Referendum: Bordin (Lega), iter Regione Fvg dà voce ai cittadini
(ACON) Trieste, 22 lug - "C'è piena soddisfazione per la
votazione favorevole alle richieste referendarie. La Regione
Friuli Venezia Giulia si affianca e sostiene la raccolta firme
già avviata nelle piazze, ai banchetti e nei Comuni di tutto il
Paese".
Lo dichiara, in una nota, il capogruppo della Lega in Consiglio
regionale, Mauro Bordin, a margine dell'approvazione a
maggioranza in I Commissione dell'esame delle sei richieste di
referendum sui temi della giustizia.
"Oltre a quelli della politica - continua la nota della Lega -
diversi e autorevoli rappresentanti dell'informazione, della
cultura, o del mondo giudiziario, hanno già sottoscritto i
quesiti referendari assieme a centinaia di migliaia di cittadini
italiani".
"Si tratta di una tematica di portata nazionale che affronta
questioni rimaste irrisolte da decenni e che hanno comportato
anche discrasie e problematiche. La nostra volontà - rimarca il
capogruppo leghista - è dare la possibilità ai cittadini di
esprimersi su un tema molto sentito: quello della giustizia
giusta".
"La riforma del Consiglio superiore della Magistratura (Csm) -
spiega Bordin - vuole consentire a ciascun magistrato di proporre
la propria candidatura, senza dover ricercare firme a supporto
che potrebbero tradursi nell'iscrizione o nella ricerca del
beneplacito di correnti. Anche la responsabilità diretta dei
magistrati è un altro tema cardine della campagna referendaria,
poiché l'obiettivo è fare in modo che i magistrati, al pari di
qualsiasi altro funzionario o cittadino, debbano rispondere
direttamente dei propri errori".
"Non dimentichiamo - spiega l'esponente del Carroccio - l'equa
valutazione dei magistrati, con l'estensione anche ai
rappresentanti dell'Università e dell'Avvocatura nei Consigli
giudiziari della possibilità di avere voce in questa valutazione.
Altro punto importantissimo è la separazione della carriere, con
cui chiediamo a chi intraprende la carriera di magistrato di
scegliere se svolgere la funzione giudicante o requirente, per
poi mantenere tale ruolo per tutta la vita professionale".
"Porre dei limiti all'impiego della custodia cautelare - afferma
Bordin - serve ad evitare inutili ripercussioni sulla vita e
sulla salute delle persone e si ottiene limitandone il ricorso,
nel caso di pericolo di reiterazione di reati, ai gravi delitti
con uso di armi o di altri mezzi di violenza personale o diretti
contro l'ordine costituzionale, ovvero delitti di criminalità
organizzata. Così come con l'abolizione del decreto Severino si
elimina l'automatismo tra la condanna per determinati reati e la
conseguente incandidabilità, ineleggibilità o decadenza,
rimettendo al giudice la decisione in merito".
"Ringrazio il presidente della I Commissione, Alessandro Basso,
così come il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro
Zanin, che in tempi strettissimi hanno operato al fine di poter
dare seguito all'iter per la richiesta di referendum sui temi
della giustizia. Chiediamo - conclude Mauro Bordin - al Consiglio
regionale di affiancare con la propria iniziativa quella dei
cittadini che stanno firmando le proposte referendarie, dando
così più voce alle loro istanze. Desideriamo sensibilizzare il
legislatore nazionale su temi di primaria importanza per il
futuro del nostro Paese e per la tutela dei diritti individuali".
ACON/COM/fa