Calcio: sì unanime a mozione su intesa tra Udinese e Comune friulano
(ACON) Trieste, 29 giu - Riconoscere in ogni sede la valenza e
il significato dell'intesa tra il Comune di Udine e l'Udinese
Calcio, che ha consentito la ristrutturazione dello stadio
Friuli, quale esempio meritorio, efficace ed efficiente di
capacità imprenditoriale pubblico-privata, nonché di innovazione
amministrativa. Confermando, al tempo stesso, anche il sostegno
all'Amministrazione comunale del capoluogo friulano
nell'affermazione e nella difesa dell'operazione realizzata.
Questo è quanto auspicato dalla mozione 269, presentata dai
consiglieri Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), Tiziano Centis e
Simona Liguori (Cittadini), insieme a Franco Iacop e Mariagrazia
Santoro (Pd), approvata all'unanimità dal Consiglio regionale del
Friuli Venezia Giulia con alcune modifiche al testo originario
suggerite dall'assessore regionale ad Autonomie locali e Funzione
pubblica, Pierpaolo Roberti.
"Si tratta di un'istanza che nasce dal desiderio di ribadire che
la nostra regione, attraverso il Comune di Udine, ha realizzato
ciò che non è invece riuscito in tante altre città importanti. Il
calcio - ha sottolineato Honsell in sede di illustrazione -
costituisce una delle lingue franche universali, veicolo di
prestigio e vettore di conoscenza nei confronti di tutto il
mondo. Il nostro Paese ha un sistema di impianti sportivi
abbastanza arretrato e molti gravano sulle casse dei Comuni che
non riescono a mantenerli. A Udine, invece, siamo riusciti a
realizzare qualcosa di importante ed è perciò necessario
contribuire a eliminare qualsiasi attrito possa pregiudicare un
rapporto che esalta capacità e originalità imprenditoriali,
sollevando al tempo stesso le casse pubbliche, attraverso un
modello del quale tutti dovrebbero essere orgogliosi".
"Il Consiglio regionale - ha proseguito Honsell - deve perciò
incoraggiare il Comune nella sua azione innovativa e riconoscere
le capacità imprenditoriali dell'Udinese per far superare il
momento difficile e dare maggior diffusione a questo modello di
joint venture pubblico-privato che, grazie al contratto stipulato
il 29 marzo 2013, unico in Italia costituisce un esempio di
straordinario valore".
Nonostante l'approvazione unanime e trasversale dell'istanza, il
consigliere Edy Morandini (Progetto Fvg/Ar) ha sottolineato di
non aver apposto la sua firma tra i promotori "solo perché,
attualmente, questa azione forse non è necessaria e potrebbe
persino essere strumentalizzata. Il tema mi è molto vicino e, pur
d'accordo su tutti questi principi, non ho voluto enfatizzare
un'eventuale tensione tra Udinese e Comune perché non la vedo".
Il leghista Lorenzo Tosolini (Lega) ha suggerito alla società
bianconera "un maggior lavoro sul settore giovanile. Le parti,
comunque, devono mettersi intorno a un tavolo e ragionare in
maniera tranquilla, senza lanciare proclami". Tutti d'accordo
anche sul fronte dem dove Santoro ha ricordato "di aver vissuto
insieme a Honsell l'inizio di questa avventura. Il tema del
rapporto pubblico-privato è sempre centrale e, in questo caso,
regala un partnerariato che regala l'orgoglio di avere una
squadra del territorio in serie A. Il Comune, pur grande, non
avrebbe avuto la forza per sostenere la manutenzione e la
gestione di un impianto di questo tipo".
Il collega di partito Sergio Bolzonello, facendo un parallelo con
Pordenone dove propone sviluppi similari, ha invece ribadito che
"il partnerariato è l'unica soluzione: la bolla del sistema
calcio prima o poi salterà e, se non c'è un intervento misto
pubblico-privato anche nella costruzione degli impianti, non si
potrà mai avere una situazione ottimale". L'altro dem Cristiano
Shaurli, infine, ha rimarcato che "chiunque abbia mai frequentato
gli stadi sa che deve considerarsi fortunato per quanto
realizzato a Udine. Quindi, tuteliamo il percorso che ha portato
a quei risultati e uno stadio all'avanguardia".
ACON/DB-fc