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Contrasto violenza: Piccin, no a ritiro pdl 127 chiesto da Opposizioni

26.07.2021
13:29
(ACON) Trieste, 26 lug - La forzista Mara Piccin prima respinge al mittente la richiesta di alcune associazioni, riportata all'Aula da Ilaria Dal Zovo dei Cinquestelle, Mariagrazia Santoro del Pd e Furio Honsell di Open, di ritirare la proposta di legge 127 sul Contrasto alla violenza, poi la presenta come una serie di "disposizioni aggiornate e all'avanguardia nell'ambito della prevenzione e del contrasto alla violenza e per la tutela delle donne e di altre vittime di atti violenti e discriminatori".

Così ha preso il via l'esame del Testo unico degli interventi per la tutela delle donne vittime di violenza di cui Piccin, dapprima proponente con il suo Gruppo, è relatrice unica dato che le Opposizioni non hanno partecipato ai lavori di Commissione in segno di protesta per i cambiamenti imposti al testo uscito dal Comitato ristretto. Quest'ultimo, infatti, aveva precedentemente trovato la sintesi tra la pdl 127 e la pdl 6 di Ilaria Dal Zovo (M5S), appoggiata anche dalle altre forze minoritarie, contenente norme per la promozione della cultura dell'inviolabilità e per il contrasto di ogni forma di violenza e disciminazione.

Piccin ha così definito "strumentale" la richiesta giunta solo ieri da parte di alcune associazioni del sociale di ritirare il testo in quanto, a loro dire, sarebbero state introdotte novità non solo non concordate ma soprattutto peggiorative la legge regionale 17 del 2000, normativa di riferimento in materia di contrasto alla violenza sulle donne che ora si intende aggiornare. La forzista ha anche smentito che il testo concordato sia stato stravolto.

"La pdl 127 si presenta come un testo completo - ha quindi detto la relatrice proseguendo la sua presentazione - in cui sono richiamate le disposizioni giuridiche nazionali e internazionali rilevanti nell'ambito della tutela delle donne vittime di violenza. Inoltre, rispetto alle strutture antiviolenza, il nuovo testo disciplina anche le case di semi-autonomia e i centri per autori di violenza, che nella Lr 17/2000 non erano contemplati. E sempre nell'ottica dell'aggiornamento è pure la disposizione dedicata alle definizioni, con il riconoscimento di diverse forme di violenza e per le quali, di conseguenza, si prevede una tutela mirata. Di qui la scelta di inserire riferimenti ad alcuni nuovi reati introdotti recentemente nel nostro codice penale (è il caso degli atti persecutori e della costrizione o induzione al matrimonio), ma anche la violenza assistita sui minori".

Quanto agli aspetti gestionali, si è puntato su un sistema fondato su una efficace ed efficiente programmazione triennale degli interventi che l'amministrazione regionale dovrà porre in essere per prevenire e contrastare il fenomeno. In tal senso vanno i singoli articoli per ogni area di intervento, pensati per contemplare azioni e attività capaci di trattare in maniera mirata ogni sfumatura del fenomeno. "Rispetto a queste disposizioni - ha evidenziato la consigliera Piccin -, innovativa è l'attenzione rivolta agli interventi di formazione per gli operatori, per i minori vittime di violenza assistita e per i figli di vittime di femminicidio, nonché quella dedicata agli interventi per persone vittime di discriminazioni e violenza".

Non da ultimo, sono presenti un Organismo con compiti di stampo tecnico, consultivo e di monitoraggio; disposizioni tese a creare una rete sinergica tra i vari attori istituzionali coinvolti nella gestione del fenomeno; un fondo unico destinato a far fronte alle varie finalità della nuova legge.

A seguire, ha preso il via il dibattito generale e sono stati depositati più di cento emendamenti. ACON/RCM-fc



Mara Piccin (FI)
Mariagrazia Santoro (Pd) e Furio Honsell (Open)
Ilaria Dal Zovo (M5S) e Chiara Da Giau (Pd)