Strage via D'Amelio: Zanin, lo Stato sconfitto ha saputo rialzarsi
(ACON) Trieste, 19 lug - "La morte di Paolo Borsellino per mano
della mafia fu una delle più dolorose sconfitte dello Stato. Il
ricordo di quel giorno ci sproni a continuare la battaglia contro
la criminalità organizzata, che non è ancora vinta".
Queste le riflessioni di Piero Mauro Zanin, presidente del
Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, sull'attentato che
costò la vita al giudice siciliano, ucciso 29 anni fa a Palermo
assieme a cinque agenti della scorta, nemmeno due mesi dopo la
strage di via Capaci, organizzata per eliminare un altro
magistrato scomodo, Giovanni Falcone.
"In quell'anno nero, il 1992 - continua Zanin - tutti ci rendemmo
conto di quanto le istituzioni fossero fragili, e quel sentimento
per fortuna spinse tanti giovani a impegnarsi e a lottare contro
le mafie. I successi che arrivarono dopo sono il frutto di
quell'assunzione di responsabilità, da parte della società civile
e non solo delle forze dell'ordine. Ma bisogna continuare a
battersi, anche in Friuli Venezia Giulia, contro le infiltrazioni
criminali, che potrebbero trarre alimento dalla crisi economica
dovuta alla pandemia".
"La strage di via D'Amelio - osserva ancora il presidente
dell'Aula - è un ricordo che brucia in modo particolare nella
nostra regione in quanto uno degli agenti della scorta rimasti
uccisi, Walter Eddie Cosina, era di Muggia. Quel giovane merita
il massimo affetto e la massima riconoscenza perché è caduto
mentre stava facendo il suo dovere, a difesa della legalità e
dello Stato di diritto".
ACON/FA