Energia: Patto Autonomia, Regione prenda posizione su stop a Krsko
(ACON) Trieste, 15 lug - "L'approvazione da parte del
Parlamento sloveno del raddoppio della centrale nucleare di Krko
è un passaggio molto preoccupante anche per il Friuli-Venezia
Giulia. La Regione deve immediatamente prendere una posizione
ufficiale su questo tema e agire sui Governi sloveno e italiano".
Così, in una nota, i consiglieri regionali del Patto per
l'Autonomia Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli hanno commentato
le recenti notizie sulla centrale nucleare situata a pochi
chilometri da Trieste, annunciando il deposito di una mozione
urgente sul tema.
"È stato avviato un processo di valutazione di impatto ambientale
(Via) internazionale, al quale l'Italia e l'Austria hanno
aderito. Il Friuli-Venezia Giulia non può rimanere ai margini di
decisioni che rischiano di avere conseguenze pesantissime per la
nostra terra. Mentre le regioni austriache della Stiria e della
Carinzia hanno espresso fin da subito netta contrarietà alla
costruzione del secondo reattore, nessuna presa di posizione è
arrivata dalla Giunta del Friuli-Venezia Giulia", evidenziano
Bidoli e Moretuzzo, invitando ad affrontare la questione in una
prospettiva europea con il coinvolgimento dell'Unione Europea e
degli Stati coinvolti nella procedura di Via.
"I rischi che rappresenta la presenza della centrale di Krko
sono ormai conclamati, a partire dall'elevato rischio sismico
visto che si trova su faglie attive e dal fatto che né la
Slovenia né la Croazia si sono dotate di un sito per il deposito
permanente delle scorie radioattive della centrale, attualmente
depositate in una piscina nell'area dello stesso impianto",
aggiungono i consiglieri.
"Sono trascorse poche settimane - ricordano Moretuzzo e Bidoli -
dal decennale del referendum del 2011 che ha visto la grande
maggioranza dei cittadini italiani esprimersi, per l'ennesima
volta, contro l'energia nucleare. È quindi un dovere delle
istituzioni statali e locali - concludono i consiglieri del Patto
per l'Autonomia - avviare tutte le azioni necessarie affinché,
fuori e dentro i confini dello Stato italiano, le centrali
nucleari non rappresentino una minaccia per la sicurezza delle
nostre comunità".
ACON/COM/fa