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Assestamento/relazioni: Centis (Cittadini), carenti sanità e ambiente

27.07.2021
14:22
(ACON) Trieste, 27 lug - La "manovra di assestamento più corposa degli ultimi anni" è stata, secondo Tiziano Centis - capogruppo dei Cittadini e relatore di minoranza del ddl 141 - anche "un'occasione persa, svilente e persino oscura". Centis si riferisce alle "modalità con cui è iniziato l'iter", che avrebbero costretto i consiglieri di minoranza a "subire di fatto l'azzeramento del ruolo di controllori".

Ciò nonostante il gruppo consiliare "affronterà i lavori d'Aula senza pregiudizi e con spirito costruttivo, riservandosi di maturare l'espressione di voto alla fine del percorso d'esame del provvedimento".

Tra le misure già note, i Cittadini ritengono "inadeguato" lo stanziamento di 20 milioni per la sanità pubblica di fronte ai tanti problemi, tra i quali "la continua crescita di pendolarismo verso strutture extraregionali del privato accreditato e la troppo debole capacità del sistema regionale di far fronte alla sempre più drammatica carenza di personale". "Positivi" invece i 7,5 milioni in favore delle case di riposo.

"In tema ambientale - aggiunge il relatore di minoranza - sollecito una maggiore attenzione in merito alla rimozione dell'amianto. Sull'attività di bonifica dei siti inquinanti, ricordo la questione del Cellina Meduna che deve essere affrontata insieme alla gestione dei rifiuti". "Significative, ma non bastano" anche le risorse messe a disposizione nel comparto della Cultura. Quanto alle politiche edilizie, secondo i Cittadini si dovrebbe fare di più, in particolare per il recupero di alloggi Ater "in modo dare un alloggio a centinaia e centinaia di famiglie".

Centis pone poi con forza "il tema dei milioni di euro previsti a titolo di compartecipazione ai meccanismi di finanza pubblica che la Regione deve allo Stato. A salvaguardia dell'autonomia regionale - raccomanda il capogruppo - l'obiettivo minimo per la Regione doveva essere la sospensione se non la completa cancellazione dei Patti finanziari con lo Stato per tornare definitivamente al puro regime di compartecipazione previsto dall'articolo 49 del nostro Statuto".

La prima parte della relazione si concentra invece sugli effetti che la pandemia ha prodotto nel sistema economico regionale. Tra i dati più significativi, "la flessione generale del 9% nel 2020 con una perdita di quasi 3 miliardi di Pil regionale rispetto al 2019, la forte emergenza-liquidità, le quasi 3mila imprese in Fvg che presentano crediti in sofferenza e che, non potendo ricorrere a nessun intermediario finanziario, rischiano molto più delle altre di scivolare tra le braccia degli strozzini". Sul fronte dell'occupazione, poi, nel 2020 "si sono perse 45mila unità di lavoro totali, pari al 9% del totale degli occupati in regione". ACON/FA-fc



Tiziano Centis (Cittadini)