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Strage via D'Amelio: Zanin, lo Stato sconfitto ha saputo rialzarsi

19.07.2021
16:42
(ACON) Trieste, 19 lug - "La morte di Paolo Borsellino per mano della mafia fu una delle più dolorose sconfitte dello Stato. Il ricordo di quel giorno ci sproni a continuare la battaglia contro la criminalità organizzata, che non è ancora vinta".

Queste le riflessioni di Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, sull'attentato che costò la vita al giudice siciliano, ucciso 29 anni fa a Palermo assieme a cinque agenti della scorta, nemmeno due mesi dopo la strage di via Capaci, organizzata per eliminare un altro magistrato scomodo, Giovanni Falcone.

"In quell'anno nero, il 1992 - continua Zanin - tutti ci rendemmo conto di quanto le istituzioni fossero fragili, e quel sentimento per fortuna spinse tanti giovani a impegnarsi e a lottare contro le mafie. I successi che arrivarono dopo sono il frutto di quell'assunzione di responsabilità, da parte della società civile e non solo delle forze dell'ordine. Ma bisogna continuare a battersi, anche in Friuli Venezia Giulia, contro le infiltrazioni criminali, che potrebbero trarre alimento dalla crisi economica dovuta alla pandemia".

"La strage di via D'Amelio - osserva ancora il presidente dell'Aula - è un ricordo che brucia in modo particolare nella nostra regione in quanto uno degli agenti della scorta rimasti uccisi, Walter Eddie Cosina, era di Muggia. Quel giovane merita il massimo affetto e la massima riconoscenza perché è caduto mentre stava facendo il suo dovere, a difesa della legalità e dello Stato di diritto". ACON/FA



Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale