Scuola: Da Giau (Pd), Ministero e Cts chiari, no alibi da Regione
(ACON) Trieste, 22 lug - "Le indicazioni relative all'apertura
delle scuole diffuse dal ministero dell'Istruzione nella sua nota
odierna, basata sul parere del Comitato tecnico scientifico
(Cts), sono precise e sgombrano il campo da dubbi sulla
necessaria e immediata organizzazione per arrivare pronti
all'avvio delle lezioni in presenza a settembre. Il messaggio è
chiaro: non si usino alibi, come l'attesa di circolari
ministeriali. Le Regioni possono e devono, insieme a istituzioni
scolastiche e amministrazioni locali, fare squadra da subito per
arrivare all'obiettivo della didattica in presenza, senza
indugiare".
Lo afferma, in un comunicato, la consigliera regionale Chiara Da
Giau (Pd) commentando la nota con la quale il dipartimento per il
sistema educativo del ministero dell'Istruzione indica le linee
per l'avvio dell'anno scolastico 2021/2022.
"Memori degli intoppi di vario tipo ai quali abbiamo purtroppo
assistito lo scorso anno nella fase di riavvio delle scuole e
degli innumerevoli tentativi di "depistaggio" sulle
responsabilità degli stessi chiamando in causa il Governo, alla
luce di quanto espresso dal ministero, sollecitiamo la Giunta
regionale ad attivarsi fin da subito per arrivare pronti a
settembre con l'idea che tutti gli alunni siano in classe e vi
arrivino sicuri dal primo giorno anche nella Destra Tagliamento,
dove molti istituti hanno optato per un avvio anticipato delle
lezioni", commenta Da Giau.
"Anche sulla opportunità dei vaccini agli adolescenti - continua
la consigliera - riteniamo necessario che la Regione si spenda in
modo univoco e, riguardo alla "comprensione delle perplessità dei
genitori" dichiarata dall'assessora Rosolen nei giorni scorsi, si
aggiunga l'impegno a fugarle in modo deciso. Il parere del Cts
ribadisce infatti l'importanza della copertura vaccinale più
estesa possibile in ambito scolastico e suggerisce di comprendere
tra le categorie prioritarie, oltre ai docenti, anche i ragazzi
nella fascia d'età 12-18 anni".
"Il vaccino agli studenti - conclude la nota - è una scelta che
aiuta a dare priorità alla scuola e che garantisce maggiori
possibilità di continuità alla didattica in presenza. Serve
convinzione da parte delle istituzioni e iniziative specifiche
per promuovere la vaccinazione".
ACON/COM/fa