II Guerra Mondiale: Chiusaforte ricorda sacrificio aviatori Usa nel 45
(ACON) Chiusaforte (Ud), 23 ago - Durante l'ultima parte della
Seconda Guerra Mondiale, nel corso del biennio 1944-45, l'Italia
Nord Orientale e il Friuli si trovarono costantemente sulle rotte
delle missioni di guerra delle forze aeree alleate dirette in
Germania. Il 16 febbraio 1945 una grande formazione di
bombardieri della 15° Air Force dell'aviazione americana sorvolò
l'area di Chiusaforte (Udine) per raggiungere e distruggere gli
impianti industriali Messerschmitt di Regensburg in Baviera.
Durante il volo di ritorno, la contraerea situata a fondovalle
riuscì però ad abbattere due quadrimotori B-24 del 485° gruppo di
bombardamento dell'Usaaf di base a Venosa. Precipitarono entrambi
sul monte Belepeit, a poca distanza da Chiusaforte: dieci
aviatori perirono nel disastro, altrettanti riuscirono a salvarsi
con il paracadute ma, ben presto, vennero catturati dai soldati
tedeschi.
La città e la comunità Chiusaforte hanno così deciso di
realizzare un grande pannello commemorativo, "Remembering 10
American Airmen who died here for the liberation of Europe"
(scritto in italiano e in inglese, riportando i nomi di tutti gli
sfortunati protagonisti della vicenda) per ricordare le vittime
di questo tragico evento bellico.
Uno dei superstiti, ricorda il pannello inaugurato nella località
montana, precipitò nel vuoto senza paracadute, riportando solo
leggere ferite dopo essere caduto sulla neve profonda. Un altro,
invece, fu aiutato dai valligiani a raggiungere i partigiani
sloveni e poté in seguito ritornare al suo reparto. Il comandante
del reparto, colonnello J.P. Tomhave, venne fatto prigioniero, ma
rimase ucciso pochi giorni più tardi dal fuoco amico durante il
trasferimento in Germania. Furono proprio gli abitanti di
Chiusaforte, guidati dal loro parroco, don Giovanni Battista
Lenarduzzi, a dare una prima sepoltura agli avieri morti sulle
montagne, i corpi dei quali furono poi riesumati alcuni mesi più
tardi.
Un'iniziativa importante, come ricordato dal Consiglio regionale
rappresentato dal presidente, perché custodita nel corso degli
anni nella memoria e nel cuore delle genti di Chiusaforte e delle
valli attigue che hanno riconosciuto il sacrificio di chi era
giunto da lontano per riscattare libertà e valori.
Un'inaugurazione che rinsalda ulteriormente il legame tra popolo
e istituzioni, attraverso una celebrazione che assume un enorme
significato proprio all'indomani della disordinata fuga degli
occidentali dall'Afghanistan, abdicando proprio a quei valori.
Dopo vent'anni, infatti, hanno lasciato famiglie, comunità e
popolo in preda alla violenza.
ACON/DB-fc