Vaccini: Zalukar (Misto), in Fvg serve una comunicazione più mirata
(ACON) Trieste, 5 lug - "Quasi il 12% del personale sanitario
del Servizio sanitario regionale (Ssr) del Friuli Venezia Giulia
non è vaccinato neanche con la prima dose. Questo segno di forte
riluttanza a vaccinarsi nonostante il meccanismo sanzionatorio
impostato dal Governo, preoccupa. L'attivazione e l'efficacia del
suddetto meccanismo, poi, è difficoltosa e irta di ostacoli
giuridici, tanto che difficilmente porterà ad un balzo di
adesioni".
Lo scrive in una nota il consigliere regionale del Gruppo Misto,
Walter Zalukar, a detta del quale "interrogarsi sulle cause del
fenomeno è oltremodo necessario, anche perché non è un bel
messaggio quello che promana dal Ssr verso l'esterno, verso la
popolazione".
"Si possono avanzare varie ipotesi, come la scarsa fiducia nel
sistema salute, un sentimento vagamente ostile verso il governo
del sistema che, negli anni, non ha certo premiato il personale.
Oppure - prosegue Zalukar - una mancanza di buona informazione
sui vaccini stessi. Si rileva altresì che un'altra categoria,
quella dei 60-70enni, è del pari dei sanitari riluttante a
vaccinarsi. Non si ravvisa un legame tre i due fenomeni, ma è
necessaria un'azione di informazione, perché le strategie
punitive e quelle dell'obbligatorietà, a prescindere dagli
aspetti etici, non sembrano né facilmente percorribili né
particolarmente efficaci".
"Quando questa riluttanza cominciò a manifestarsi - fa presente
il consigliere - avevo segnalato al governo regionale uno studio
della rivista scientifica The Lancet condotto nel Regno Unito
(che all'epoca era molto avanti nella campagna vaccinale) che
indicava alcune strategie di comunicazione sanitaria che avevano
avuto un buon successo, tanto da diminuire sensibilmente
l'esitazione alla vaccinazione. In particolare, lo studio
evidenziava come fosse del tutto inutile spendere denaro nel
tentativo di convincere i no vax, ma che bisognava concentrare la
comunicazione sui benefici personali piuttosto che quelli
collettivi".
"Molte persone erano preoccupate riguardo alla sicurezza dei
vaccini sviluppati così velocemente, altre riguardo alla loro
personale condizione di salute. Ecco, quindi, che un'informazione
mirata a dare le risposte alle domande più frequenti e con
maggior attenzione ai possibili sottogruppi di persone esitanti
(cardiopatici, diabetici, ecc.), potrebbe essere un'azione
efficace per far raggiungere in tempi brevi l'agognata immunità
di gregge. Agognata non tanto o non solo per raggiungere in pace
la baita o l'ombrellone - è la conclusione di Zalukar -, ma anche
per essere preparati all'eventualità di una recrudescenza del
virus a causa delle varianti".
"Stanziare dei fondi per una mirata campagna vaccinale, potrebbe
essere una buona idea", è la sua chiosa.
ACON/COM/rcm