Ripartenza: V Comm a Udine, audizione parlamentari su Sessione europea
(ACON) Udine, 21 giu - L'emergenza migranti con "la necessità
di perseguire le reti dei trafficanti" (Marco Dreosto,
europarlamentare della Lega), ma anche di stabilire "una politica
comune di asilo nell'ambito dell'Ue, per non far ricadere gli
oneri solo sull'Italia e sugli altri Paesi di approdo" (Tatjana
Rojc, senatrice del Pd).
E poi i temi economici come l'extradoganalità del Porto di
Trieste, su cui Elena Lizzi - eurodeputata della Lega - chiede di
verificare la compattezza della posizione italiana prima di
affrontare la "battaglia" in sede Ue. E la tutela dell'ambiente,
con il richiamo del deputato del M5S, Luca Sut, che invita la
Regione a coadiuvare lo Stato negli incentivi all'acquisto di
veicoli elettrici.
Sono questi alcuni degli spunti emersi nel corso dell'audizione
dei rappresentanti istituzionali nazionali ed europei,
intervenuti all'auditorium Comelli di Udine nel corso di una
seduta congiunta del Tavolo per la terza ripartenza e della V
Commissione consiliare, presieduta da Diego Bernardis. È stato
proprio il consigliere leghista a moderare l'ampio dibattito
nell'ambito della Sessione Europea del Consiglio regionale, tutta
dedicata ai rapporti tra Fvg e Ue e che sfocerà mercoledì in una
risoluzione dell'Aula.
Dopo il saluto dell'assessore alle Finanze, Barbara Zilli - che
ha preannunciato nuove risposte al sistema produttivo regionale
con la manovra di assestamento che la Giunta sta elaborando -
l'europarlamentare Dreosto ha toccato il tema spinoso della
"dipendenza" europea nei confronti di "prodotti strategici
realizzati in altri continenti".
Quanto alla biodiversità, l'esponente della Lega ha auspicato che
l'idea di destinare il 25 per cento dei terreni all'agricoltura
biologica non venga imposta ai produttori, ma sia condivisa con
chi opera sul mercato. L'eurodeputato si è poi soffermato sul
tema migranti, elencando i dati del basso numero di rimpatri e
auspicando, al di fuori del territorio Ue, "campi di raccolta per
migranti, in cui le persone siano trattate con dignità e
rispetto, per verificare chi ha i requisiti per l'accesso e chi
invece è solo in cerca di fortuna economica in Europa".
Anche la senatrice Rojc si è soffermata sulla sfida delle
politiche migratorie e ha auspicato "un sostegno all'allargamento
della Ue nei Balcani, utile a stabilizzare quell'area".
L'esponente del Pd ha poi auspicato un dialogo a livello europeo
tra Centrosinistra e Centrodestra per arrivare a una revisione
dei Trattati e definire i punti cardine del futuro dell'Ue.
"Io da tempo mi chiedo se saremo mai in grado di andare verso una
federazione di Stati, è questa la vera domanda", le ha risposto
l'europarlamentare leghista Elena Lizzi, che si è poi soffermata
sui temi economici e sociali. A cominciare dal dibattito sulla
Carta europea del lavoratore, "un tema che riguarda tanti
transfrontalieri in Fvg", e dalla proposta di direttiva su salari
minimi adeguati e standard per i contratti collettivi di lavoro.
Lizzi ha poi sviluppato il tema dell'extradoganalità del Porto di
Trieste, invitando "chi si è espresso di recente ad andare al di
là delle dichiarazioni di intenti: l'Italia deve chiarirsi al suo
interno prima di andare a reclamare questi benefici in sede
europea". L'eurodeputata ha infine dialogato con i consiglieri
Mauro Capozzella (M5S), Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) e
Franco Iacop (Pd) sull'architettura istituzionale della Regione e
in particolare sulla soppressione delle Province, sostenendo che
quella scelta andasse meglio ponderata in quanto avrebbe privato
il Fvg di importanti risorse europee destinate appunto agli enti
intermedi.
Luca Sut, deputato del M5S, si è soffermato sui temi ambientali,
lodando la legge votata compattamente dal Consiglio regionale
sulle grandi derivazioni idroelettriche e auspicando la massima
"regionalizzazione" possibile a livello di politiche di tutela
idrogeologica. Sut ha a cuore anche gli incentivi alla mobilità
sostenibile, "che in breve tempo hanno fatto lievitare le
immatricolazioni di veicoli a bassa emissione dall'1 al 9 per
cento", chiedendo alla Regione di unirsi allo sforzo finanziario
in atto a livello nazionale.
Hanno partecipato al dibattito anche i rappresentanti di Aiccre e
Anci. Franco Brussa, presidente dell'Associazione italiana dei
Comuni e delle Regioni d'Europa, ha invitato i consiglieri
regionali a "non dimenticare il ruolo dei Comuni come ente più
vicino ai cittadini. È importante che il governatore Massimiliano
Fedriga e il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro
Zanin, abbiano un ruolo nel Comitato delle Regioni, che deve
diventare il secondo Parlamento europeo. Purtroppo invece gli
Stati centrali spesso dimenticano le tante realtà locali al loro
interno". Brussa ha espresso anche il suo cruccio per l'ufficio
del Fvg a Bruxelles, che a suo avviso "non ha ancora espresso le
potenzialità che può e deve avere".
"Il 90 per cento della realtà del Fvg - ha osservato invece il
presidente dell'Anci Fvg, Dorino Favot - è costituito da piccoli
Comuni che non hanno la struttura organizzativa per verificare le
tante opportunità che vengono dall'Europa. Ci aspettiamo perciò -
ha proposto Favot - una struttura, una sorta di anello di
congiunzione tra progettazione europea e occasioni di sviluppo
per gli enti locali. Intanto Anci sta mettendo a disposizione la
sua struttura per arrivare a questo obiettivo". Favot ha anche
sottolineato il problema del digital divide, sottolineando come
l'accesso alle reti informatiche sia oggi "una precondizione per
lo sviluppo del Fvg".
ACON/FA