Giornata Onore: folla a Cercivento, Fvg presente a chiamata giustizia
(ACON) Cercivento (Ud), 1 lug - "Angelo, Basilio, Giovanni
Battista, Silvio Gaetano: di che reggimento siete? Siamo
fratelli!".
Sono state queste le struggenti parole con cui don Marco Minin,
cappellano della Brigata Julia, ha concluso nel piazzale Pieve di
San Martino a Cercivento (Udine) una commovente funzione
religiosa che ha caratterizzato le celebrazioni ufficiali della
1. Giornata regionale della restituzione dell'Onore, proprio nel
luogo simbolo di quell'immane tragedia.
Un'affollata liturgia che don Minin ha celebrato insieme a don
Harry Della Pietra (parroco di Cercivento) con il supporto vocale
della Corale Teresina Unfer di Timau (diretto dal maestro Dario
Scrignaro), davanti al presidente del Consiglio regionale del
Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin
L'Assemblea legislativa del Fvg, che ha approvato con voto
unanime la legge regionale 7/2021 per ridare dignità ai soldati
italiani che hanno perso la vita durante il primo conflitto
mondiale attraverso esecuzioni stabilite da sentenza sommarie dei
tribunali militari, è stata rappresentata anche dai consiglieri
Tiziano Centis (Cittadini), Furio Honsell (Open Sinistra Fvg),
Mauro Capozzella (M5S), Massimo Moretuzzo (Patto per
l'Autonomia), Giuseppe Nicoli e Mara Piccin (Forza Italia), Diego
Moretti, Cristiano Shaurli e Sergio Bolzonello (Pd), Stefano
Turchet, Elia Miani, Stefano Mazzolini, Luca Boschetti, Lorenzo
Tosolini e Ivo Moras (Lega) e Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar).
Le Amministrazioni comunali che hanno voluto manifestare la loro
partecipazione con una significativa presenza hanno portato a
Cercivento le fasce tricolori dei sindaci Laura Zanolla (Amaro),
Daniele Ariis (Raveo), Ermes De Crignis (Ravascletto), Battista
Molinari (Zuglio), Marco Lenna (Forni di Sopra), Andrea Carli
(Maniago), Domenico Giatti (Villa Santina) ed Erika Gonano (Prato
Carnico). Ospiti anche i vice sindaci di Tolmezzo, Rigolato e
Ovaro (rispettivamente Fabiola De Martino, Daniele Candido e
Alvise Stefani), nonché gli assessori Emanuele Ferrari (Forni
Avoltri), Pier Mario Flora (Paluzza) ed Elio Ferigo, che ha fatto
gli onori di casa rappresentando il Comune di Cercivento.
Presente anche la senatrice Tatjana Rojc.
Imponente la rappresentanza degli alpini che hanno schierato i
vessilli dei gruppi di Udine, Gemona e Carnica, nonché i
gagliardetti di Arta Terme, Paularo, Ovaro, Paluzza, Illegio,
Comeglians, Treppo-Ligosullo, Cercivento, Timau, Ampezzo, Gemona,
Cleulis, Forni di Sopra, Sutrio, Verrone (Biella), Forni Avoltri,
Tita Copetti, Zovello e Maniago. Hanno partecipato anche la
Federazione Maestri del Lavoro e l'Associazione Salvo d'Acquisto.
Nel corso del rito religioso, don Minin ha ricordato che "l'uomo
è tale quando riconosce le proprie responsabilità", trovando tra
le righe del Libro della genesi e del Vangelo secondo Matteo
ideali opportunità da fondere con il ricordo di quella terribile
notte "nel corso della quale, su questo stesso suolo, quei
giovani avevano avuto solo 9' per difendersi inutilmente". Alcuni
calzanti riferimenti hanno riguardato anche le opere di Carlo
Sgorlon per ricordare il sacrificio di Isacco ma, soprattutto, i
versi di Giuseppe Ungaretti che aveva definito i soldati "foglie
travolte dalla disumana tempesta della guerra".
Le corone d'alloro hanno quindi preceduto il corteo che,
rapidamente, ha raggiunto il monumento Fusilâz de Çurçuvint dove
sono state deposte dal presidente Zanin e dall'assessore Ferigo
dopo il cerimoniale dell'alzabandiera, culminato nell'inno di
Mameli scaturito spontaneamente dalla folla e nell'onore ai
fucilati, seguito dalla lettura della Preghiera dell'alpino.
Dopo gli interventi delle autorità, le esibizioni del coro Teresina Unfer
di Timau e di Luigi Maieron con voce e chitarra, il presidente Zanin ha consegnato
i riconoscimenti dell'Assemblea legislativa Fvg ai discendenti dei caduti.
In tale circostanza, il consigliere regionale Boschetti (già
primo cittadino di Cercivento) si è espressamente rivolto ai
"carissimi caporal maggiore Silvio Gaetano Ortis di Paluzza,
caporale Basilio Matiz di Timau, caporale Giovanni Battista
Coradazzi di Forni di Sopra e soldato Angelo Massaro di Maniago".
"Sono passati oltre 100 anni - ha ricordato - da quel 1 luglio
1916 quando il piombo amico, proprio qui dietro il cimitero di
Cercivento, aveva posto fine alle vostre vite. Eravate tutti e
quattro figli della nostra terra che combattevano una guerra
ingiusta e dura contro un nemico che, sino al giorno prima, era
stato vostro compagno di lavoro".
"Non abbiamo più voluto aspettare che fosse lo Stato a decidere,
lo abbiamo fatto noi con questa legge - ha concluso Boschetti -
proprio come ci hanno insegnato i nostri padri subito dopo il
terremoto, coniando il detto fasin di besoi (facciamo da soli). E
così come avete fatto anche voi, suggerendo al capitano di
attendere la notte per attaccare perché, figli di questa terra,
avevate la conoscenza del territorio e la consapevolezza che le
vostre montagne non vi avrebbero tradito. Quindi, sono a
ricordare con orgoglio i vostri nomi, alpini appartenenti al
battaglione Monte Arvenis: presenti!".
ACON/DB-fc