Enti locali: ok unanime V Commissione ad adeguamento indennità sindaci
(ACON) Trieste, 20 lug - La V Commissione consiliare presieduta
da Diego Bernardis (Lega) ha espresso parere favorevole unanime
alla delibera 1111 del 9 luglio scorso con cui la Giunta
regionale, su proposta dell'assessore alle Autonomie locali,
Pierpaolo Roberti, mette mano alle indennità di funzione e di
presenza adeguandole al rialzo (non erano aggiornate dal 2011),
nonché al sistema di rimborso delle spese per viaggio, vitto e
alloggio degli amministratori degli enti locali della Regione.
La prima differenza con il passato, ha evidenziato Roberti dopo
aver sottolineato che le indennità riconosciute in Friuli Venezia
Giulia sono tra le più basse d'Italia, è una nuova suddivisione
dei Comuni sulla base del numero degli abitanti. Ecco che per
determinare gli importi delle indennità di funzione, è stato
calcolato un aumento percentuale sui valori maggiorati finora
vigenti delle indennità, prevedendo aumenti più rilevanti per i
Comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti.
Nella delibera è previsto: Comuni con popolazione fino a 1.000
abitanti, aumento del 30%; tra 1.001 e 3.000 abitanti, aumento
del 20%; tra 3.001 e 5.000 abitanti, aumento del 15%; tra 5.001 e
10.000 abitanti, aumento del 15%; tra 10.001 e 20.000 abitanti,
aumento del 10%; tra 20.001 e 30.000 abitanti, aumento del 10%;
tra 30.001 e 100.000 abitanti, aumento del 6%; Comuni con
popolazione superiore a 100.000 abitanti, aumento dell'8%.
Subito dopo, sono riportate le cifre ricalcolate per sindaci
(dall'indennità minima di 1.568 euro alla massima di 6.820 euro),
vicesindaci (da 627 a 3.683 euro), assessori (da 471 a 3.273
euro).
Tra le specifiche, il fatto che i Comuni ad economia turistica
possono maggiorare le indennità di funzione fino al 100% degli
importi base, dove per Comune turistico si intende quello ove si
registri un numero di presenze turistiche annue pari ad almeno
dieci volte il numero dei residenti; le indennità di funzione
sono ridotte di un quinto per i lavoratori dipendenti a tempo
pieno non collocati in aspettativa; in caso di sedute di più
organismi nella stessa giornata, l'indennità di presenza è unica.
Da Roberti, poi, la sottolineatura che nel caso in cui
l'indennità da presidente di Comunità risulti più alta rispetto a
quella percepita da sindaco, la Comunità garantirà la differenza
del trattamento; viceversa, se l'indennità come sindaco è la più
alta tra le due, null'altro è dovuto al primo cittadino.
Passando all'aspetto dei rimborsi delle spese per trasferte,
vitto e alloggio, d'ora in poi l'amministratore potrà decidere se
farsi pagare a forfait a fine anno, evitando così di
sovraccaricare la ragioneria del Comune con le loro
rendicontazioni, oppure viceversa, porre a rendiconto ogni
singola spesa.
Diverse le sfumature tra i Gruppi, ma su una cosa si sono trovati
tutti concordi: era un'operazione che andava fatta, oltremodo
alla luce dell'anno e mezzo appena trascorso, che ha visto
sindaci, Giunte e Consigli comunali interi in prima linea a
fianco dei propri cittadini contro la pandemia. Così si sono
espressi da Franco Iacop del Pd ad Antonio Calligaris della Lega,
ma anche Mauro Di Bert di Progetto Fvg/Ar, Tiziano Centis dei
Cittadini, Emanuele Zanon di Regione Futura, Furio Honsell di
Open Sinistra Fvg, Lorenzo Tosolini della Lega, Igor Gabrovec di
Ssk, Francesco Russo del Pd e pure Giuseppe Sibau (PrFvg/Ar).
Di Bert e Iacop si sono quindi soffermasti anche sul tema della
doppia indennità; Centis sull'adeguamento del gettone di presenza
del consigliere comunale; Zanon sulla possibilità di dettare
linee guida specifiche sulle spese a forfait, ma anche sulla
necessità di trovare meccanismi incentivanti per i giovani a
entrare nell'amministrazione della cosa pubblica; Honsell sul
fatto che non si dovrebbe pagare il trasferimento da casa al
municipio, ai sindaci che non risiedono nel Comune che
amministrano, mentre Calligaris ha spiegato come accada sovente
che un sindaco risieda in un Comune limitrofo, soffermandosi poi
sull'aumento delle responsabilità, anche penali, che ricadono
sugli amministratori locali; Gabrovec sulla necessità di
stabilire che le indennità sono irrinunciabili e dovrebbero
essere sempre tutte pagate a forfait; Russo sulla speranza che il
tema finalmente affrontato in delibera resti in divenire.
La chiusura dell'assessore è stata esplicita: "Noi paghiamo la
responsabilità che si assume una persona, non una cifra minima
affinché abbia una sorta di reddito di cittadinanza. Non si
tratta di dare uno stipendio a chi non ha altro da fare".
Inoltre, ha fatto presente che "nel 2019, vi sono soldi non spesi
per 27 milioni di euro da parte di 52 Comuni sotto i mille
abitanti. L'avanzo libero complessivo di tutti i Comuni è stato,
nel 2018, pari a 175 milioni, saliti a 202 nel 2019. Posso già
dire che per quest'anno la cifra sarà maggiore. Molte
amministrazioni affermano la necessità di avere un fondo
imprevisti, ma quella cifra è davvero troppo alta".
ACON/RCM-fc