Agricoltura: Piccin (FI), agire subito contro proliferazione cinghiali
(ACON) Trieste, 8 lug - "Forza Italia è vicina con i fatti, sia
a livello regionale che nazionale, agli imprenditori agricoli che
sempre più subiscono danni rilevanti a causa della proliferazione
dei cinghiali. Le soluzioni sono state proposte da tempo a più
livelli e sono a portata di mano: è ora di dire basta
all'ostruzionismo e alle prese di posizione ideologiche che fanno
sì che nulla possa cambiare".
Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Mara Piccin
(Forza Italia), commentando le manifestazioni organizzate in
tutta Italia, Trieste compresa, da Coldiretti. "Bene fa
l'associazione di categoria a scendere ancora una volta in piazza
e a ribadire quanto ingenti siano i danni alle colture - osserva
Piccin -, ma anche quali siano i pericoli per l'uomo derivanti da
una proliferazione incontrollata dei grandi ungulati (più 15 per
cento nel periodo di lockdown, 20 mila esemplari in Fvg), ossia
incidenti stradali e invasioni di centri abitati".
"Da anni promuovo atti legislativi e ispettivi sul tema dei danni
all'agricoltura e degli incidenti provocati dagli ungulati -
ricorda la consigliera -. Su tutti, il consiglio aveva approvato
a larga maggioranza, il 29 ottobre 2019, una proposta di legge
nazionale a mia prima firma, con l'obiettivo di coinvolgere i
cacciatori nel controllo dei cinghiali. Trasmessa al Parlamento,
è stata assegnata il 15 ottobre 2020 alla commissione agricoltura
della Camera e il 2 novembre 2020 a quella del Senato".
"L'esame non è ancora iniziato. Considerando le date, ribadisco
che questa tempistica è scandalosa, dettata com'è stata
dall'avversità ideologica alla caccia da parte del M5s, durante i
due governi Conte - prosegue Piccin - . Questa proposta e altre
giunte da altre Regioni devono essere esaminate e portate al voto
nelle Camere, dove ora c'è una larga maggioranza che può superare
l'ostruzionismo pentastellato".
"Inoltre - sottolinea Piccin -, a marzo avevo sottoposto ad
assessorato regionale e uffici la portata rivoluzionaria di una
sentenza della Corte costituzionale sul tema del controllo dei
cinghiali: era stata confermata l'impostazione secondo la quale i
cacciatori abilitati, attraverso specifici corsi di formazione,
possono essere coinvolti da parte del Corpo forestale. Era stato
previsto che la novità sarebbe stata recepita nel quadro
normativo regionale: è urgente provvedere in tal senso, perché è
un aspetto cruciale per risolvere il problema".
ACON/COM/fa