Pesca: Zanin, inopportuno fermo attività in periodo rilancio settore
(ACON) Trieste, 30 lug - "Noi tutti comprendiamo la necessità
di salvaguardare il patrimonio marino dell'Adriatico, tuttavia,
dopo svariati mesi di sofferenza che hanno messo a dura prova
l'economia turistica anche del Friuli Venezia Giulia, appare
quanto meno inopportuno decretare un fermo pesca ministeriale sul
prodotto nostrano dal 31 luglio al 5 settembre, ovvero nel
momento di maggiore afflusso di clientela, anche se limitatamente
alla grande raccolta ittica mediante l'utilizzo di attrezzi
trainanti".
Al presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin,
preoccupa parecchio la mancata sospensione di un provvedimento
"indubbiamente necessario in condizioni normali" che, in
considerazione dei già lunghi stop o rallentamenti forzati dei
mesi scorsi, "nell'attuale ambito emergenziale pandemico o post
pandemico poteva essere evitato o ritardato per consentire di
soddisfare al meglio le richieste del mercato estivo".
"L'economia del mare - incalza Zanin - è complessa e variegata ma
per la nostra regione è un punto fermo e un valore aggiunto
irrinunciabile, tanto che Trieste è la prima provincia italiana
per incidenza con oltre 1100 milioni di euro pari al 15,4%
dell'economia totale. La filiera ittica ha una parte importante
in tutto ciò ed è strettamente collegata con quella della
ristorazione, entrambe duramente penalizzate soprattutto durante
i periodi di lockdown".
"Considerando i presupposti - conclude il presidente
dell'Assemblea Fvg - davvero si poteva e doveva agire
diversamente, mentre a questo punto sarà importante garantire a
ogni livello i giusti sostegni".
ACON/FC