Unesco: V Commissione a Capriva, avanti con candidatura Collio/Brda
(ACON) Capriva del Friuli (Go), 15 lug - Avanti, anche a costo
di presentarsi da soli, senza il partner sloveno: questa è l'idea
della Regione Friuli Venezia Giulia. Però non c'è alcuna certezza
che la Commissione nazionale italiana per l'Unesco accolga la
richiesta, che il prossimo anno sarà avanzata sicuramente dal
Fvg, di iscrivere la zona del Brda/Collio/Cuei nella lista
propositiva (Tentative List) nazionale 2021-22 delle realtà che
ambiscono alla candidatura di patrimonio mondiale Unesco.
Non c'è ma tutti, dalla Regione Fvg ai Comuni di Cormòns, Capriva
del Friuli, San Lorenzo isontino, Gorizia, San Floriano, Mossa,
Dolegna del Collio e Farra d'Isonzo, dal Comitato tecnico
ristretto (incaricato dall'Associazione temporanea di scopo - Ats
di analizzare e strutturare ogni aspetto della candidatura) al
Gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect), da Camera di
Commercio, Fondazione Cassa di risparmio e istituto di sociologia
internazionale di Gorizia a Banca di Cividale e Consorzio Collio,
ci credono e da anni stanno lavorando in sinergia per raggiungere
lo scopo.
"Ed è proprio per la passione e la tenacia dimostrata dai sindaci
in questi anni, oltre che per il fatto che ci presenteremo con un
progetto forte e ricco - ha sottolineato l'assessore regionale
alla Cultura, Tiziana Gibelli - che non dobbiamo permettere uno
stop proprio adesso, anche dovesse implicare uno strappo con
Lubiana".
Lo si è appreso dalla seduta della V Commissione consiliare che
Diego Bernardis (Lega) ha radunato presso il municipio di
Capriva, dopo che il Gruppo del Movimento 5 Stelle gli ha
avanzato la richiesta di verificare a che punto sia la procedura
di candidatura e come la Regione intenda andare avanti.
I particolari dello status quo sono stati illustrati da Francesco
Maragon, Lucia Pillon e Stefano Cosma, che con Federico Pizzin
formano il Comitato tecnico ristretto che sta portando avanti il
progetto confrontandosi continuamente anche con i partner
sloveni, "perché - ha spiegato Maragon da presidente del Comitato
- il nostro lavoro deve avanzare in parallelo con loro. È con il
corrispondente Comitato scientifico di Lubiana che Ats e Regione
Fvg si devono confrontare, se vogliono avere successo. È un
lavoro in itinere e siamo ancora alle fasi preliminari della vera
e propria procedura di candidatura".
Maragon ha parlato di criteri concordati con i colleghi sloveni e
di lavoro condiviso per una questione di opportunità nel riuscire
a dimostrare cosa il Collio abbia di diverso e di più delle altre
candidature, vedi ubicazione geografica e clima specifico,
particolarità geologiche, eccezionalità tecnologiche, lavorazione
agricola e resilienza.
Lucia Pillon si è addentrata in aspetti linguistici e Stefano
Cosma si è soffermato su quelli storici, rendendo noto che "una
associazione dei viticoltori del Collio/Brda nacque già nel 1872
e fummo capaci di creare la prima strada del vino in assoluto nel
1963, con dépliant scritti anche in sloveno, tedesco, inglese e
francese".
L'assessore Gibelli ha poi concluso affermando di essere
"soddisfatta del lavoro fatto, anche perché è stato un percorso
tortuoso, dove non sono mancate le carenze progettuali e anche un
primo fermo causato dai partner sloveni, ma poi siamo andati
avanti. Ora, invece, c'è un atteggiamento incomprensibile da
parte loro e se prima credevamo fosse più appropriato che la
candidatura la presentasse Lubiana dato che l'Italia è il Paese
al mondo con il maggior numero di siti Unesco riconosciuti, oggi
ritengo sia necessaria un'azione seppure drastica. Entro ottobre
ci confronteremo con la parte slovena e poi decideremo come
proseguire".
Un atteggiamento che ha trovato sponda nel portavoce dei sindaci
del Collio, il primo cittadino di Cormòns, Roberto Felcaro, che
ha rimarcato che "siamo partner, ma non secondi, della Slovenia e
stiamo lavorando tanto e bene con tutti per garantire quegli
elementi che servono per il riconoscimento Unesco". Paolo
Petiziol, presidente del Gect, ha invece garantito che "sarà a
fianco di Regione e Comuni con tutte le possibilità di relazione
che il Gruppo europeo esprime. Ma bisogna dialogare con la parte
oltre confine se si vuole raggiungere lo scopo, relazionandosi
con le persone giuste", un suggerimento giunto anche dal
consigliere regionale della Slovenska Skupnost, Igor Gabrovec.
ACON/RCM-fc