha visto l'audizione del primo firmatario della petizione a
difesa dell'Arzino, presentata il 30 luglio 2020 da quasi 8mila
cittadini della regione.
"Lo scorso dicembre - ricorda Bidoli - avevo interrogato
l'assessore regionale Scoccimarro in merito alla realizzazione di
una presa d'emergenza sul torrente Arzino a servizio
dell'acquedotto Destra Tagliamento e sollecitando una soluzione
alternativa che potesse veramente garantire la continuità e la
sicurezza della fornitura di acqua potabile ai cittadini, oltre
alla massima tutela possibile dell'ambiente montano".
"Ma l'Arzino, uno degli ultimi corsi d'acqua allo stato naturale
del territorio, è da tempo sotto attacco - aggiunge l'esponente
del Patto - da parte di chi vorrebbe costruire delle autostrade
lungo il suo corso o installarci centraline idroelettriche,
provocando in entrambi i casi danni ambientali permanenti con
ricadute negative anche sulla sua fruizione turistica".
Lo stesso Bidoli, insieme al capogruppo Moretuzzo, dalle rive del
lago di Cavazzo, incontrando società civile, associazioni
ambientaliste e comitati territoriali, aveva denunciato "il
saccheggio dei corsi d'acqua a scopo idroelettrico, sovvenzionato
da incentivi statali che, conti economici alla mano, ha i tratti
di un affare speculativo - conclude la nota - a favore di
soggetti privati, i cui costi ambientali, pesantissimi, sono
tutti a carico delle comunità".
ACON/COM/db