Salute: Ussai (M5S), appalto ristorazione ospedali penalizza qualità
(ACON) Trieste, 28 giu - "Finalmente finiscono le proroghe e i
pasti dedicati alla ristorazione ospedaliera del Friuli Venezia
Giulia saranno (probabilmente) prodotti in regione, migliorando i
controlli sul processo produttivo e sostenendo l'economia locale.
Peccato che la poca lungimiranza di questa maggioranza e dei
manager nominati abbia portato a estendere il 'cibo precotto' in
tutte le strutture ospedaliere optando per un bando che punta al
massimo risparmio e che penalizzerà qualità e lavoratori".
È questo il duro commento, in una nota, del consigliere regionale
del Movimento 5 Stelle, Andrea Ussai, primo firmatario della
mozione approvata all'unanimità a dicembre 2020, per "Promuovere
una filiera regionale della ristorazione ospedaliera", alla luce
del bando uscito in questi giorni.
"È preoccupante il ritorno a un modello a lotto unico, affidando
l'appalto a un'unica ditta su tutto il territorio regionale con
un'enorme concentrazione e rischio di illegittimità della
procedura per violazione della libera concorrenza, dopo che per
mesi si era ipotizzata una pluralità di lotti e sarebbe bastato
svincolare gli ospedali con propria cucina interna con lotti
piccoli come gli attuali - spiega Ussai -. È una decisione che ha
il chiaro scopo di contenere i costi e uniformare il servizio,
mettendo la qualità in secondo piano".
"I punti della mozione che ho presentato a dicembre e che
l'intero Consiglio aveva approvato all'unanimità non sono stati
rispettati: l'impegno era di mantenere la preparazione espressa,
dove già in uso, e privilegiare il sistema 'fresco caldo' anche
per le altri sedi ospedaliere - continua l'esponente
pentastellato -. Nella gara, invece, viene proposto un modello
unico che è quello 'cook and chill', anche per le realtà dove si
mangia molto bene e a prezzi concorrenziali, senza nemmeno
specificare le tempistiche tra preparazione e somministrazione
nei centri satellite".
"Chi si occupa di alimentazione - si legge ancora nella nota - ci
dice chiaramente che nei cibi conservati con abbattimento della
temperatura è fondamentale garantire il consumo entro i 5 giorni
per evitare il decadimento delle proprietà nutrizionali e
organolettiche. Nella nostra regione si arriva anche a 20-30
giorni dalla cottura al consumo. Chi ci dice inoltre che saranno
utilizzati prodotti locali? Se non viene specificato che tutti i
pasti e i relativi ingredienti semilavorati debbano essere
preparati esclusivamente nel centro di produzione in Fvg, il
pericolo è che parte dei semilavorati potrebbero provenire da
altri centri cottura, utilizzando fornitori già consolidati".
"Per quanto riguarda i sistemi di cottura in loco, ad esempio per
pasta o carne alla piastra, è triste notare come cucine che fino
ad oggi erano perfettamente funzionanti e garantivano ottimi
pasti con modalità totalmente espressa, ad esempio Monfalcone,
San Daniele, Pordenone e altre, si vedranno depotenziate, anche
per quanto riguarda la forza lavoro (con riduzione degli orari e
del personale), e quasi completamente sostituite da sistemi 'cook
and chill', dove il cibo arriverà precotto. La nostra Regione -
conclude Ussai - deve evitare che si ripeta l'ennesima gara al
ribasso, con un appiattimento dell'offerta nella ristorazione
ospedaliera per i pazienti e gli operatori del Friuli Venezia
Giulia, e che tutte le considerazioni sulla qualità restino solo
sulla carta e negli annunci vuoti e trionfalistici della
Maggioranza".
ACON/COM/fa