Defr 2022: ok Aula a programmazione regionale per i prossimi anni
(ACON) Trieste, 30 lug - Approvazione a maggioranza, da parte
dell'Assemblea legislativa, della proposta di risoluzione con cui
si impegna la Giunta regionale a perseguire le linee
porogrammatiche contenute nel Documento di economia e finanza
regionale 2022 (Defr) e promuovere il sostegno dei settori
ritenuti più strategici per il rilancio dell'economia del
territorio.
I contenuti del Defr 2022 sono stati dati per letti dal relatore
unico di maggioranza, Alessandro Basso (FdI), che nel documento
consegnato all'Aula evidenzia come le previsioni vedano il Friuli
Venezia Giulia registrare la crescita regionale più elevata in
Italia, pari al 5,2%, nonostante la crisi pandemica.
Si ricorda così le risorse declinate nel Piano nazionale di
ripresa e resilienza (Pnrr) "per le quali la Regione sarà
soggetto attuatore sia per i progetti regionali, sia per i
progetti degli enti locali", oltre a quelle del Fesr 2021-2027.
Tra le linee strategiche, Basso sottolinea la cosiddetta dote
scuola, ovvero contributi forfettari per far fronte alle spese
scolastiche a favore degli studenti delle scuole secondarie di
secondo grado; gli assegni di studio per la frequenza di scuole
paritarie; i contributi per il comodato gratuito dei libri, che
continueranno ad essere erogati anche nel 2022.
Idem per il sostegno ai luoghi della cultura, ai siti regionali
Unesco, alle discipline sportive sia a carattere amatoriale sia
agonistico, alla diffusione dei centri di aggregazione giovanile,
alla valorizzazione dei luoghi simbolo del turismo regionale
incluso un Fondo per il rilancio delle imprese del settore
turistico, all'edilizia sovvenzionata, convenzionata e agevolata
con garanzie integrative come i contributi per la prima casa,
alla tutela dell'ambiente con il Piano di gestione delle acque
2022-27 e la decarbonizzazione, oltre a un impegno per
implementare la linea ferroviaria Trieste-Venezia.
Il primo relatore per la minoranza, Roberto Cosolini (Pd), ha
invece affermato che "nel Defr 2022 si adotta un atteggiamento di
prudenza, ma si riconosce il ruolo determinante dello Stato".
Quanto alle singole missioni, "confrontando il testo di dicembre
2020 e quello attuale, è evidente che le azioni contenute nelle
edizioni precedenti del Defr, e che avrebbero dovuto trovare già
applicazione pratica, sono ricopiate. A volte il testo tra le due
versioni è diverso, ma ciò è solo dovuto alla ricollocazione di
identici paragrafi".
"Oltre ai riferimenti al Pnrr, si sarebbe dovuto proporre un
Piano regionale complementare di investimenti nei settori già
individuati dal Tavolo regionale della ripartenza". Inoltre, per
Cosolini rimangono valide le critiche già proposte nelle
relazioni precedenti: manca il coinvolgimento delle comunità
nella definizione delle strategie; permane un'allergia nella
Maggioranza a delineare una prospettiva di medio-lungo periodo;
si confermano i limiti nel misurarsi con quattro punti di
riferimento a suo avviso fondamentali: innovazione,
sostenibilità, coesione sociale, internazionalizzazione.
Anche da parte dell'altro relatore per la minoranza, Furio
Honsell (Open Fvg), il Defr 2022 ripresenta il vuoto già
protagonista della precedente edizione. "Ancora una volta
registriamo che questo genere di documenti è interpretato dalla
Giunta Fedriga come mero adempimento burocratico". Peccato, dice
Honsell, che però riconosce la comparsa degli indicatori del
Benessere equo e sostenibile (Bes) e altri scelti tra quelli di
sviluppo sostenibile dell'Onu e rilevati dall'Istat. "La scelta
di questi indicatori non è secondaria e avrebbe dovuto essere
condivisa nelle Commissioni di merito".
Honsell ha così segnalato "la necessità di introdurre indici di
concentrazione perché molti di quelli che compaiono nell'elenco
sono dati in media, quindi rischiano di nascondere le vere
criticità". E ha parlato di produzione agricola biologica,
alimentazione eticamente responsabile, sostenibilità ambientale,
copertura della rete fissa di accesso ultra veloce a Internet,
lavoro agile e mobilità, ma anche di sicurezza, associazioni non
profit, condizione della montagna friulana.
"Anche questa breve carrellata di dati - ha concluso - indica
quanto si sarebbe dovuto programmare e pianificare e quali
analisi si sarebbero potute fare grazie agli indicatori, così da
rendere il Defr più puntuale a risolvere le criticità di questa
regione".
ACON/RED