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Minoranze: Zanin a Fiume (Cro), facciamo forte alleanza tra popoli

16.07.2021
20:55
(ACON) Fiume (Cro), 16 lug - Sono 30 le candeline che l'Unione Italiana (UI), l'organizzazione che rappresenta le 51 Comunità degli italiani di Croazia e Slovenia, ha spento ritrovandosi presso il teatro nazionale croato Ivan Zajc di Fiume (Croazia). E lo ha fatto sotto l'alto patronato del presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella.

I festeggiamenti hanno visto la presenza non solo dei massimi vertici dell'UI, i presidenti Marin Corva e Maurizio Tremul, ma anche la partecipazione del Primo ministro del Governo della Croazia, Andrej Plencovic, del vicepresidente del Parlamento della Croazia, Furio Radin, dell'ambasciatore d'Italia a Zagabria, Pierfrancesco Sacco, dei presidenti del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, e del Veneto, Roberto Ciambetti. Oltre a espressioni istituzionali locali e regionali, della Slovenia e degli esuli istriani, fiumani e dalmati.

"Per i risultati ottenuti, desidero ringraziare i rappresentanti del Governo croato e di quello sloveno per aver garantito, tutelato e difeso minoranze all'interno del loro Paese. Lo dico come presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, una Regione che fonda la propria specialità sul plurilinguismo e che sa bene cosa significhi tutela delle minoranze, ovvero promozione della convivenza civile".

Così si è espresso il presidente Zanin, salendo sul palco dei relatori. E ha aggiunto: "Facciamo una stretta alleanza, perché si tratta del futuro dell'Europa. L'esistenza dell'Unione europea un tempo era vincolata a modelli finanziari, oggi esauriti. Il futuro sarà invece un modello europeo di collaborazione tra le identità, tra i popoli e le comunità".

Il Capo del Governo croato ha sottolineato i rapporti internazionali e le operazioni congiunte che hanno visto e vedono il suo Paese a fianco dell'Italia, sino alla proclamazione della zona economica esclusiva del mare Adriatico. "Siamo grati all'Italia per il suo sostegno all'entrata della Croazia in Schengen e nell'area dell'euro", ha detto Plencovic, confidando nell'arrivo dei turisti italiani e in nuovi progetti economici, chiudendo poi con un siparietto sportivo: "Sono certo che i nostri concittadini delle fila della minoranza italiana hanno festeggiato la recente vittoria ai campionati europei degli Azzurri con la stessa felicità con cui hanno festeggiato l'argento croato in Russia".

Dai presidenti Corva e Tremul, invece, un pensiero non solo ai momenti storici più salienti dell'UI, ma alle future linee strategiche e ai prossimi traguardi a cui l'associazione deve ambire, dal diventare digitale all'investire sul ricambio generazionale e sulla leadership dei giovani, alla diffusione della lingua italiana pur mantenendo vivi i dialetti slovensko e istriota. Perché non si può e non si deve restare fermi al passato, ma guardare a cosa si può ancora fare, hanno detto i due presidenti, che hanno rimarcato come non vi sia democrazia senza pluralismo.

E parimenti di "guardare avanti, ne abbiamo le risorse e le forze", ha poi detto anche l'onorevole Radin, che ha comunque sottolineato che non vi è nulla da ripudiare della storia, anzi il passato è importante e va ricordato, ma senza polemiche.

Partner finanziario importante, grazie al quale l'UI può sostenere spese per studi, restauri ed eventi, a nome della Regine Veneto il presidente Ciambetti, affermando che "parliamo lingue diverse, ma abbiamo una unica voce", ha promesso che "continueremo sicuramente a collaborare e a camminare insieme. Qui si ricordano 30 anni di storia, ma anche 30 anni di rapporti istituzionali con cui abbiamo costruito un rapporto".

La festa è stata arricchita da diversi interventi musicali e vocali, mentre con le immagini di un video sono stati sottolineati i momenti salienti dei 30 anni dell'Unione Italiana. ACON/RCM



Il presidente Piero Mauro Zanin a Fiume, con i rappresentanti dei Governi e dei Parlamenti croato e sloveno
Il Primo ministro croato, Andrej Plencovic