Salute: Miani (Lega) verso la riapertura dei punti di primo intervento
(ACON) Trieste, 5 ago - "Confermare le riaperture dei punti di
primo intervento regionali che sono stati sospesi, per permettere
al personale sanitario che vi prestava servizio di fornire
supporto presso altri presidi sanitari per fronteggiare
l'emergenza derivante dalla diffusione del Coronavirus".
E' l'obiettivo dell'ordine del giorno approvato in occasione
della legge di Assestamento di bilancio e presentato dal
consigliere regionale Elia Miani (Lega).
"L'attenuarsi dell'emergenza sanitaria, anche grazie alla
campagna di vaccinazione contro il Covid-19, permette al
territorio regionale - spiega Miani - di mantenersi costantemente
in zona bianca e tornare gradualmente all'organizzazione
ospedaliera precedente mediante la riapertura di alcuni reparti
presso i presidi ospedalieri cosiddetti Spoke, per garantire
soprattutto la continuità di servizio dei punti di primo
intervento, servizio davvero indispensabile per alcune località
regionali e che fungono da imprescindibile punto di riferimento
intermedio tra l'hinterland e i presidi ospedalieri cosiddetti
Hub".
"La diffusione della pandemia da Covid-19 - ricorda l'esponente
della Lega - ha costretto l'amministrazione regionale a rivedere
l'intera organizzazione del Sistema sanitario regionale (Ssr),
prevedendo le chiusure di alcuni reparti dei presidi ospedalieri
Spoke per dirottare e concentrare il personale negli ospedali più
attrezzati Hub al fine di prestare cure e assistenza al numero
considerevole di pazienti che venivano giornalmente ricoverati in
seguito alla contrazione del virus, il che ha comportato anche
qualche disagio per i cittadini".
"I medici di medicina generale hanno dimostrato un profuso
impegno nella gestione della situazione emergenziale derivante
dalla crisi pandemica - asserisce il consigliere -, mettendosi a
disposizione e garantendo il supporto al Ssr mediante le
preventive cure a domicilio e gestendo la somministrazione di
dosi vaccinali dal momento in cui è stato possibile procedere in
tale direzione".
"La nostra società vede crescere sempre più il numero di medici
specialisti e ridursi quello di medici di base, pur riconoscendo
che gli strumenti a disposizione della Regione per intervenire in
questo ambito sono limitati, in quanto i secondi non sono
dipendenti del Ssr ma liberi professionisti incaricati di un
pubblico servizio. Risulta necessario intervenire - conclude
Miani - per risolvere alcune problematiche derivanti dagli
accordi collettivi nazionali, concentrando l'attenzione a livello
regionale anche per quanto concerne le tempistiche dei bandi per
le assegnazioni degli incarichi a favore dei medici di medicina
generale e pediatri di libera scelta".
ACON/COM/rcm