Sociale: Zanin a webinar Crpo, riconoscere ruolo assistenti familiari
Rosolen, scenario stravolto da Covid richiede certezza diritti
(ACON) Udine, 24 giu - I numeri dicono già tutto: il Friuli
Venezia Giulia è la seconda regione più anziana d'Italia, la
decima a livello di Unione Europea. Nei prossimi dieci anni la
percentuale di ultrasessantacinquenni toccherà il 30 per cento,
mentre tra il 2040 e il 2050 questa percentuale salirà al 34-35
per cento. È chiaro allora che il tema degli assistenti familiari
- discusso oggi in un webinar organizzato dalla Commissione
regionale pari opportunità e seguito da più di cento persone -
diventa centrale, perché il sistema pubblico non può reggere da
solo il peso economico del sostegno a chi, andando avanti con gli
anni, si trova ad averne bisogno.
Lo ha sottolineato anche Piero Mauro Zanin, presidente del
Consiglio regionale, nel suo saluto iniziale. "Proprio ieri - ha
ricordato Zanin - in Aula si è parlato di una legge sui
caregiver, ovvero su chi assiste i familiari in difficoltà: un
compito fondamentale anche sul piano relazionale, perché aiutare
l'anziano a casa è già una prima parte della risposta al
problema. Ora l'obiettivo è istituzionalizzare questa figura,
dandole un riconoscimento: se ne riparlerà in Commissione salute
e saranno preziosi anche i contributi della Commissione pari
opportunità presieduta da Dusy Marcolin, che fa bene ad
approfondire questa tematica".
"Tra le lezioni della pandemia - ha osservato ancora il
presidente - c'è anche una riflessione su queste funzioni
domiciliari: è chiaro che l'aumento dell'età media rischia di
rendere la situazione esplosiva per il sistema pubblico, che non
potrebbe sopportare un simile incremento dei costi. Per questo
motivo nella recente riforma sanitaria - ha ricordato Zanin - è
stata data grande attenzione alla territorialità".
Introdotto dalla presidente Marcolin e dalla sua vice Raffaella
Palmisciano, il dibattito on line - moderato da Rossana Giacaz e
concluso dall'assessore alla Famiglia, Alessia Rosolen - ha visto
la partecipazione di quattro esperti. Miriam Totis, direttore
regionale del Servizio programmazione e sviluppo dei servizi
sociali, ha fornito un'ampia panoramica sull'invecchiamento della
popolazione e sul numero di anziani presi in carico dai servizi
sociali dei Comuni, che sono stati 26mila nel 2019, l'8,9 cento
della popolazione totale di questa fascia d'età.
Ernesto De Carlo, responsabile dell'Agenzia flussi contributivi
dell'Inps di Udine, si è soffermato sulle caratteristiche e la
distribuzione di queste tipologie di lavoro, sulle varie modalità
di regolarizzazione e in particolare sul libretto-famiglia per le
prestazioni occasionali.
Rosa Rubino, responsabile dei Servizi all'utenza nell'Ispettorato
interregionale del lavoro, ha parlato delle procedure di
emersione dal "nero": si stima che in Italia esista ancora un
milione di persone che svolgono lavoro domestico e non sono
regolarizzate. Elisa Marzinotto, direttore regionale del Servizio
coordinamento politiche per la famiglia, ha raccontato infine
l'attività dei Si.Con.Te, i servizi pubblici di incontro tra
domanda e offerta nel lavoro domestico.
"Il tema della domiciliarietà - ha evidenziato nelle conclusioni
l'assessore Rosolen - si inserisce in quello più ampio che
comprende le garanzie da assicurare alla qualità del lavoro e a
un presidio sociale messo a dura prova dalla pandemia. Uno
scenario, quindi, che propone una società profondamente
modificata nei bisogni non solo di assistenza ma anche di
certezza dei diritti in tema di lavoro".
ACON/FA-fc