Contrasto violenza: Piccin, no a ritiro pdl 127 chiesto da Opposizioni
(ACON) Trieste, 26 lug - La forzista Mara Piccin prima respinge
al mittente la richiesta di alcune associazioni, riportata
all'Aula da Ilaria Dal Zovo dei Cinquestelle, Mariagrazia Santoro
del Pd e Furio Honsell di Open, di ritirare la proposta di legge
127 sul Contrasto alla violenza, poi la presenta come una serie
di "disposizioni aggiornate e all'avanguardia nell'ambito della
prevenzione e del contrasto alla violenza e per la tutela delle
donne e di altre vittime di atti violenti e discriminatori".
Così ha preso il via l'esame del Testo unico degli interventi per
la tutela delle donne vittime di violenza di cui Piccin, dapprima
proponente con il suo Gruppo, è relatrice unica dato che le
Opposizioni non hanno partecipato ai lavori di Commissione in
segno di protesta per i cambiamenti imposti al testo uscito dal
Comitato ristretto. Quest'ultimo, infatti, aveva precedentemente
trovato la sintesi tra la pdl 127 e la pdl 6 di Ilaria Dal Zovo
(M5S), appoggiata anche dalle altre forze minoritarie, contenente
norme per la promozione della cultura dell'inviolabilità e per il
contrasto di ogni forma di violenza e disciminazione.
Piccin ha così definito "strumentale" la richiesta giunta solo
ieri da parte di alcune associazioni del sociale di ritirare il
testo in quanto, a loro dire, sarebbero state introdotte novità
non solo non concordate ma soprattutto peggiorative la legge
regionale 17 del 2000, normativa di riferimento in materia di
contrasto alla violenza sulle donne che ora si intende
aggiornare. La forzista ha anche smentito che il testo concordato
sia stato stravolto.
"La pdl 127 si presenta come un testo completo - ha quindi detto
la relatrice proseguendo la sua presentazione - in cui sono
richiamate le disposizioni giuridiche nazionali e internazionali
rilevanti nell'ambito della tutela delle donne vittime di
violenza. Inoltre, rispetto alle strutture antiviolenza, il nuovo
testo disciplina anche le case di semi-autonomia e i centri per
autori di violenza, che nella Lr 17/2000 non erano contemplati. E
sempre nell'ottica dell'aggiornamento è pure la disposizione
dedicata alle definizioni, con il riconoscimento di diverse forme
di violenza e per le quali, di conseguenza, si prevede una tutela
mirata. Di qui la scelta di inserire riferimenti ad alcuni nuovi
reati introdotti recentemente nel nostro codice penale (è il caso
degli atti persecutori e della costrizione o induzione al
matrimonio), ma anche la violenza assistita sui minori".
Quanto agli aspetti gestionali, si è puntato su un sistema
fondato su una efficace ed efficiente programmazione triennale
degli interventi che l'amministrazione regionale dovrà porre in
essere per prevenire e contrastare il fenomeno. In tal senso
vanno i singoli articoli per ogni area di intervento, pensati per
contemplare azioni e attività capaci di trattare in maniera
mirata ogni sfumatura del fenomeno. "Rispetto a queste
disposizioni - ha evidenziato la consigliera Piccin -, innovativa
è l'attenzione rivolta agli interventi di formazione per gli
operatori, per i minori vittime di violenza assistita e per i
figli di vittime di femminicidio, nonché quella dedicata agli
interventi per persone vittime di discriminazioni e violenza".
Non da ultimo, sono presenti un Organismo con compiti di stampo
tecnico, consultivo e di monitoraggio; disposizioni tese a creare
una rete sinergica tra i vari attori istituzionali coinvolti
nella gestione del fenomeno; un fondo unico destinato a far
fronte alle varie finalità della nuova legge.
A seguire, ha preso il via il dibattito generale e sono stati
depositati più di cento emendamenti.
ACON/RCM-fc