Ambiente: M5S, amianto non portato vicino case Porcia nostra vittoria
(ACON) Trieste, 6 lug - "La Regione, pochi giorni fa, ha
rifiutato l'istanza di autorizzazione unica per l'ampliamento
della discarica di amianto di Porcia. Sventato il blitz della
Maggioranza di centrodestra in Consiglio regionale, che avrebbe
permesso l'ampliamento o anche la realizzazione di nuove
discariche di amianto a meno di 500 metri dai centri abitati".
Lo affermano in una nota i consiglieri regionali del Movimento 5
Stelle e il consigliere comunale M5S di Porcia, Mauro Biolcati,
aggiungendo che "sono state accolte le osservazioni, presentate
dal M5S nella procedura autorizzativa, che ricordavano come lo
stesso Piano di gestione dei rifiuti del Friuli Venezia Giulia
non preveda che questi impianti possano essere realizzati in
prossimità di case o luoghi sensibili".
"A Porcia - ricordano gli esponenti pentastellati - il tentativo
della General Beton, nel più completo silenzio
dell'Amministrazione comunale e con l'aiuto dei consiglieri
regionali di maggioranza, che hanno approvato una specifica norma
lo scorso dicembre, nonostante l'interessamento del
sottosegretario al ministero per la Transizione Ecologica, Vannia
Gava, era quello di allargare l'impianto arrivando a circa 300
metri dalle case più vicine nelle località Ceolini a nord-ovest
della discarica e Sant'Antonio a sud-est. L'azione del Governo
Conte bis ha sistemato tutto e reso inefficace l'intervento
normativo della Maggioranza".
"Il problema dell'amianto - aggiunge la nota - è reale, sono le
soluzioni a essere sbagliate. Innanzitutto, andrebbero
valorizzati gli studi e le pratiche virtuose che prevedono il
riutilizzo delle fibre di amianto inertizzate e non pericolose
per la salute dell'uomo; in secondo luogo, si è perso fin troppo
tempo per l'individuazione di aree idonee allo smaltimento,
laddove necessario, di questo materiale. Aree che non devono
essere individuate così vicine alle zone abitative".
"Come detto in passato, la nostra contrarietà - concludono i
consiglieri del M5S - non è rivolta alla ditta che sta svolgendo
con rigore le proprie attività, ma al rischio di smaltire
l'amianto vicino alla popolazione. Un rischio inutile ed
evitabile, se solo si sviluppassero le alternative da noi
indicate. Ci auguriamo che, nei 60 giorni di tempo richiesti per
presentare alternative al progetto iniziale, sia la ditta stessa
a indicare la strada da percorrere".
ACON/COM/db