Contrasto violenza: Santoro (Pd), Regione introduca reddito libertà
(ACON) Trieste, 17 giu - "Tra le azioni a tutela delle donne
vittime di violenze è necessario annoverare il reddito di
libertà, già previsto a livello nazionale nel decreto Rilancio e
attuato dalle Regioni Sardegna e Lazio. In questo modo,
garantendo un livello di indipendenza economica, sarà più facile
giungere alla necessaria autonomia ed emancipazione delle donne
in condizione di particolare vulnerabilità. Per questo motivo,
quindi, proponiamo di inserirlo attraverso un emendamento alla
norma".
Lo auspica in una nota la consigliera regionale Mariagrazia
Santoro (Pd), riprendendo i contenuti del suo intervento nel
corso dei lavori del comitato ristretto della III Commissione
consiliare, riunito per le audizioni in merito al progetto di
legge che accorpa le proposte 6 ("Norme per la promozione della
cultura dell'inviolabilità e per il contrasto di ogni forma di
violenza e discriminazione") e 127 ("Testo unico degli interventi
per la tutela delle donne vittime di violenza").
"Accanto ai fondamentali contributi e apporti integrativi al
testo di legge riassuntivo delle due proposte di legge, da parte
di associazioni, ordini ed enti che da danni sono attivi su
questo delicatissimo tema, ho proposto - aggiunge l'esponente dem
- di inserire nella norma, attraverso un emendamento, la
previsione del reddito di libertà, sul quale la Conferenza
Stato-Regioni ha già raggiunto un'intesa sullo schema per la
ripartizione delle risorse, al fine di garantire un contributo
economico destinato alle donne vittime di violenza".
"Altre Regioni, come la Sardegna e il Lazio, hanno già introdotto
da tempo questa importante previsione - conclude Santoro -
fissando la prima un sussidio mensile pari o superiore a 780 euro
e la seconda un'unica tranche da 5mila euro. Il Friuli Venezia
Giulia non può perdere questa occasione per garantire la tutela
piena delle donne vittime di violenza".
ACON/COM/db