Grande Guerra: il QR code aiuta a riscoprire la storia dei caduti
(ACON) Tarcento, 3 set - Da una parte c'è una storia dolorosa e
lontana, quella della Grande Guerra che sconvolse il mondo e
venne combattuta anche in Friuli, anche qui a Tarcento, più di
cent'anni fa. Dall'altra ci sono gli smartphone e il QR Code, le
nuove tecnologie che ci consentono, con un semplice gesto, di
visualizzare sullo schermo informazioni, immagini e documenti.
Il risultato di quest'incontro tra antico e moderno è il progetto
presentato oggi in sala Margherita, i 365 codici QR che dal 4
novembre saranno messi a disposizione per ricordare i 365 soldati
tarcentini morti durante la Prima guerra mondiale.
L'innovativa iniziativa arriva da due sodalizi di volontari che
hanno preso a cuore il centenario della Grande Guerra e hanno
voluto andare al di là delle celebrazioni formali: l'associazione
culturale di storia militare Mhc onlus del tenente Roberto
Machella e la sezione di Tarcento dell'Associazione nazionale
carabinieri, guidata da Attilio Pedron. La loro proposta è stata
poi sostenuta con convinzione dal Comune di Tarcento e
dall'Amministrazione regionale.
Attivando il codice QR, ha sottolineato Machella nel corso di una
conferenza stampa, il semplice nome e cognome del caduto in
guerra diventa qualcosa di diverso, si trasforma in una persona
concreta che possiamo sentire vicina grazie alle immagini
conservate dalla sua famiglia e alle informazioni dettagliate
tratte dagli archivi, che ci informano sulla data della morte e
sulle battaglie alle quali il giovane militare prese parte.
Il sindaco di Tarcento ha definito "una biblioteca all'aperto"
quella che verrà inaugurata il 4 novembre, giorno simbolico
scelto per applicare i codici sui pannelli nell'area del
monumento dedicato ai caduti in piazza Mercato, a Tarcento.
Il presidente del Consiglio regionale del Fvg ha osservato che in
questo modo i nomi dei caduti "parlano" e diventano una
testimonianza preziosa per i giovani, una sorta di memoria 2.0.
Il progetto del QR code è stato infatti proposto e condiviso
anche con le scuole del territorio e ha generato una sorta di
dialogo a distanza, attraverso lettere e testimonianze, tra i
ragazzi di oggi e quelli che cent'anni fa sacrificarono la loro
vita al fronte. Una di queste lettere, rivolta a un immaginario
prozio, è stata letta da un'insegnante delle scuole medie che ha
portato in aula il progetto.
Questa iniziativa allora ci insegna, ha sottolineato ancora il
Consiglio regionale attraverso il suo presidente, a recuperare il
valore del sacrificio per un bene comune. Un concetto
particolarmente importante nel momento che stiamo attraversando,
contrassegnato dalla pandemia e dalla necessità di mettere da
parte una serie di libertà personali per tutelare la salute della
collettività.
Nomi e storie dei soldati tarcentini caduti nella Grande Guerra
sono stati recuperati grazie al lavoro degli storici Paolo
Montina e Andrea Vazzaz, che ha dato origine al libro "Albo d'oro
dei Caduti di Tarcento 1915-1918" edito da Aviani & Aviani.
ACON/FA