Contrasto violenza: Opposizioni, no alle censure della III Commissione
(ACON) Trieste, 14 lug - "I Gruppi delle Opposizioni hanno
abbandonato i lavori della III Commissione consiliare sulla
proposta di legge in materia di violenza. Dal Comitato ristretto
è uscito un testo, votato all'unanimità, per il contrasto a ogni
forma di violenza e discriminazione, nei confronti delle donne ma
anche dettati da orientamento sessuale e identità di genere. Oggi
ci siamo trovati di fronte a emendamenti della Lega, e
sottoscritti anche da Fratelli d'Italia, che ci hanno lasciati
basiti".
Così la consigliera regionale Ilaria Dal Zovo (M5S), in una nota
congiunta a margine della conferenza stampa di spiegazioni sul
perchè della non partecipazione all'esame della pdl da parte
delle Opposizioni.
"Sono stati tolti i riferimenti proprio all'orientamento sessuale
e all'identità di genere, stravolgendo un testo che la stessa
maggioranza aveva votato, tralasciando la qualità di una norma in
cui si parla di atti violenti 'perpetuati' e non 'perpetrati' -
aggiunge la Dal Zovo -. Non potevamo rimanere a votare una
proposta di legge che fa marcia indietro sul tema dei diritti e
fa emergere la vera natura del Cendrodestra".
Secondo il collega pentastellato Andrea Ussai, "si svilisce il
lavoro svolto anche con le associazioni e i soggetti che hanno
preso parte alle audizioni. Ci chiediamo dove fossero i
consiglieri di Lega e Fdi durante il Comitato ristretto e quale
sia il loro reale contributo, visto che sottostanno ai diktat che
arrivano dall'alto, distruggendo con una mera azione politica il
clima costruttivo e collaborativo che si era creato".
"Sulla scia delle posizioni anti disegno di legge Zan - afferma
Mariagrazia Santoro (Pd) -, la Lega marchia la norma con il suo
furore ideologico, introducendo contenuti che non sono frutto di
confronto. Dopo un'ampia condivisione all'interno del Comitato
ristretto, dove sono stati raccolti anche i contributi di enti e
associazioni che operano in quest'ambito, i consiglieri leghisti,
ignorando ogni accordo, mirano alla soppressione dell'identità di
genere eliminando ogni riferimento nel testo di legge.
Un'inaccettabile barbarie, sulla quale è anche mancata una
necessaria presa di posizione dell'assessore regionale di
riferimento, che di una questione così delicata se n'è lavato le
mani".
Per l'esponente democratico Roberto Cosolini, "è un atto
pesantissimo sul piano politico, che indebolisce il significato
di questa proposta di legge per rispondere alle allergie di Lega
e FdI su certi temi".
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) esprime "sconcerto per un atto
di vera e proprio violenza legislativa, imperdonabile visto il
tema che si sta affrontando. La ripulitura della legge, voluta
dall'alto, toglie molti aspetti indispensabili. Poteva essere
un'occasione per un passo avanti verso i diritti delle persone,
assistiamo invece a un passaggio di censura da parte di una
Maggioranza incapace di mantenere una linea e con una frattura
interna tra chi vuole costruire una società migliore e chi
preferisce un lessico da età delle caverne, proponendo concetti
quali l'origine etnica".
Per Walter Zalukar, consigliere regionale del Gruppo Misto, "il
metodo è inaccettabile e ricalca una guida della III Commissione
attenta a non disturbare il manovratore piuttosto che a risolvere
i problemi. Nell'opacità non si progredisce ed è una condizione
molto preoccupante".
Di "atteggiamento di vergognosa censura" parla anche l'esponente
dei Cittadini, Simona Liguori. "La paura di temi quali
l'orientamento sessuale e l'identità di genere mina la laicità
delle istituzioni. Ed è assordante l'assenza dell'assessore
Riccardo Riccardi, sempre presente alle riunioni della III
Commissione, che questa volta ha preferito togliersi da una
situazione imbarazzante".
ACON/COM/rcm
Ilaria Dal Zovo e Andrea Ussai (M5S)
I consiglieri regionali Nicola Conficoni, Roberto Cosolini e Mariagrazia Santoro (Pd), Furio Honsell (Open Fvg) e Simona Liguori (Cittadini)
Waletr Zalukar (Gruppo Misto) mentre lascia la III Commissione