Covid: Ussai (M5S), si continua a non spiegare alta mortalità in Fvg
(ACON) Trieste, 7 lug - "È incredibile che si cerchi ancora di
giustificare i drammatici dati sulla mortalità in Friuli Venezia
Giulia, durante la seconda e terza ondata della pandemia da
Coronavirus, con l'indice di vecchiaia della popolazione e con
l'alto numero di tamponi eseguiti".
Lo afferma il consigliere regionale Andrea Ussai (M5S), dopo la
risposta dell'assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi,
a una sua interrogazione sul tema.
"Il rapporto dell'Alta scuola di economia e management dei
sistemi sanitari dell'università Cattolica del Sacro Cuore del 17
dicembre scorso - ricorda Ussai nella sua nota - pone la nostra
Regione al secondo posto, in Italia, per tasso di mortalità
grezza nel periodo 16 novembre-15 dicembre, con un dato quasi
doppio rispetto alla media nazionale e più che quadruplicato
rispetto al periodo precedente (17 ottobre-15 novembre). E va
ricordato che, a fine ottobre, il Centrodestra scendeva in piazza
per protestare contro il Governo per le limitazioni anti contagio
e a inizio novembre l'Associazione anestesisti denunciava come
tutti i posti di terapia intensiva Covid erano occupati da
pazienti critici gravissimi".
"Successivamente, l'Istat ha certificato come il Friuli Venezia
Giuila sia stato la Regione italiana con il maggiore eccesso di
mortalità, per tutte le cause, nel primo trimestre del 2021 con
un +23,7% rispetto alla media del quinquennio 2015-2019 -
continua il pentastellato -, con Udine prima città in Italia in
questa triste graduatoria".
"Invece di fare chiarezza su questi dati - conclude Ussai -
l'assessore Riccardi continua a nascondersi dietro a palesi
scuse, visto che la Liguria, Regione con il più alto tasso di
anzianità in Italia, ha numeri meno gravi e che i decessi non
dipendono certo dai tamponi effettuati. Un'analisi seria dei
motivi che hanno portato a questa situazione sarebbe utile, nel
malaugurato caso di un nuovo aggravamento della pandemia.
Naturalmente speriamo che ciò non accada, ma il rischio è di non
fare tesoro degli errori commessi e di farci trovare nuovamente
impreparati".
ACON/COM/rcm