Energia: Sergo (M5S), non sacrificare campi agricoli per fotovoltaico
(ACON) Trieste, 11 ago - "Spuntano altre due proposte di parchi
fotovoltaici nella nostra regione: una da 49 ettari e 41 megawatt
a Terzo d'Aquileia, l'altra per 120 ettari e 96 megawatt a
Maniago. Sono altri 170 ettari che confermano come, ogni
settimana che passa, mettiamo a rischio la nostra terra. Solo a
Santa Maria La Longa, per fare un esempio, i parchi in previsione
prevedono l'utilizzo del 10% di terreno agricolo di quel Comune".
Lo rileva il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio
regionale, Cristian Sergo, in una nota.
"Ben venga il fotovoltaico - asserisce Sergo - ma, come abbiamo
sempre detto e chiesto alla Giunta regionale, ci sono spazi
infiniti dove poter installare pannelli senza dover sacrificare
terreni agricoli. Da una parte ci lamentiamo che i giovani
agricoltori non hanno accesso alle terre (ignorando peraltro la
proposta di legge M5S per istituire la banca della terra),
dall'altro continuiamo a destinare terreni per la produzione di
energia. Principio nobile per la transizione ecologica da fonti
fossili a rinnovabili ma in contrasto con l'altro dogma che è
quello del consumo suolo zero, soprattutto se considerato di
preminente interesse agricolo dal piano regolatore di un Comune".
"Ma il vero principio alla base di tutto ciò è quello che si
riportano sulle relazioni - spiega il capogruppo pentastellato -,
ovvero i benefici economici e lo sfruttamento diverso tra
l'attività agricola e la produzione di energia. Ecco perché la
corsa all'oro continua e continuerà nonostante il Governo Conte
abbia tolto gli incentivi ai parchi fotovoltaici costruiti su
suolo agricolo".
"Rinnoviamo l'appello al Consiglio regionale affinché, in attesa
di approvare la legge quadro proposta dal Pd e accolta con favore
dall'assessore Fabio Scoccimarro, voglia riunirsi già nell'ultima
settimana di agosto per discutere la nostra proposta di moratoria
che blocchi le domande per le autorizzazioni di questi impianti
prima di perdere una volta per sempre del terreno che magari la
legge regionale riterrà di dover tutelare, ma quando sarà troppo
tardi. Ecco perché - conclude Sergo - è necessaria la moratoria".
ACON/COM/rcm