Grande Guerra: Zanin, da Fvg input a Italia per riabilitare fucilati
Legge regionale presentata a Roma, 1/7 celebrazioni a Cercivento
(ACON) Roma, 22 giu - Lo storico Guido Crainz la definisce
un'anomalia virtuosa che consente di rivisitare la storia a
beneficio della verità; per l'ex sottosegretario alla Giustizia,
Franco Corleone, è l'esempio di come la tenacia della gente
friulana e l'esercizio dell'autonomia regionale siano state
fondamentali per evitare l'ingiusto oblio; il presidente del
Fogolar Furlan di Roma, Francesco Pittoni, esalta
l'interpretazione di un senso comune che merita un respiro
nazionale; il deputato Massimiliano Panizzut, infine, auspica che
si trovi in Parlamento la stessa convergenza che ha garantito
l'unanimità in Consiglio regionale.
Inizia così quella che il presidente dell'Assemblea legislativa
del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, ha presentato come
la Fase 2 dell'Onore Dovuto durante la conferenza stampa a Roma,
nella sede di rappresentanza della Regione, servita a illustrare
la legge 7/2021, approvata dall'Aula lo scorso 18 maggio e
rivolta alla riabilitazione storica, attraverso la restituzione
dell'onore dei soldati, nati o caduti nel territorio dell'attuale
Regione Friuli Venezia Giulia, appartenenti alle Forze armate
italiane condannati alla fucilazione dai tribunali militari di
guerra nel corso della Prima Guerra mondiale.
"Uomini, erano prima di tutto Uomini nel senso più alto del
termine, consapevoli della responsabilità che li investiva. Non
erano certamente disertori ma alpini decorati che combattevano
per l'Italia". Così lo storico Crainz ha descritto Silvio Gaetano
Ortis, Giovanni Battista Coradazzi, Basilio Matiz e Angelo Primo
Massaro, ovvero i quattro alpini fucilati il 1 luglio 1916 a
Cercivento, in Carnia, a seguito di un processo sommario per non
avere eseguito un ordine di attacco suicida, proponendo al
contrario un'alternativa potenzialmente più efficace.
"Il compito delle istituzioni - ha evidenziato Zanin - è ridare
l'onore a coloro i quali ne sono stati immeritatamente privati.
Non potevamo accontentarci di una risoluzione approvata dalla
Commissione Difesa del Senato e questa voglia di giustizia per un
passato da riformulare per favorire un futuro più consapevole ci
ha spinti a predisporre una legge, eccezionalmente sottoscritta
da me in qualità di primo firmatario proprio per valorizzarne la
trasversalità e la valenza istituzionale, che, partendo dai
quattro alpini fucilati a Cercivento ponga fine alla lunga agonia
di tante famiglie marchiate da un ricordo disperso ma rimasto
sempre vivo nella comunità carnica".
Ora il passaggio auspicato da Zanin e dall'intero Friuli Venezia
Giulia è che, come ha spiegato lo stesso presidente del
Consiglio, Camera e Senato recepiscano la legge regionale come un
"modello per l'Italia". "Se l'operazione dovesse incontrare
ulteriori difficoltà - ha però anticipato - la svolta potrebbe
giungere dalla Conferenza delle Assemblee legislative (Zanin è
vicepresidente, ndr), pronta a farsi parte attiva per replicare
nelle altre Regioni quanto abbiamo già realizzato nella nostra
perché - ha sottolineato - ci sono altri 750 soldati uccisi dai
plotoni di esecuzione in altre parti del Paese che attendono il
loro momento".
"Siamo pronti a fare la nostra parte in Parlamento per onorare le
vittime ma - è intervenuto il deputato Panizzut - solo se
troveremo rapidamente accordo tra le diverse sensibilità potremo
arrivare a un esito realmente positivo. Me lo auguro davvero,
questa è una giusta causa".
Dall'ex sottosegretario Corleone, anche lui in prima linea nel
promuovere una legge di restituzione dell'onore, giunge un inno
all'autonomia più volte rimarcata da Zanin. "Esercitarla come nel
caso della legge sui fucilati - ha commentato - è importante e
significativo in quanto il Fvg è stato uno dei teatri principali
della Prima Guerra Mondiale. Ecco perché - ha aggiunto - una
legge che parte dall'estremo Nordest d'Italia è un valore
aggiunto per la sua diffusione".
A legittimare l'esigenza di una storia più attenta è chi di
storia vive, ovvero Crainz che è studioso della materia. La
considera "un'iniziativa meritevole, un'anomalia virtuosa in
quanto non sarebbe dovuta spettare alla Regione ma, proprio per
questo motivo, risponde a una colpevole e voluta assenza degli
organi centrali dello Stato e ripaga la Carnia del grave insulto
ricevuto. Un altro aspetto fondamentale è che la legge riconosce
la valenza della ricerca e della divulgazione storica, indicando
come referenti le Università di Udine e Trieste".
Intanto, come ricordato a Roma, si avvicina la prima Giornata
regionale della restituzione dell'Onore ai fucilati, in programma
il 1 luglio a Cercivento, con l'anteprima di Paluzza dove, nella
serata del 30 giugno, sarà proiettato il docufilm "Cercivento,
una storia che va raccontata" realizzato dalla Regione. Il giorno
successivo, a partire dalle 17.30, alla presenza delle autorità
si svolgeranno le celebrazioni solenni che si concluderanno con
l'esibizione del Coro Teresina Unfer.
ACON/FC