Minoranze: Zanin a Fiume (Cro), facciamo forte alleanza tra popoli
(ACON) Fiume (Cro), 16 lug - Sono 30 le candeline che l'Unione
Italiana (UI), l'organizzazione che rappresenta le 51 Comunità
degli italiani di Croazia e Slovenia, ha spento ritrovandosi
presso il teatro nazionale croato Ivan Zajc di Fiume (Croazia). E
lo ha fatto sotto l'alto patronato del presidente della
Repubblica italiana, Sergio Mattarella.
I festeggiamenti hanno visto la presenza non solo dei massimi
vertici dell'UI, i presidenti Marin Corva e Maurizio Tremul, ma
anche la partecipazione del Primo ministro del Governo della
Croazia, Andrej Plencovic, del vicepresidente del Parlamento
della Croazia, Furio Radin, dell'ambasciatore d'Italia a
Zagabria, Pierfrancesco Sacco, dei presidenti del Consiglio
regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, e del
Veneto, Roberto Ciambetti. Oltre a espressioni istituzionali
locali e regionali, della Slovenia e degli esuli istriani,
fiumani e dalmati.
"Per i risultati ottenuti, desidero ringraziare i rappresentanti
del Governo croato e di quello sloveno per aver garantito,
tutelato e difeso minoranze all'interno del loro Paese. Lo dico
come presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia
Giulia, una Regione che fonda la propria specialità sul
plurilinguismo e che sa bene cosa significhi tutela delle
minoranze, ovvero promozione della convivenza civile".
Così si è espresso il presidente Zanin, salendo sul palco dei
relatori. E ha aggiunto: "Facciamo una stretta alleanza, perché
si tratta del futuro dell'Europa. L'esistenza dell'Unione europea
un tempo era vincolata a modelli finanziari, oggi esauriti. Il
futuro sarà invece un modello europeo di collaborazione tra le
identità, tra i popoli e le comunità".
Il Capo del Governo croato ha sottolineato i rapporti
internazionali e le operazioni congiunte che hanno visto e vedono
il suo Paese a fianco dell'Italia, sino alla proclamazione della
zona economica esclusiva del mare Adriatico. "Siamo grati
all'Italia per il suo sostegno all'entrata della Croazia in
Schengen e nell'area dell'euro", ha detto Plencovic, confidando
nell'arrivo dei turisti italiani e in nuovi progetti economici,
chiudendo poi con un siparietto sportivo: "Sono certo che i
nostri concittadini delle fila della minoranza italiana hanno
festeggiato la recente vittoria ai campionati europei degli
Azzurri con la stessa felicità con cui hanno festeggiato
l'argento croato in Russia".
Dai presidenti Corva e Tremul, invece, un pensiero non solo ai
momenti storici più salienti dell'UI, ma alle future linee
strategiche e ai prossimi traguardi a cui l'associazione deve
ambire, dal diventare digitale all'investire sul ricambio
generazionale e sulla leadership dei giovani, alla diffusione
della lingua italiana pur mantenendo vivi i dialetti slovensko e
istriota. Perché non si può e non si deve restare fermi al
passato, ma guardare a cosa si può ancora fare, hanno detto i due
presidenti, che hanno rimarcato come non vi sia democrazia senza
pluralismo.
E parimenti di "guardare avanti, ne abbiamo le risorse e le
forze", ha poi detto anche l'onorevole Radin, che ha comunque
sottolineato che non vi è nulla da ripudiare della storia, anzi
il passato è importante e va ricordato, ma senza polemiche.
Partner finanziario importante, grazie al quale l'UI può
sostenere spese per studi, restauri ed eventi, a nome della
Regine Veneto il presidente Ciambetti, affermando che "parliamo
lingue diverse, ma abbiamo una unica voce", ha promesso che
"continueremo sicuramente a collaborare e a camminare insieme.
Qui si ricordano 30 anni di storia, ma anche 30 anni di rapporti
istituzionali con cui abbiamo costruito un rapporto".
La festa è stata arricchita da diversi interventi musicali e
vocali, mentre con le immagini di un video sono stati
sottolineati i momenti salienti dei 30 anni dell'Unione Italiana.
ACON/RCM