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Defr 2022: ok Aula a programmazione regionale per i prossimi anni

30.07.2021
22:58
(ACON) Trieste, 30 lug - Approvazione a maggioranza, da parte dell'Assemblea legislativa, della proposta di risoluzione con cui si impegna la Giunta regionale a perseguire le linee porogrammatiche contenute nel Documento di economia e finanza regionale 2022 (Defr) e promuovere il sostegno dei settori ritenuti più strategici per il rilancio dell'economia del territorio.

I contenuti del Defr 2022 sono stati dati per letti dal relatore unico di maggioranza, Alessandro Basso (FdI), che nel documento consegnato all'Aula evidenzia come le previsioni vedano il Friuli Venezia Giulia registrare la crescita regionale più elevata in Italia, pari al 5,2%, nonostante la crisi pandemica.

Si ricorda così le risorse declinate nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) "per le quali la Regione sarà soggetto attuatore sia per i progetti regionali, sia per i progetti degli enti locali", oltre a quelle del Fesr 2021-2027.

Tra le linee strategiche, Basso sottolinea la cosiddetta dote scuola, ovvero contributi forfettari per far fronte alle spese scolastiche a favore degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado; gli assegni di studio per la frequenza di scuole paritarie; i contributi per il comodato gratuito dei libri, che continueranno ad essere erogati anche nel 2022.

Idem per il sostegno ai luoghi della cultura, ai siti regionali Unesco, alle discipline sportive sia a carattere amatoriale sia agonistico, alla diffusione dei centri di aggregazione giovanile, alla valorizzazione dei luoghi simbolo del turismo regionale incluso un Fondo per il rilancio delle imprese del settore turistico, all'edilizia sovvenzionata, convenzionata e agevolata con garanzie integrative come i contributi per la prima casa, alla tutela dell'ambiente con il Piano di gestione delle acque 2022-27 e la decarbonizzazione, oltre a un impegno per implementare la linea ferroviaria Trieste-Venezia.

Il primo relatore per la minoranza, Roberto Cosolini (Pd), ha invece affermato che "nel Defr 2022 si adotta un atteggiamento di prudenza, ma si riconosce il ruolo determinante dello Stato".

Quanto alle singole missioni, "confrontando il testo di dicembre 2020 e quello attuale, è evidente che le azioni contenute nelle edizioni precedenti del Defr, e che avrebbero dovuto trovare già applicazione pratica, sono ricopiate. A volte il testo tra le due versioni è diverso, ma ciò è solo dovuto alla ricollocazione di identici paragrafi".

"Oltre ai riferimenti al Pnrr, si sarebbe dovuto proporre un Piano regionale complementare di investimenti nei settori già individuati dal Tavolo regionale della ripartenza". Inoltre, per Cosolini rimangono valide le critiche già proposte nelle relazioni precedenti: manca il coinvolgimento delle comunità nella definizione delle strategie; permane un'allergia nella Maggioranza a delineare una prospettiva di medio-lungo periodo; si confermano i limiti nel misurarsi con quattro punti di riferimento a suo avviso fondamentali: innovazione, sostenibilità, coesione sociale, internazionalizzazione.

Anche da parte dell'altro relatore per la minoranza, Furio Honsell (Open Fvg), il Defr 2022 ripresenta il vuoto già protagonista della precedente edizione. "Ancora una volta registriamo che questo genere di documenti è interpretato dalla Giunta Fedriga come mero adempimento burocratico". Peccato, dice Honsell, che però riconosce la comparsa degli indicatori del Benessere equo e sostenibile (Bes) e altri scelti tra quelli di sviluppo sostenibile dell'Onu e rilevati dall'Istat. "La scelta di questi indicatori non è secondaria e avrebbe dovuto essere condivisa nelle Commissioni di merito".

Honsell ha così segnalato "la necessità di introdurre indici di concentrazione perché molti di quelli che compaiono nell'elenco sono dati in media, quindi rischiano di nascondere le vere criticità". E ha parlato di produzione agricola biologica, alimentazione eticamente responsabile, sostenibilità ambientale, copertura della rete fissa di accesso ultra veloce a Internet, lavoro agile e mobilità, ma anche di sicurezza, associazioni non profit, condizione della montagna friulana.

"Anche questa breve carrellata di dati - ha concluso - indica quanto si sarebbe dovuto programmare e pianificare e quali analisi si sarebbero potute fare grazie agli indicatori, così da rendere il Defr più puntuale a risolvere le criticità di questa regione". ACON/RED



Alessandro Basso (FdI) con il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin
Roberto Cosolini (Pd)